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Nainggolan: ecco che centrocampista ritrova il Cagliari

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Da quando ha lasciato la Sardegna, Radja Nainggolan è cresciuto e si è evoluto tatticamente: ecco come potrebbe giocare nel Cagliari di Maran

Il ritorno di Radja Nainggolan è forse la favola più bella di questo calciomercato, anche se solo in prestito. Per il Cagliari il Ninja rappresenta un vero top player in grado di far fare il salto di qualità alla squadra di Maran e di vincere da solo le partite. Nel gennaio del 2014 era stato venduto da Cellino alla Roma come uno dei migliori centrocampisti del campionato italiano. In giallorosso è riuscito ad affermarsi anche in palcoscenici europei importanti, arrivando a giocare anche una semifinale di Champions League. L’Inter ha fatto di tutto per averlo, ma un anno dopo ha deciso di metterlo fuori rosa, nonostante il gol che è valso il 4° posto nell’ultima giornata di campionato.

L’evoluzione tattica

Nainggolan ha giocato le prime partite in Serie A da mezzala con Allegri. Non fu un inizio felice: molti ricorderanno l’espulsione per doppio giallo pochi minuti essere entrato in campo in un Chievo-Cagliari del 2010, una delle sue prime partite in rossoblù. D’estate Bisoli spinge per il suo riscatto dal Piacenza e stupisce tutti da mediano davanti alla difesa nella prima giornata del campionato successivo, sostituendo Daniele Conti. Con il ritorno del capitano (e l’esonero di Bisoli), il belga si alterna così da mezzala e da mediano di rottura quando è chiamato a sostituire Conti per eventuali squalifiche. Si afferma come interno, ma a Cagliari non ha segnato valanghe di gol: non più di due a stagione per un totale di 7 in 137 partite. Si fa apprezzare per altro in campo: i palloni recuperati sono tantissimi, la grinta e il sudore non mancano mai. I primi a provarlo da trequartista nel 4-3-1-2 rossoblù sono Lopez e Pulga, in un periodo in cui il Cagliari ricerca un altro trequartista in alternativa a Cossu e in un ruolo che ha provato a fare anche Ekdal.

TREQUARTISTA – A Roma continua a fare la mezzala nel 4-3-3 di Rudi Garcia fino all’arrivo di Luciano Spalletti. È il tecnico toscano ad avere l’intuizione giusta, spostandolo il belga sulla trequarti in un 4-2-3-1 in cui lui è chiamato a iniziare la fase di pressing in fase di non possesso e a inserirsi e fare male quando c’è da attaccare. Il risultato? 11 reti in campionato, 14 complessive con le coppe e record personale di marcature per il Ninja, che contribuisce così alla qualificazione in Champions dei giallorossi. Dopo l’addio di Spalletti, la Roma torna al 4-3-3 e il ritorno da mezzala lo vedo sotto gli standard dell’anno precedente. Tuttavia difende a spada tratta la scelta di Di Francesco: «Io non sono un trequartista, di solito quelli che giocano lì sono i giocatori alla Ronaldinho. Il mio ruolo l’anno scorso è stata un’invenzione di Spalletti e si è rivelata  perfetta per me. Ma ora sono tornato al vecchio ruolo e anche questa posizione è perfetta per me». La stagione alla fine è comunque positiva, con il raggiungimento delle semifinali di Champions League, anche se alcuni comportamenti fuori dal campo l’hanno portato a finire escluso dall’elenco dei convocati per alcune gare.

INTER – Forse (se non soprattutto) anche per questo la Roma sceglie nell’estate del 2018 di farlo partire. Pronto ad accoglierlo a Milano c’è Luciano Spalletti, il tecnico con cui ha reso meglio e che è pronto a farlo giocare nuovamente sulla trequarti nel 4-2-3-1. Tra problemi fisici e altre vicende extracampo non è forse la miglior stagione di Nainggolan. Il belga tuttavia chiude a quota 7 reti tra campionato e Champions. L’ultima è stata la più importante, quella che permette ai nerazzurri di giocare anche in questa stagione nella massima competizione europea.

A Cagliari

Competizione che Nainggolan non giocherà, perché l’Inter ha scelto di metterlo fuori rosa. E allora lui ha scelto – davanti a diverse offerte – di ritornare a Cagliari. I rossoblù ritrovano un centrocampista diverso rispetto a quello che partì nel gennaio del 2014. Sicuramente più forte, perché le stagioni con la Roma e con l’Inter in palcoscenici importanti l’hanno migliorato. Sicuramente più maturo e con tanta qualità in più rispetto a quando vestiva il rossoblù. Ha più gol nei piedi e la dimostrazione è data dal fatto che nella scorsa stagione – pur con tanti infortuni – ha segnato le stesse reti dei 4 anni a Cagliari.

4-3-1-2 – Abbiamo parlato della sua evoluzione tattica. Nel Cagliari di Maran potrebbe ricoprire qualsiasi ruolo del centrocampo, ma vista anche l’attitudine del tecnico di far giocare sulla trequarti un incursore (vedi Castro, Ionita e Barella) è molto probabile che Nainggolan verrà schierato come vertice alto nel rombo. Il belga può ispirare dietro le punte, inserirsi sfruttando le sponde di Pavoletti e colpire con il suo tiro da fuori, un’arma che è mancata al Cagliari nella scorsa stagione. Si prenderà tante responsabilità dal punto di vista offensivo anche in termini di assist e sarebbe un peccato non sfruttarlo il più vicino possibile alla porta. Questo non vuol dire che non possa fare la mezzala a seconda delle necessità, magari in uno schieramento più offensivo con Birsa alle spalle delle due punte. Si tratta pur sempre di un giocatore di fare alla perfezione le due fasi e che garantirà qualità, quantità ed equilibro. Ecco come giocherebbe il Cagliari oggi con il Ninja:

CAGLIARI (4-3-1-2): Cragno; Cacciatore, Ceppitelli, Klavan, Lykogiannis; Castro, Cigarini, Rog; Nainggolan; Joao Pedro, Pavoletti.

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