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Giulini: «Nuovo stadio, ecco cosa conterrà e i tempi di realizzazione»

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Archiviato con successo il sì del Consiglio Comunale alla variante urbanistica, snodo fondamentale per proseguire nell’iter della cosiddetta legge sugli stadi, il Cagliari comincia a intravedere la sagoma dell’impianto che sorgerà al posto dell’attuale Sant’Elia. I passi da fare sono ancora tanti, ma ci si avvicina ala realizzazione del progetto efinitivo dal quale sarà possibile avere un’idea precisa dello stadio nuovo. In un’intervista concessa a Larry Smith Italia, il presidente del club rossoblù Tommaso Giulini ha fatto il punto sulla vicenda a 360 gradi, dagli elementi del futuro impianto alle tempistiche, passando per le ricadute su squadra e quartiere.

 

COSA CI SARA’ – Il numero uno del sodalizio rossoblù individua quello che l’impianto conterrà, almeno allo stato delle idee: «Il nuovo stadio avrà spazi commerciali per circa 15 mila metri quadri, stiamo valutando la possibilità di un centro medico sportivo eventualmente anche con un percorso di riabilitazione. Dovrebbe esserci un ristorante sia vista campo che vista mare, probabilmente assieme a un boutique hotel sul cui progetto stiamo ancora ragionando. Sarà uno stadio moderno, all’interno degli spazi commerciali pensiamo prevalentemente al tempo libero e allo sport, oltre a una food court. Sarà un impianto che dovrà lavorare almeno 350 giorni l’anno, al suo interno ci saranno sicuramente gli uffici del Cagliari Calcio, un museo del club e un fan shop. Non mancheranno spazi che durante le partite possano ospitare i bimbi più piccoli e magari le mamme non interessate al calcio».

I TEMPI – Come detto, l’iter è complesso ma è possibile una proiezione dei tempi di realizzazione: «Una volta ottenuta la variante urbanistica vorremmo presentare al Comune il progetto definitivo entro il 2017, probabilmente a metà dell’anno. A qual punto l’amministrazione dovrà decretare la pubblica utilità del nostro progetto e metterlo a gara. Ciò richiederà presumibilmente un altro semestre, quindi ci auguriamo a inizio 2018 di aggiudicarci la costruzione. A quel punto ci vorranno verosimilmente due anni per costruire lo stadio, che dovrebbe essere pronto nell’anno 2020. L’anno del centenario della storia del Cagliari».

LA CRESCITA – Nelle parole di Giulini si profila un piccolo gioiello in grado di infondere nuova linfa non solo alle casse del club ma anche ai giocatori in campo: «Pensando ai nostri tifosi, il nuovo stadio darà modo alla società di pensare a tutta una serie di engagement che permetta allo spettatore di assistere alla partita con un servizio di grandissima qualità. Ci aspettiamo inoltre un aumento di tante linee di ricavo, questo a beneficio della competitività del Cagliari Calcio che gradualmente dovrà crescere nel corso degli anni. Se strutturato bene, credo che possa essere anche un vantaggio per la prestazione della squadra in sé: uno stadio senza barriere che si possa trasformare in un catino, con i giocatori che percepiscano i nostri tifosi veramente vicini, può aumentare la competitività nelle partite casalinghe».

SANT’ELIA – La sostituzione del vecchio impianto con quello nuovo, con tutti i servizi e sottoservizi annessi, si inquadra anche nell’ottica di una riqualificazione urbana: «La legge 147 aiuta le società ad avere maggiore certezza quanto a burocrazia e tempistiche, che fino a oggi sono state un po’ il freno per i nuovi stadi in Italia. Anche Udine e Torino hanno dovuto aspettare diversi anni prima che gli stadi potessero essere a regime. Tutto ciò può aiutare le municipalità a riqualificare le zone attorno allo stadio, nel caso di Cagliari il quartiere Sant’Elia. Un quartiere particolarmente depresso nel quale un intervento di riqualificazione urbana sarebbe fondamentale. Il Comune, grazie al piano per la città e al Patto per il Sud che si firmerà fra poco, credo stia già pensando a riqualificare il quartiere anche grazie alla nostra opera. E’ quello che auspico vivamente per Cagliari e tutti i suoi cittadini».

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