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Conferenza stampa Mignani: «Cagliari? Ostacolo gigante, i miei ragazzi non hanno paura»

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Le dichiarazioni in conferenza stampa dell’allenatore del Bari Mignani in vista della partita contro il Cagliari

Ha parlato l’allenatore del Bari, Michele Mignani. Il tecnico si è confrontato con i media mediante la conferenza stampa dell’antivigilia. La squadra biancorossa affronterà il Cagliari di Claudio Ranieri nella finale playoff. Il primo atto si disputerà all’Unipol Domus nella giornata di giovedì 8 giugno. Ecco le parole di Mignani, riportate da BariToday.

BARI – «Mi piacerebbe tanto vedere la squadra che ho visto nella gara di ritorno contro il Südtirol, ma non vi dimenticate che di fronte troveremo 11 giocatori con cattive intenzioni. La prima cosa da fare è mettere in campo tutto ciò che abbiamo, lo garantisco».

CAGLIARI – «Loro sono i favoriti? Ognuno ha le proprie idee. Penso che se si guardano i due allenatori non c’è gara. Ranieri ha una carriera che servirebbero giorni per raccontarla, io no. Il Cagliari fino alla scorsa stagione era in A, è retrocesso solo all’ultima giornata e ha mantenuto molti giocatori che aveva anche nella categoria superiore. Ha perso una sola gara delle ultime 18. Noi siamo neopromossi, abbiamo mostrato entusiasmo, continuità di prestazione. Abbiamo fatto più punti ma arrivati a questo punto si azzera tutto. L’ostacolo è gigante ma i miei ragazzi hanno sempre dimostrato di non avere paura di nessuno».

TIFOSI BARI – «L’affetto che la gente nutre per questa squadra è incredibile, anche io comincio a sentirmi barese. Stiamo vivendo un momento bellissimo. Appena esco di casa per fare due passi c’è gente che mi abbraccia, mi incita, percepisco l’entusiasmo. Fa piacere perché i ragazzi se lo sono conquistati e lo hanno meritato. Hanno fatto risvegliare un amore viscerale e indescrivibile. La cosa più bella sarebbe il lieto fine ma ci sono da combattere due battaglie e lo faremo insieme».

CONDIZIONI GIOCATORI – «Mancano due giorni alla partita, per come li conosco io, penso che oggi arriveranno tutti in grande forma. Folorunsho l’ho sempre apprezzato, anche nell’ultimo periodo, si è messo a disposizione pur non essendo al 100%. Ha scelto la causa comune, questo è un segnale importantissimo in uno spogliatoio».

LA PARTITA – «Penso che le due gare col Südtirol ci abbiano dato maggiore esperienza. Non possiamo ragionare da soli, c’è un avversario, la nostra idea non sarà quella di speculare come non lo è stata a Bolzano. Ma non penso sia giusto neanche andare all’arrembaggio contro una squadra forte come il Cagliari. Credo che alla fine di una stagione, ciò che la nostra squadra ha fatto è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo vinto 10 partite in trasferta, non abbiamo quasi mai subito l’avversario. Cagliari rappresenta una regione, conosco bene l’ambiente avendo lavorato nell’Olbia. Sarà una partita durissima, ma il nostro obiettivo è provare a vincere la partita».

GIOCATORI – «Vedo i ragazzi vogliosi. Quando ci sono davanti due partite così stringeranno i denti. Chi entra lo fa con la stessa forza di chi gioca dall’inizio. La squadra vede il traguardo, non si può permettere di non dare il 120%. Per me non è un cambio che vince la partita, ma lo spirito di squadra. Benedetti? E’ arrivato quando eravamo già in ritiro, si è aggregato. Lo conoscevo ma non bene. Nella prima parte di stagione Folorunsho giocava da mezz’ala, lui è eccezionale, è silenzioso, introverso, ha un margine di miglioramento, può fare il calciatore ad alti livelli. Qualcosa gliel’abbiamo data io e il mio staff. Ogni giorno si mette a disposizione. Per noi è importante, può esserlo dall’inizio o a partita in corso. Speriamo che anche in queste due partite possa essere decisivo».

ANCORA CAGLIARI – «È una squadra forte, ha giocatori importantissimi a partire da Lapadula, capocannoniere della B. Poi c’è Pavoletti che è un lusso per la B, così come Nandez. Luvumbo è bravissimo nell’uno contro uno, ma ci metto anche Rog, Goldaniga e Zappa, tutta gente con esperienza in Serie A. Hanno giovani bravi e interessanti, un allenatore che ha vinto una Premier, allenato il Chelsea, il Valencia. Una gabbia? Ci vorrebbe un carcere (ride ndr). Noi non abbiamo paura di nessuno. Credo che un minimo di preoccupazione debbano averlo anche gli altri».

LA PARTITA CONTRO RANIERI – «Fu una partita particolare, andammo in svantaggio dopo 2′, passammo il match a rincorrerli, per me quella partita non può dare le giuste indicazioni. Ranieri poi era da poco su quella panchina, ora ha fatto un percorso diverso. Ha dato una quadratura e una logica alla sua squadra. Sarà una partita diversa».

TENSIONE – «Devo dire che il sonno non è un problema. Penso di sì, rimane una partita di calcio. Mi piacerebbe godermi queste due partite. Quando sono preoccupato mi dico di star tranquillo. Mi riguardo Bari-Südtirol e mi sento tranquillo».

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