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Bovicelli: «Ballardini? Allenatore giusto al posto giusto» – ESCLUSIVA

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In occasione di Genoa-Cagliari, a tu per tu con Marco Bovicelli, giornalista di Sky Sport e per il sito gianlucadimarzio.com

Domenica alle ore 15 il Cagliari di mister Di Francesco farà visita al Genoa dell’ex tecnico isolano Ballardini. Una gara importante per entrambe le compagini, tutte e due a caccia di punti per guadagnare qualche posizione in più in classifica. In occasione del match di domani tra i liguri e i sardi, per conoscere un po’ meglio l’avversario, i nostri microfoni hanno intercettato il giornalista di Sky Sport e del sito gianlucadimarzio.com Marco Bovicelli. Ecco le sue parole.

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Cambio di panchina in corso di questa prima metà di campionato per il Genoa. Pensi che Ballardini possa essere l’allenatore giusto per la squadra? Credi che possa dare ai Grifoni il ritmo che serve per conquistare la salvezza?
«Credo che la risposta a questa domanda sia nei numeri del Genoa dal ritorno di Ballardini a Genova: due vittorie, due pareggi e una sola sconfitta nelle ultime cinque gare. 8 punti realizzati con una media di 1.6 a partita (contro i 7 in 13 con media di 0,53 di Maran). Soltanto quattro i gol subiti (zero nelle ultime due gare tra Bologna e Atalanta), prima di Spezia-Genoa in tredici giornate le reti incassate erano state 26, due a partita contro lo 0,8 di ora. Come ad ogni suo ritorno al Genoa, Ballardini ha saputo toccare le corde giuste, lavorando prima sulla testa e poi sulle gambe: idee chiare, compattezza e capacità di soffrire da squadra hanno fatto il resto. La trasformazione con ottimi risultati di Radovanovic come difensore centrale ha dato solidità alla difesa; Destro, che era già partito bene col gol alla prima giornata, è rinato diventando il miglior marcatore della squadra e guadagnandosi una maglia da titolare. Shomurodov da sconosciuto a settembre è diventato una certezza alle porte del girone di ritorno. Quindi sì, Ballardini è l’allenatore giusto al posto giusto».

In casa Cagliari ci sono diversi ex Genoa. Quale pensi sia il più pericoloso per i liguri? Qualcuno di questi ex potrebbe essere ancora funzionale alla squadra attuale?
«Pavoletti nei due anni passati al Genoa è diventato Pavoloso. Simeone, arrivato ragazzino per crescere sotto i consigli proprio di Leonardo (Pavoletti, ndr) e complici gli infortuni di Pavoletti a Genova, si è subito ritagliato un posto da protagonista. Tutti e due stanno vivendo una stagione al di sotto delle aspettative, ma le qualità non si discutono ed entrambi sanno come fare per rendersi pericolosi. Di un ritorno di Pavoletti a Genova si era parlato in estate con l’arrivo di Maran, Giovanni (Simeone, ndr) ancora un anno a Genova quando è partito direzione Firenze lo avrei visto: nel Genoa di ora potrebbero tutti e due fare bene».

Tenendo conto dei punti deboli del Genoa, quale pensi possa essere il giocatore del Cagliari che più possa mettere il Grifone in difficoltà? Perché?
«Il ritorno di Nandez dopo le due giornate di squalifica è importante, ma dico Nainggolan: non è ancora al top della forma, ma con una giocata può cambiare la partita».

Sia il Cagliari che il Genoa attualmente non navigano in acque tranquille. Cosa pensi sia mancato, ad entrambe le squadre, per la conquista di qualche punto in più?
«Tutte e due come rosa sono sicuramente più forti di quello che ha raccontato questa prima parte del campionato: al Genoa serviva ritrovare fiducia nei propri mezzi, sistemare la testa e poi lavorare sul campo ritrovando ordine e compattezza. Il Cagliari ha potenziale ma non è ancora riuscito a esprimerlo: come ha detto Di Francesco dopo il Milan, c’è sicuramente un problema psicologico, in attacco poi Joao Pedro da solo non basta. Al netto di quello che succederà da qui alla fine del mercato con i due ex Genoa, ad oggi servono i gol di Simeone e Pavoletti».

Genoa-Cagliari, come credi sarà l’atteggiamento in campo delle due compagini e quale è il tuo pronostico?
«Il Genoa è favorito, ma non deve fare l’errore di entrare in campo pensando di esserlo: non deve perdere l’umiltà e la mentalità mostrate nelle ultime gare, con Ballardini in panchina però non credo ci sia questo pericolo. Per il Cagliari è una partita fondamentale e da non sbagliare, ma per novanta minuti dovrà dimenticarsi classifica e momento: cinque sconfitte consecutive e undici gare senza tre punti sono tante, ma può bastare una vittoria a cambiare una stagione».

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