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Il destino di Nicolò Barella

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Dopo un inizio di stagione da protagonista, Nicolò Barella è tornato al centro delle voci di mercato: quale sarà il suo futuro?

L’ideale sarebbe tapparsi le orecchie, chiudere gli occhi e aspettare con tanta pazienza le 20:01 del 31 gennaio. La realtà dei fatti però è un’altra. Inutile far finta di nulla o negare l’evidenza. Era naturale, quasi normale, che con l’inizio del calciomercato invernale Nicolò Barella finisse sotto i riflettori. Ha iniziato la stagione da protagonista, confermando una crescita esponenziale. Da giovane promessa a leader, prima del centrocampo e poi di tutto il Cagliari. Quella fascia da capitano, che indossa solo quando non ci sono Dessena, Sau e Ceppitelli, sembra spettargli di diritto per quello che fa in campo. Non c’è da stupirsi dunque se finisce sulle prime pagine dei giornali e se le big italiane, ma soprattutto estere, sono tornate all’assalto. O ci siamo già dimenticati che è diventato un titolare inamovibile nell’Italia di Mancini? Sarà passato un po’ di tempo dall’ultima gara nazionale, ma da mezzala, accanto a Verratti e Jorginho, ha fatto meglio di chiunque altro.

A GENNAIO NO – Il Cagliari l’ha ribadito più volte, attraverso le parole del presidente Tommaso Giulini e del direttore sportivo Marcello Carli: «A gennaio non vendiamo Barella». Ma nel mercato tutto può accadere e fino alle 20:01 del 31 gennaio è sempre meglio non dare nulla per scontato. Un conto è dire di no davanti alla stampa, un altro è resistere alle offerte da 50 milion idi euro. Poi c’è il lato tecnico, che vede la squadra di Maran tutto tranne che sicura della salvezza al giro di boa (anche se la classifica è buona) e un centrocampo che deve già rimpiazzare l’infortunato Castro. Il peggior scenario possibile sembra dunque vedere Barella venduto adesso, ma in prestito fino a giugno in Sardegna. Un’ipotesi che non emoziona, ma ormai piuttosto comune nel calciomercato moderno. Basti pensare proprio al Chelsea, interessato e pronto a mettere sul piatto 50 milioni per il cagliaritano. I blues hanno acquistato dal Borussia Dortumund lo statunitense Christian Pulisic, giovane promessa del calcio mondiale, per 64 milioni, lasciandolo in prestito in Germania fino al termine della stagione.

IN ESTATE – Se a gennaio sarà difficile veder partire Barella, a giugno sarà altrettanto complicato vederlo ancora con la maglia rossoblù. Quella che sta vivendo sembra essere la stagione della sua consacrazione. Meno cartellini gialli, più palloni recuperati. Di gol ne è arrivato solo uno (da 3 punti), su punizione a Bergamo contro l’Atalanta, ma i pali colpiti contro Milan e Genoa gridano ancora vendetta. Inter, MilanNapoli, Chelsea (e non solo) si  stanno muovendo già da ora per assicurarsi in estate il giocatore, che ha dichiarato che se mai dovesse lasciare Cagliari sarà per «ambizione, non per denaro». A quello eventualmente ci pensa la società: a giugno potrebbe scatenarsi un’asta sul numero 18 rossoblù con la possibilità concreta di venderlo meglio rispetto ad un mercato di riparazione.

ITALIA O ESTERO? – Sarebbe una bella favola se dovesse restare e scegliere di giocare per sempre con la maglia della sua squadra del cuore. Una favola che non troverebbe posto nel calcio moderno. Dove lasciarlo andare dunque? I tifosi del Cagliari non avrebbero nessun dubbio sulla risposta: se proprio bisogna cedere Barella, meglio all’estero. Perché farebbe male vedere in Italia il gioiello del proprio settore giovanile con un’altra maglia, magari di una rivale come il Napoli. Per caratteristiche, lui potrebbe giocare ovunque. La Premier League inevitabilmente sembra essere il campionato fatto apposta per lui, centrocampista duro ma di qualità, che non toglie mai la gamba per fare un contrasto. Ma sarebbe così fuori contesto in un Atletico Madrid? Assolutamente no. A Londra però c’è chi lo conosce, o meglio, chi l’ha fatto esordire tra i professionisti in un Parma-Cagliari di Coppa Italia: Gianfranco Zola. Un sardo che con le sue magie ha fatto innamorare Stanford Bridge. Barella potrebbe essere il secondo.

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