Esposito: «Retrocessione colpa di tutti, il Cagliari riparta da chi ha fame. Sull'allenatore...» - ESCLUSIVA - Cagliari News 24
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Esposito: «Retrocessione colpa di tutti, il Cagliari riparta da chi ha fame. Sull’allenatore…» – ESCLUSIVA

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Il noto giornalista e conduttore televisivo Paolo Esposito ha parlato ai nostri microfoni della situazione in casa Cagliari dopo la retrocessione

Il noto giornalista e conduttore televisivo Paolo Esposito è intervenuto ai microfoni di Cagliarinews24 per analizzare la situazione in casa Cagliari dopo la retrocessione in Serie B. Tra i temi trattati il campionato appena concluso e alcuni nomi per la prossima stagione.

Il Cagliari è tornato in Serie B dopo 6 anni dall’ultima volta, la seconda retrocessione dell’era Giulini. Su chi vanno ricercate le responsabilità?
«Quando si retrocede da qualsiasi categoria, la colpa è un po’ di tutti. In primis dei calciatori, che poi sono quelli che scendono in campo. Del trainer e della dirigenza. Presidente e direttore sportivo soprattutto. Il Cagliari, aveva in mano la salvezza ma si è letteralmente “suicidato”! Le cause precise , le conoscono solo nello spogliatoio. Da fuori , è difficile capire. Poi il calcio è deciso da sempre da un episodio. Se a Venezia , fosse entrato il pallone sul colpo di testa di Bellanova , staremmo a parlare d’altro! Una delusione , sono stati pure i senatori. Pavoletti , mi sembra avviato sul viale del tramonto. Joao Pedro , dopo la convocazione in nazionale, non mi è sembrato più il calciatore grintoso di prima. Forse si è montato la testa o sono arrivate “sirene” per lui dal mercato»

L’obbiettivo chi si auspicano i tifosi è quello di una pronta risalita in Serie A: da quali giocatori deve ripartire il Cagliari?
«Il Cagliari, deve ripartire da calciatori che hanno fame ! In serie B , oltre una buona base tecnica, ci vuole “gamba” corsa , grinta e voglia di vincere il torneo, magari arrivando primi o secondi per evitare i play off, che sono sempre un grosso punto interrogativo, perché non sai come ci arriverai e quanta “benzina ” ti rimane. Consiglio di ripartire da Rog , che conosco bene per i suoi trascorsi al Napoli, società che l’ha portato in Italia. Il vero Rog , a Cagliari, non l’avete ancora visto. Colpa anche dei gravi infortuni alle ginocchia occorsogli in Sardegna. Altri che possono giocare in B , sono i vari Marin, Deiola, Ceppitelli , Carboni , perché poi, non bisogna buttare tutto a mare. Stravolgere tutto , potrebbe essere controproducente. Fare degli innesti mirati , di gente di categoria. Se fosse possibile, mi riprenderei Simeone, con i suoi gol ci sarebbero molte più possibilità di centrare l’obiettivo. Se non fosse possibile, prenderei punte che conoscono la serie B , ad esempio Donnarumma, Coda , Lapadula , che ti garantiscono i 15/20 gol stagionali. Ma pure Cerri che mi pare sia del Cagliari e ha fatto bene a Como. Ad esempio dal Napoli , proverei a farmi prestare l’esterno d’attacco Zerbin , che in B quest’anno ha fatto molto bene a Frosinone ma è di proprietà del Napoli. Anche il terzino destro che spinge, Malcuit del Napoli, ma che si svincola il 30 giugno e quindi arriverebbe a parametro zero e non ha un ingaggio alto ed in serie B, potrebbe fare la differenza sulla fascia destra. Come portiere, vedrei bene Milinkovic Savic del Torino, mi pare sia in uscita. Sepe del Parma , Romero del Venezia e qualche altro di categoria»

Il presidente Giulini ha confermato Capozucca come direttore sportivo e avrà prestissimo un incontro con Agostini per decidere il futuro. Chi vede bene sulla panchina del Cagliari per il prossimo anno?
«Non Agostini. Ma non perché non sia buono ma perché per vincere il campionato cadetto , bisogna andare sull’usato sicuro. Agostini è agli albori come trainer e poi, mi sembra un po’ troppo “triste” e poco grintoso” Fossi in Giulini, prenderei Paolo Zanetti che l’anno scorso ha vinto il campionato di B, portando il Venezia in serie A. Perché poi darebbe un gioco moderno con tanto possesso palla al Cagliari, un calcio aggressivo e votato all’attacco, che farebbe divertire i tifosi cagliaritani e magari riportarli subito in serie A. Poi se non fosse possibile Paolo Zanetti, ci sono tecnici di categoria, molto preparati, come Castori, che pure vinse il campionato di serie B l’anno scorso, Di Carlo, che porto’ il Vicenza in B 2 anni fa. Insomma, ci vogliono tecnici che conoscono la serie B come le loro tasche e sanno come vincere questo lungo ed estenuante torneo»

