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Preparazione tattica ed abnegazione: così il Cagliari ha espugnato Napoli

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Preparazione tattica, lucidità e tanta abnegazione: così, e con un pizzico di fortuna, il Cagliari è uscito col bottino pieno dal San Paolo di Napoli

Linee compatte e tanta densità a difesa della propria trequarti per poi tentare di distendersi in contropiede. Un baricentro basso (appena 38 metri) ed un’altissima densità di uomini a presidiare la zona centrale (lunghezza media di 20 metri per una larghezza di 23): così il Cagliari di Maran ha imbrigliato il Napoli, evitando sin dall’inizio di esporsi alle triangolazioni avversarie e lasciare quegli spazi tra le linee che sarebbero diventati letali con Mertens e compagni. Al San Paolo si è vista l’altra faccia del Cagliari, quella battagliera e disposta a soffrire sino alla fine. Quella di una squadra che sceglie consapevolmente un approccio proattivo. Un comportamento che, come ammesso dallo stesso Insigne a fine gara, ha sorpreso gli azzurri di Ancelotti: «Non ci aspettavamo che giocassero così coperti in funzione del contropiede. Dobbiamo analizzare gli errori e ripartire dalla prossima in casa».

Brutti, cattivi e…cinici. Ciò che è mancato nelle prime giornate del torneo è venuto fuori con forza al San Paolo di Napoli. Il Cagliari ha deciso di badare al sodo, impostando la gara in base alle caratteristiche degli azzurri. I rossoblu sono riusciti a tappare le zone di campo in cui il Napoli predilige giocare palla a terra, facendosi trovare impreparati raramente. Il lavoro della diga rossoblu, col solito 4-4-2 in fase di non possesso, prende maggior valore se si conta quantità e soprattutto qualità degli offendenti azzurri: oltre alla coppia Mertens-Lozano, il Napoli avanzava con Callejon ed Insigne, ai quali si aggiungeva il costante appoggio offensivo di Mario Rui. Insomma, tanti uomini da arginare per il Cagliari, che non a caso è ricorso al raddoppio sistematico sulle fasce (decisivo il lavoro difensivo di Ionita e Nandez) e spesso al fallo tattico per stroncare sul nascere le transizioni offensive partenopee.

Non trovando spazio centralmente, il Napoli ha provato a sfondare per vie esterne, soprattutto dopo l’ingresso di due arieti come Llorente e Milik. Su palle alte, sia da piazzato che su azione, sono arrivati i maggiori pericoli per la porta di Olsen, ma con un mix di bravura dei singoli ed imprecisione degli avversari la porta è rimasta inviolata. Non solo fortuna, come potrebbe sembrare a primo acchito: è da sottolineare che i traversoni partenopei sono arrivati quasi esclusivamente dalla trequarti. Quasi mai gli esterni rossoblu hanno lasciato ai dirimpettai lo spazio per il cross dal fondo, facilitando quindi il compito dei centrali nel pulire l’area. Un atteggiamento che ha facilitato il lavoro dei difensori e portato, nonostante le grandi difficoltà, a mantenere il risultato sullo 0-0 sino al contropiede letale finalizzato da Castro all’88’.

Alla fine di una gara stremante dal punto di vista fisico e mentale sono arrivati tre punti preziosi che premiano l’abnegazione tattica dei rossoblu. E la prova di sacrificio, ma al contempo positivamente lucida, di Napoli dimostra che il Cagliari sta proseguendo il suo percorso di crescita. Anche (e soprattutto) mentale: perchè riconoscere i propri limiti ed impostare la gara per rendere vita difficile ad un avversario decisamente più attrezzato non significa necessariamente non volersi giocare le proprie chances. Se i rossoblu avessero messo il confronto sulla tecnica, con tutta probabilità si sarebbero esposti alla furia azzurra.

La fase di possesso non ha impressionato, al contrario di preparazione tattica e lucidità nei momenti chiave. Ma è così, a grandi linee, che la gara era stata preparata. Dopo le prove contro Parma e Genoa, la squadra di Maran dimostra ancora una volta di saper interpretare le varie fasi della gara e tirar fuori un cinismo che spesso in passato era mancato. Insomma: le fondamenta su cui sta nascendo il Cagliari 2019/20 si arricchiscono di nuove certezze, che nel corso del torneo saranno senz’altro utili. In attesa di vedere ben oliati i meccanismi intravisti ad inizio stagione, il Cagliari continua a prendere consapevolezza di nuovi mezzi ed a crescere mentalmente.

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