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Cagliari, un ritardo… Pavoloso

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Ecco chi è Leonardo Pavoletti, il nuovo attaccante del Cagliari. Il centravanti arrivato dal Napoli era stato accostato anche tre anni fa ai rossoblù

“Scusate il ritardo”. Potrebbero essere queste le prime parole di Leonardo Pavoletti da giocatore del Cagliari. Si è conclusa solo ieri, al termine di una lunghissima telenovela, la trattativa che ha portato in Sardegna l’attaccante livornese. Pagato 10 milioni di euro più due di bonus, è diventato l’acquisto più caro della storia del club rossoblù, scalzando dallo scomodo primato Fabrizio Cammarata, acquistato dal Verona per 15 miliardi di lire nel 2000 da Massimo Cellino. Ma il nome di Pavoletti era stato accostato al Cagliari già nell’estate del 2014, quando sulla panchina del Sant’Elia sedeva Zdenek Zeman, mentre lui era reduce da una stagione da 20 gol in 34 partite in Serie B con il Varese. Dopo le poche gare con il Sassuolo in Serie A, il Cagliari pensò nuovamente a lui nel gennaio del 2015, quando l’allora ds Marrouccu cercava un attaccante per evitare la retrocessione. In Sardegna arrivò il solo Duje Cop, mentre Pavoletti vestì la maglia rossoblù del Genoa. Per lui fu un successo: in due anni (dal gennaio del 2015 a quello del 2017) è riuscito a segnare 25 gol in 46 partite, tra campionato e Coppa Italia, conquistandosi il soprannome di Pavoloso. Prima dell’Europeo del 2016, il ct Antonio Conte l’ha convocato per uno stage con la Nazionale, non venendo però confermato tra i 30 preconvocati per la competizione. Lo scorso gennaio, il Napoli lo acquistò pagando 18 milioni di euro per sostituire l’infortunato Arkadiusz Milik, ma l’esplosione di Dries Mertens nel ruolo di punta centrale nel tridente non gli hanno permesso di avere lo spazio a sufficienza per confermarsi in una piazza più importante. Fuori dai piani tecnici del Napoli e di Sarri, le strade di Pavoletti e del Cagliari si sono finalmente incontrate tre anni dopo il primo accostamento. Nel frattempo l’attaccante si è affermato ed è diventato tra i più importanti della Serie A: ora tocca a lui non far rimpiangere i 16 gol segnati da Marco Borriello nello scorso campionato.

LA CARRIERA – La scalata di Leonardo Pavoletti verso la Serie A è iniziata dal basso. Nato a Livorno il 26 novembre del 1988, è cresciuto nel Gruppo Sportivo C.N.F.O., passando poi a 14 anni all’Armando Picchi, con cui gioca per la prima volta tra i grandi nel 2005 in Serie D. Le 12 reti segnate nel 2007/08 lo portano a giocare in Serie C2 con Viareggio, Pavia e Casale, intervallata dall’esperienza di sei mesi con la Juve Stabia in C1. Le 16 reti stagionali segnate con il Lanciano in C1 nel 2011/12 gli permettono di conquistarsi la Serie B con il Sassuolo. Arriva in doppia cifra anche in neroverde, segnando 11 volte in 33 partite e contribuendo alla storica promozione in Serie A. In mezzo c’è anche una squalifica di 40 giorni per doping, risultando positivo al tuamminoeptano causa l’assunzione di Rinoflumicil, un decongestionante nasale preso per curare un raffreddore. L’assunzione del farmaco per scopi terapeutici era stata comunicata dalla società, ma Pavoletti avrebbe esagerato con le quantità, venendo così squalificato. La stagione successiva il Sassuolo non lo conferma in Serie A, passando in prestito al Varese. Nel suo secondo anno in Serie B è l’assoluto protagonista della squadra lombarda. I 20 gol, più i 4 segnati nel playout contro il Novara, furono determinanti per la salvezza dei biancorossi. Il resto è storia recente, tra la panchina con il Sassuolo, i gol con il Genoa, il poco spazio avuto a Napoli e l’arrivo al Cagliari, dove con un altro mare e un altro rossoblù cercherà di ripetersi e confermarsi, sperando magari anche in una chiamata del ct Ventura per i Mondiali di Russia 2018.

CARATTERISTICHE TECNICHE – Sul ruolo di Leonardo Pavoletti non ci sarebbe molto da dire. È il classico attaccante alto (188 cm), forte fisicamente e bravo a finalizzare. La sua specialità è il colpo di testa, ma è capace di segnare in ogni modo, soprattutto in area di rigore. La maggior parte dei suoi gol sono arrivati proprio negli ultimi undici metri. Destro naturale, Pavoloso è un giocatore capace di muoversi sul fronte d’attacco. Massimo Rastelli gli chiederà tanto sacrificio in fase non possesso, ma sarà anche il primo finalizzatore della squadra e punto di riferimento del Cagliari. Un anno fa, nei sei mesi giocati al Genoa prima di trasferirsi al Napoli, fu vittima di alcuni infortuni: è rimasto fermo per più di un mese a causa di una lesione di primo grado con versamento al muscolo membranoso della coscia destra, andando poi nuovamente k.o. per un trauma contusivo-distorsivo del ginocchio sinistro, con interessamento del legamento collaterale. È un giocatore molto combattivo e generoso, tanto che l’ex difensore rossoblù Bruno Alves disse di lui: «È l’attaccante più forte che ho affrontato in Serie A, non tira mai indietro la gamba».

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