Cagliari, in casa rossoblù dai due volti - Cagliari News 24
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2013

Cagliari, in casa rossoblù dai due volti

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Il pareggio conquistato dal Cagliari nel finale del match contro il Sassuolo ha lasciato in dote numerosi spunti di riflessione per cercare di capire le ragioni di un momento caratterizzato da pochi alti e molti bassi per la squadra di Lopez.

La gara di domenica scorsa ha messo l’accento ancora una volta su due aspetti sui quali il tecnico uruguaiano avrà molto da lavorare in queste settimane e soprattutto durante la sosta natalizia: le difficoltà nel creare gioco e le continue amnesie in fase difensiva, dove le reti subite su calcio piazzato e non solo sono diventate ormai una costante.

Tuttavia, questi aspetti sono già stati ampiamente analizzati all’indomani della gara con gli emiliani, e al di là delle lacune tecnico-tattiche c’è un altro dato sul quale occorre riflettere, ed è quello che parla di un Cagliari dai due volti nelle gare giocate in casa. Non è un caso, infatti, che in questo campionato i rossoblù siano andati sotto in ben dodici gare su quattordici totali: uniche eccezioni il pareggio con la Sampdoria e quello a reti bianche dell’Olimpico con la Roma.

Considerando solo le gare casalinghe, fra Trieste e Sant’Elia, la squadra di Lopez è passata in svantaggio sei volte su sette, tre su quattro nei match giocati in casa dal ritorno nel vecchio impianto. Non un caso, dunque, ma piuttosto un problema di approccio alla partita, come sottolineato dallo stesso tecnico al termine del match di domenica scorsa.

A far da contraltare, c’è senza dubbio la capacità di reazione dei rossoblù nei finali di gara, che molto spesso è servita a recuperare o addirittura ribaltare il risultato. Come prima, non è un caso che il Cagliari abbia realizzato quasi la metà dei gol messi a segno sinora (46%) nell’ultimo quarto d’ora di gara, vale a dire tra il 76’ e il 90’, la percentuale più elevata dell’intera Serie A.

Un dato significativo, che indica come la squadra possieda forza d’animo e cuore in quantità (doti che non sono mai mancate ai rossoblù negli ultimi anni), ma che da solo non è sufficiente per vincere le partite. Per usare un espressione banale ma allo stesso tempo efficace, le gare vanno giocate, ma se si regala un tempo o più, portare a casa il risultato diventa impresa ardua.

Al tecnico spetta dunque il compito di lavorare sull’aspetto psicologico prima ancora che su quello tattico se si vuole invertire la rotta e dare una sterzata al campionato. Domenica arriva subito una nuova chance: contro il Genoa al Sant’Elia sarà l’occasione, si spera, per verificare i progressi e soprattutto conquistare l’intera posta.

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