La retrocessione porterà inevitabilmente a cessioni importanti in casa Cagliari, se si potesse trattenere uno solo dei “big” su chi dovrebbero puntare?
«Credo Bellanova , se lo vogliamo considerare un big! O Nandez»

Lei è un noto e storico giornalista di Napoli, ha vissuto per anni il calcio italiano in prima persona, ci può raccontare la rivalità Napoli-Cagliari e sfatare anche qualche falso mito che aleggia tra le tifoserie?
«La sana rivalità tra le Importanti piazze di Napoli e Cagliari, c’è sempre stata.
Ma ne’ più ne’ meno di cori da sfotto’ da stadio , sia negli anni 60/70 e 80 . Poi nel 1997 ci fu lo spareggio per non retrocedere in serie B tra Piacenza e Cagliari allo stadio San Paolo di Napoli. Allenatore di quel Piacenza, era Bortolo Mutti, che pochi giorni prima aveva firmato un pre contratto col Napoli dall’allora presidente Corrado Ferlaino, che aveva già vinto 2 scudetti e una Coppa Uefa col Napoli. Io c’ero in tribuna per quella gara e posso testimoniare che i pochi napoletani presenti sugli spalti , non fecero il tifo per il Piacenza, come erroneamente si disse in giro ma applaudirono soltanto il trainer del Piacenza Bortolo Mutti, perché sapevano che da lì a pochi giorni, sarebbe stato il nuovo allenatore del Napoli, per la stagione 1997/98! Tutto qui! Cosa volete che potesse interessare il Piacenza, compagine del nord ai napoletani? Un bel nulla! A loro interessava solo Mutti come futuro tecnico azzurro. Ma non tifarono contro il Cagliari. Ve lo assicuro e non ho alcun interesse a dire qualcosa di non vero! Poi successivamente, ci fu quel gesto antipatico, irrispettoso e maleducato, nei confronti dei supporters del Cagliari, quando con la maglia del Napoli, segno’ una doppietta al suo ex Cagliari, facendo il gesto dell’ombrello all’indirizzo dei tifosi rossoblu’ in quella gara del 1993 al Sant’Elia , che fini’ con la vittoria del Napoli per 1 a 2 ma in quel caso, la colpa fu di Daniel Fonseca e non certo dei tifosi azzurri. Ad ogni buon conto, spero che un giorno, magari l’anno prossimo quando il Cagliari ritornerà in serie A e glielo auguro di cuore (sapete ormai tutti della simpatia che nutro da bambino per il Cagliari, pur essendo partenopeo) E da buon partenopeo scaramantico, faccio una proposta ai meravigliosi tifosi cagliaritani e al presidente Giulini, di far fabbricare una maglietta bianca uguale a quel Cagliari leggendario di Gigi Riva, dello scudetto e farla indossare sia in casa che in trasferta, proprio come faceva quel Cagliari! E magari quella mitica rossa che indossava Albertosi, al nuovo portiere cagliaritano! Chissà che non porterà fortuna , aiutando il Cagliari a tornare in serie A! Nel calcio, esiste da sempre anche la scaramanzia! ad ogni buon conto in questa intervista, che finalmente le due tifoserie possano chiarirsi e diventare amiche anche con una sorta di gemellaggio! Perché no?? In fondo siamo popoli del meridione!
»

Sappiamo che lei è un grande estimatore di Matteo Lovato, difensore in forza per 6 mesi al Cagliari di cui si parlava di una possibilità nel rinnovo del prestito. Con la retrocessione vede ancora possibile la permanenza in rossoblù o vede il ragazzo verso altre piazze?
«Lovato a me piace molto e non ho capito le scelte di Agostini di non farlo giocare contro l’Inter e poi a Venezia se non i pochi minuti finali. Era il più forte difensore della rosa di questo Cagliari. Tant’è che l’ho consigliato anche al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, per acquistarlo dell’Atalanta. Ma se restasse al Cagliari, mi farebbe piacere. Perché potrebbe dare una grossa mano a ritornare in serie A , proprio dove merita di giocare il Cagliari»

SI RINGRAZIA PAOLO ESPOSITO PER LA GENTILEZZA, CORDIALITA’ E PROFESSIONALITA’ MOSTRATE NEL CORSO DI QUESTA INTERVISTA

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