Pres. Salernitana: «Possiamo salvarci! Contestazione? Non potevo uscire…»

Il presidente della Salernitana Danilo Iervolino ha parlato in conferenza stampa della lotta salvezza e della contestazione subita post Bologna

E’ un momento complicato per una squadra del campionato di Serie A, il tutto nonostante l’avvicendamento in panchina che ha portato in Campania Filippo Inzaghi. Oggi Gianluca Di Marzio ha riportato tramite il proprio sito le parole di Danilo Iervolino, presidente della Salernitana. Il patron dei Granata ha parlato in conferenza stampa della lotta salvezza e della contestazione subita post sconfitta contro il Bologna. Le sue parole:

LOTTA SALVEZZA/SALERNITANA – «Io ripudio fortemente questo modo di fare. Se con quegli striscioni pensavano di provocare qualcosa a loro favore si sbagliavano di gran lunga. Io sono convinto che noi possiamo farcela, ma ci servono i tifosi, quelli veri che amano la squadra. E ci serve energia positiva, dobbiamo remare tutti nella stessa direzione. Mi rivolgo anche ai giornalisti: a loro va tutta la gratitudine e il mio rispetto. Ma sono molto perplesso quando leggo notizie false ogni giorno sui giornali che distraggono e disorientano. In un momento così difficile, in cui a una parte della tifoseria improvvisamente non piaccio, penso che ci debba essere anche un atto di responsabilità dei giornalisti a scrivere delle cose che devono essere poi verificate».

CONTESTAZIONE DEI TIFOSI – «Mi auguro che le persone le persone le scrivano sotto casa uno striscione come quello che ho ricevuto io. Così capirà bene cosa si prova. Riguardo alla contestazione io non potevo uscire: i tifosi non possono ottenere tutto quando vogiono. Io ero provato e mio figlio era impaurito. Stavo lavorando per capire cosa era il meglio per la Salernitana. Lo avrei fatto, ma con altri modi. Ora non lo farò mai più, questo è il messaggio. Chi offende in questo modo non riceverà mai nulla da me. Queste offese e minacce non vanno bene. Prometto a tutti questi haters di Salerno che avranno tutte le attenzioni dei miei avvocati per difendere il buon nome mio, della mia famiglie e della società».