Albertosi: «Cagliari, domenica sarà dura senza Nainggolan» - Cagliari News 24
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2014

Albertosi: «Cagliari, domenica sarà dura senza Nainggolan»

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Leggenda del calcio italiano, Ricky Albertosi ha difeso la porta del Cagliari in anni nei quali le partite contro la Juventus erano scontri diretti per il titolo. Con i quattro mori sul petto il portiere toscano è anche riuscito a vincerlo, uno scudetto. Anzi, LO scudetto.
Oggi fatica a sopportare la vista della sua ex squadra che gioca in un impianto imbarazzante davanti ad un numero forzatamente esiguo di sostenitori. Ai microfoni di tuttojuve.com Albertosi non nasconde l’amarezza per la questione stadio: «Il Cagliari sta vivendo una situazione anomala e drammatica sotto molti punti di vista. Il presidente Cellino voleva uno stadio di proprietà, il progetto era pronto, solo che era troppo vicino all’aeroporto, il Sant’Elia non lo voleva restaurare, poi anche a Quartu c’erano troppi problemi, insomma sono passati 2 anni nei quali il Cagliari giocava fuori casa. Ora il Sant’Elia è stato in qualche modo migliorato, ma non è certo adatto alla serie A. Bisogna che presidente e comune trovino un accordo per avere uno stadio degno del Cagliari e dei suoi tifosi, perché è una squadra molto seguita».

Nota positiva è il rendimento ritrovato dalla compagine rossoblù: «Lopez credo che fino a qui abbia fatto benissimo. Il Cagliari non era partito bene, ma è riuscito a riprendersi con ottimi risultati, la situazione per ora è abbastanza tranquilla e penso che dovrebbe riuscire a salvarsi, l’unico obiettivo per quest’anno è la salvezza».

Vista la differenza di valori in campo il pronostico per domenica non è favorevole al Cagliari: «La Juventus è nettamente favorita, non credo che mister Conte voglia interrompere proprio a Cagliari la striscia di dieci vittorie consecutive. La squadra sarda non potrà schierare Nainggolan, una grave perdita a livello tecnico, perché il belga era al tempo stesso centrocampista e attaccante, la vedo in generale molto difficile per il Cagliari, anche perché la squadra di Lopez ha sempre giocato meglio fuori casa. La Juventus ha un gioco imprevedibile, possono far gol tutti in ogni momento, anche i difensori, è una squadra completa sotto punti d vista».

Albertosi ha decisamente voce in capitolo per quanto riguarda i portieri, e dice la sua sulla posizione di Agazzi: «Il presidente Cellino è fatto così: se ti chiede di rinnovare  e tu non vuoi perché a fine anno ti liberi, ti mette fuori rosa. Io credo che Agazzi andrà via a giugno se non addirittura adesso, il presidente ha il suo carattere ma è lui che decide e bisogna rispettare le sue scelte». Più in generale, il panorama dei numeri uno italiani non entusiasma l’ex cagliaritano: «A parte Buffon non ci sono portieri che mi colpiscono, perché offrono tutti prestazioni un po’ altalenanti, il livello è in generale discreto, ma nessuno è eccelso. Gigi Buffon può stare tranquillo che il titolo di migliore rimarrà ancora suo per diversi anni anche in Nazionale. Situazione preoccupante? Sì, perché dopo Buffon c’è il vuoto, mentre una volta c’erano 3-4 portieri che potevano giocarsi la maglia da titolare nell’Italia. Uno dei motivi per me è il fatto che ai miei tempi non c’era il preparatore dei portieri, venivamo seguiti dall’allenatore in seconda, ora tutte le squadre hanno questa figura all’interno dello staff, ma quasi tutti provengono dalle serie minori, non sono ex portieri di grande livello come furono Galli, Castellini o Bordon. Portieri con quella esperienza possono insegnare meglio di chiunque altro ai giovani, come Tancredi con Capello o Rampulla con Lippi».

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