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Ibba (ex preparatore Cagliari): «Lavoro in montagna vantaggioso? Teorie ormai smontate»

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Le parole dell’ex preparatore atletico del Cagliari Gianfranco Ibba: ecco un estratto delle sue dichiarazioni

Tra Cagliari e patentino da allenatore. Il 67enne Gianfranco Ibba continua ad essere un punto di riferimento per diversi sportivi che si affidano ai suoi metodi di lavoro per preparare il fisico a una nuova stagione sportiva. Ecco uno stralcio delle dichiarazioni di Ibba rilasciate presso i microfoni de L’Unione Sarda.

BARELLA MA NON SOLO – «Molto. Lavorerò con ex giocatori del Cagliari qui in vacanza, come Luca Ceppitelli e Nicolò Barella, altri ragazzi di categorie inferiori. E poi con Matteo Lecca, un pugile cagliaritano che si è affidato a me dopo un grave infortunio e con cui prepareremo l’assalto al titolo italiano dei Supergallo».

LUOGHI – «Preferisco scegliere posti che aiutino ad allontanare lo stress, come la spiaggia o le salite di Monte Urpinu. In campo si va solo per curare l’aspetto tecnico, mentre in palestra entriamo il meno possibile. Ed è importante l’aspetto psicologico. Allenarsi sulla sabbia e poi fare un tuffo in mare aiuta ad avere un diverso impatto dal punto di vista mentale. Lavoro anche sui fondamentali tecnici, col vantaggio che, a differenza della stagione, lo si può fare senza l’obbligo di essere subito performanti con la partita alle porte».

RANIERI O LIVERANI – «Premesso che non conosco il lavoro fatto dai due tecnici e che non esiste un solo modello vincente. I cambiamenti di preparazione in stagione non sono così incisivi, parliamo di calciatori professionisti allenati. Credo sia più importante l’atteggiamento mentale». 

METODO – «I ragazzi devono stare fermi al massimo due settimane, dove possono divertirsi ma restando attivi. Dopo devono riprendere, curando aspetti fondamentali con lavori di forza e l’allenamento dei fondamentali. Bisogna mantenere i parametri di forza e potenza aerobica. Ormai, soprattutto i giocatori d’élite, dopo pochi giorni di ritiro sono impegnati in partite di alto livello, amichevoli per modo di dire, e questo obbliga a partire subito forte. Questo è il momento giusto per intervenire su aspetti che durante la stagione, per i troppi impegni , vengono tralasciati».

NBA E CALCIO – «Nell’ultimo quinquennio è aumentata l’intensità, i calciatori hanno talento ma anche grande atletismo. Fondamentale in un calcio con impegni ravvicinati, nei quali si devono mantenere sempre alti livelli. Anche per questo l’Nba resta un punto di riferimento, con allenamenti intensi. Un modello da imitare, visto che parliamo di un campionato con tante partite, con grandi spostamenti e dove è necessario giocare su livelli d’eccellenza».

MONTAGNA O CITTA’ – «Tempo fa si diceva che il lavoro in montagna portasse vantaggi per una maggiore ossigenazione. Teorie smontate dagli studi scientifici. Il corpo si adatta facilmente a tutte le situazioni, con la prima squadra e la Primavera ho spesso svolto la preparazione in città e abbiamo avuto stagioni eccellenti. Serve una diversa attenzione su alimentazione e idratazione, scegliendo il tipo di lavoro adatto al clima. Ma lavorare al caldo aiuta ad abituarsi al clima di Cagliari». 

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