Sogni a colori. - Cagliari News 24
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2014

Sogni a colori.

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E fu il giorno di Cagliari Juventus.
Se con le statistiche potessimo intuire il risultato di una partita, basterebbe sfogliare un po’ di almanacchi storici per pensare che il Cagliari potrebbe anche farcela a non uscire bastonato dal proprio campo di gioco.

Ma questa Juve e’ davvero forte, complice il nuovo stadio formato arena o forse quest’allenatore che evidentemente, quando deve suonare la carica ai suoi, ci mette ben piu’ grinta di quella che mostra ogni qualvolta viene intervistato.

Cagliari- Juve e’ una di quelle partite che si aspettano con ansia.
Si aspettano perche’ da sempre la Juventus evoca nel sardo tifoso del Cagliari, quasi il momento del tradimento calcistico da parte dei propri conterranei.
Si aspetta perche’ si spera sempre in fondo, di battere la prima della classe e saltare agli onori della cronaca sportiva per la settimana a seguire.
E per un tempo, il Cagliari, ce l’ha fatta a stare al passo con l’amata quanto odiata compagine bianconera.
E’ un Cagliari compatto e mai timoroso quello che si presenta per i primi 45 minuti di gioco.

Pinilla in splendida forma ,lasciato incredibilmente solo, apre le danze al 21° minuto con un bel tiro al volo che spiazza Buffon.
Il Cagliari corre, non lascia spazi all’avversario, spende fiato e buon gioco per tutto il 1° tempo.
Al 31°un bel colpo di testa, stavolta di Llorente castiga Adan.

Poco dopo il pareggio della Juve, ci vuole il miglior Buffon per evitare un goal praticamente fatto di Dessena.

Cagliari-Juve fin qua e’ una bella partita, i tifosi rossoblu’ sognano, la Juve teme la prima disfatta del campionato e con questi buonissimi presupposti si va negli spogliatoi per la fine del 1° tempo.

Il secondo tempo suona tutta un’altra musica.
Il Cagliari inserisce Ibarbo al posto di un inconcludente Sau, sul goal del 2 a 1 il Cagliari inizia a cedere il passo e la Juve inizia a giocare da Juve.
La differenza tra una squadra fatta di soldi che camminano e una provinciale che tenta di affrontare forze piu’ grandi e’ tutta qua.
La Juve ha benzina da spendere per 90 minuti, mai un cedimento, mai uno stop se non quello di un bianconero che ferma il gioco per allacciarsi le scarpe con tutta calma.
L’espulsione di Pinilla per proteste è l’ultimo atto di una gara che fa calare il sipario sull’osceno Sant’Elia.

Restano nella mente dei tifosi le immagini piu’ brutte della giornata: uno stadio a capienza ridotta che lascia ancora un volta fuori dai cancelli passioni e diritti della gente.

Restano le immagini di quei sardi che dall’altra parte della barricata, urlano e augurano al proprio popolo un’ ingiuriosa discesa in serie b.
Restano le immagini tristi e mai giustificabili degli scontri fuori dallo stadio, dei falli fatti di “nascosto” dai campioni d’Italia e della frustrazione che emerge dai calciatori professioniti e strapagati anche per mantenere la calma.

Oggi e’lunedi, rimettiamo a posto i pensieri e facciamo pace con il nostro animo sportivo.
La passione, per quanto immensa non puo’averla vinta su una macchian da guerra come la Juventus, squadra costruita per vincere, con uno stadio per festeggiare le grandi vittorie, con un popolo di tifosi sparsi un po’ di tutta Italia e con quell’atteggiamento spocchioso da prima della classe che suscita ammirazione quanto fastidio.

Ognuno decide di sventolare la propria bandiera, alcuni sono capaci di lottare e tenere fede al proprio credo nonstante tutto, altri sono pronti a saltare sul carro dei vincitori e sventolarne una a caso purche’ sia quella vincente.
Il calcio e’ cosi, come la vita di tutti i giorni.

E’ vero, la passione non puo’ vincere ma neanche morire.
E allora, ci sara’ ancora un Cagliari-Juventus a scaldare gli animi dei tifosi, nonostante gli auguri non proprio simpatici dei sardi bianconeri, noi siamo convinti che il Cagliari l’anno prossimo sara’ ancora nel campionato di massima serie , unica squadra a difendere i colori  della terra che rappresenta e chissa’ che il calcio, un giorno non lontano, non regali imprevedibili quanto mai inaspettati capovolgimenti di fronte.

D’altronde, sperare non costa mai troppo e se uno juventino con i soldi puo’ comprarsi Llorente e aspettarsi sempre e solo di vincere, noi possiamo anche sognare gratuitamente e permetterci ancora di perdere senza mai uscirne troppo sconfitti.

Le differenze sul campo, nel calcio, le fanno i soldi, quelle sugli spalti invece, le fanno i sogni…sogni a colori che a noi piacciono decisamente di piu’ di quelli in bianconero.

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