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Carli: «Barella? A giugno vedremo, il prezzo lo fa il mercato»

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Cagliari, parla il direttore sportivo. Marcello Carli parla dell’ultima vittoria e tocca il tema di mercato: per Barella si valuteranno le offerte in estate

Quando si parla di calciomercato pensando al Cagliari, il primo nome a saltare fuori è sempre quello di Nicolò Barella. Il gioiellino rossoblù ha superato la finestra invernale delle trattative conservando i colori della sua città, ma il suo futuro sarà con tutta probabilità altrove. Di certo il club di via Mameli potrà tesaurizzare un’eventuale cessione, vista l’ampia e blasonata schiera di club a caccia del talentino. Il direttore sportivo Marcello Carli, in una lunga intervista ai microfoni di Radio Sportiva, ha inquadrato la questione: «Il prezzo lo fa il mercato e lui è stato bravissimo, pur avendo pagato queste voci a gennaio. E’ attaccato a questa maglia e non ha pensato un minuto di andar via. Per noi è un giocatore determinante, deve fare 4 mesi di grande livello, poi se le richieste saranno forti ne prenderemo atto. Il mercato? E’ cambiato, oggi girano cifre altissime. Bonaventura dall’Atalanta al Milan fu venduto a 5 milioni che al tempo sembrava una cifra importante».

Carli ha anche spiegato il momento della squadra, reduce da una corroborante vittoria a seguito di un periodo decisamente negativo: «Negli ultimi risultati sicuramente qualcosa abbiamo sbagliato e sabato avevamo 9 giocatori fuori. C’era una serie di cause per questo periodo negativo ma in Serie A se non sei al 101% rischi sempre. Abbiamo avuto 3 o 4 infortuni devastanti che alla lunga abbiamo pagato. Anche negli allenamenti dobbiamo ringraziare la primavera. Pur andando sotto con il Parma, i ragazzi sono stati straordinari, l’abbiamo vinta di forza e di carattere».

Immancabile un commento su Pavoletti, autore della doppietta vincente sabato scorso e sul quale il ds si pronuncia in modo non scontato: «Spero non torni in Nazionale, perché quando è andato lì sono iniziati i problemi. Se ci deve andare è perché è funzionale al gioco e ne esalta le sue qualità, ma se deve andarci giusto per essere uno dei 30 meglio rimanga a Cagliari».

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