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Cagliari, Maran: «Ad Empoli per i tre punti»

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Rolando Maran presenta Empoli-Cagliari, match valido per la prima giornata della Serie A 2018/19

Con la mente sgombra dal calciomercato, chiuso ieri, il Cagliari si prepara all’esordio nella Serie A 2018/19. I rossoblù di Maran saranno di scena domani sera, alle 20:30, al Castellani di Empoli. In vista della sfida contro gli azzurri di Andreazzoli, Rolando Maran in mattinata ha incontrato i media nella sala stampa del centro sportivo di Asseminello. Il tecnico rossoblù si è detto soddisfatto della rosa consegnatagli dai vertici societari e voglioso di cominciare il suo primo campionato sulla panchina sarda. Dalle parole sull’Empoli a qualche indizio di formazione, di seguito le parole del tecnico trentino.

L’EMPOLI – «Domani troviamo una squadra che ha grande entusiasmo, è sempre così con le neopromosse. Dobbiamo tenere alta l’attenzione ma non avere paura di nulla. 

La sconfitta dell’Empoli in Coppa Italia fa poco testo. I toscani hanno vinto un campionato, sono abituati a fare risultato. Dovremo essere bravi a dimostrare le nostre capacità e a farle prevalere».

SI RIPARTE –«Abbiamo voglia di misurarci con la partita e vedere con che piglio la approcceremo. Sappiamo che se mettiamo in campo sacrificio, attenzione e abnegazione possiamo fare molto bene. Non vediamo l’ora di iniziare. Sta a noi tirare fuori tutto quello che abbiamo, dobbiamo diventare squadra integrando al meglio anche gli ultimi arrivi e chi sconta squalifiche. Sarà un mese di lavoro per questo, ma partendo da una base importante costruita con il lavoro estivo. Domani andiamo in campo per vincere. A volte le partite ti dicono che un punto può essere buono, ma alla vigilia non penso mai ad altro che a fare mia la posta intera».

IL CALCIOMERCATO – «Sul mercato è stato fatto tutto il possibile per alzare la competitività della squadra. La società ha lavorato bene. Sono rimasti ragazzi di grande qualità, coi nuovi arrivi si compone un bel mosaico. Klavan è un giocatore importante. Non l’ho ancora visto ma mi hanno detto che ha grande entusiasmo e questo al di là delle caratteristiche tecniche è fondamentale. La nostra rosa è un mix di esperienza e gioventù. La scelta di lasciar andare via alcuni giovani è mirata anche alla loro crescita: è stata una decisione presa più per loro che per la squadra, abbiamo rinunciato a loro con dispiacere ma con la consapevolezza che cresceranno. Deiola? Abbiamo fatto una considerazione sul numero dei centrocampisti. Così come per Colombatto e Han, potrà giocare di più e crescere».

UN PENSIERO PER GENOVA – «Il rinvio delle partite delle genovesi? Il dramma ci ha scioccati tutti, non ci son iniziative sufficienti a rendere onore alle vittime di quella tragedia. Non commento le decisioni sportive, mi sento solo vicino alle famiglie delle vittime».
INDIZI DI FORMAZIONE – «Barella? Domenica scorsa si è alternato fra trequarti ed interno, credo che abbia le caratteristiche per fare tutte e due le cose a seconda del momento della gara. Bradaric è indietro nella condizione, come è naturale. Sta lavorando come se fosse in ritiro, per preparare la stagione. La mia vigilia la vivo con gran voglia che inizi la partita. Vogliamo misurarci con gli avversari. Quando entro nello spogliatoio vedo l’energia giusta, questo mi dà fiducia anche per la partita. Sau e Farias? Il brasiliano è più propenso all’uno contro uno, Marco è più predisposto a cucire il gioco. Entrambi possono dare un contributo secondo le rispettive capacità. Rafael non è al meglio ma viene con noi per partecipare la trasferta, mentre Srna e Joao Pedro (squalificati, ndr) restano a Cagliari a lavorare».
IL CAMPIONATO – «Stiamo facendo passi avanti ma ci sono ancora alcuni gradini da scalare, come la capacità di gestire bene le fasi di gara in cui non si può andare al massimo. Posizione in campionato? Il confine è sottile, a volte fanno la differenza delle piccole alchimie. Tocca a noi portare dalla nostra parte tutte le caratteristiche che possono farci del bene. Il campionato si è alzato di livello, dobbiamo essere veramente squadra per ottenere una posizione che ci renda felici. La rosa è ampia, sta a me scegliere. Sappiamo che fa parte del nostro lavoro e dovrò di volta in volta fare le mie scelte. Tutti però sanno che la partita si vince in settimana: il lavoro costante deve gratificare tutti».
Dichiarazioni raccolte dal nostro inviato Sergio Cadeddu

 

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