Oggi era il Cabrera Day, e come consuetudine, il nuovo acquisto del Cagliari ha rilasciato le prime parole da giocatore rossoblù al sito ufficiale della sua nuova squadra. Il centrocampista sudamericano si dice pronto fisicamente, e non vede l’ora di giocare con i nuovi compagni: “Sono molto felice. Fisicamente sto bene, ho sostenuto tutta la preparazione con il Nacional in vista del campionato e della Coppa Libertadores. Gli unici due giorni nei quali non mi sono allenato sono stati quelli impiegati per raggiungere la Sardegna. Sono a disposizione dell’allenatore, anche per la partita di domenica con il Pescara, se lo riterrà opportuno. “Mi ha fatto una grande impressione, soprattutto per quanto riguarda il gioco d’assieme. Il Cagliari mi è sembrato una formazione forte, dove tutti giocano l’uno per l’altro e si danno una mano in fase difensiva. Se proprio devo fare il nome di un singolo, cito Ibarbo, autore di un’ottima partita. Peccato per il risultato: visto come sono andate le cose in campo, si sarebbe potuto vincere“.

L’ex Nacional de Montevideo ha spiegato poi le sue caratteristiche tattiche e tecniche, per farsi conoscere dai suoi nuovi tifosi: “Mi piace giocare la palla e do una mano alla difesa. Naturalmente ci vorrà un po’ di tempo per adattarmi alla Serie A, ma non così tanto perchè credo che le mie caratteristiche si adattino bene al calcio italiano: uno-due tocchi e via. La presenza di Diego Lopez è molto importante, innanzitutto per la lingua e poi perchè conosce le differenze tra il calcio uruguayano e quello italiano, quindi saprà trovare il modo migliore per utilizzarmi“.

Cabrera ha poi raccontato alcune vicende familiari, rivelando come nella sua famiglia il calcio sia sempre stato una presenza costante: “Mio zio, Eduardo Acevedo, ha giocato la Coppa del Mondo 1986 con la maglia della Nazionale e anche mio nonno è stato un calciatore professionista. Zio Eduardo è stato pure mio allenatore nel Nacional”. Già, proprio quel Nacional da dove sono arrivati Daniel Fonseca e Julio Cesar Dely Valdes. “Li ho visti giocare da bambino, spero di far bene quanto loro. Il Cagliari ha molti tifosi nel mio paese perchè ha avuto molti giocatori uruguayani in squadra, a cominciare da Enzo Francescoli. Al momento della firma, nella sede del Nacional, ho avuto la possibiità di conoscere personalmente Pepe Herrera, che mi ha parlato benissimo della città, della squadra e dei tifosi. Non vedo l’ora di cominciare“.

Infine, il mediano uruguagio ha rivelato un retroscena sul suo mancato arrivo in Sardegna già quest’estate: “Sorse un problema tra procuratori, ma ora è passato, non ne voglio parlare. L’importante è che Paco Casal e Daniel Delgado abbiano risolto tutto e che ora sia qui“.