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Cagliari e rigori: scienza o lotteria?

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Ennesimo errore dal dischetto nell’amichevole contro la Nuorese. Il Cagliari oggi si interroga sui quattro rigori sbagliati su cinque assegnati

Cambiando l’ordine dei tiratori il risultato non cambia. Dopo Farias, Sau e Cigarini, alla lista dei rigoristi inefficaci si aggiunge anche Giannetti, reo di aver fallito la massima punizione concessa dall’arbitro durante l’amichevole di ieri contro la Nuorese. Fino ad ora solo Joao Pedro, primo rigorista designato, può vantare una realizzazione dal dischetto, e il caso ha voluto che non fosse in campo quando sono stati assegnati gli altri penalty. Ma cosa passa per la testa dei giocatori del Cagliari quando si trovano a dover tirare dagli undici metri? Le teorie sul “calcio di rigore perfetto” si sprecano tra le fila di matematici ed economisti; perciò, a sentir loro, se è vero che il 75% dei tiri dal dischetto vanno a buon fine, il Cagliari per ora sta demolendo le stime degli esperti dei numeri.

Ma il calcio è un gioco imprevedibile, e sono tante le variabili che possono determinare l’esito delle partite. Tra queste, il fattore psicologico vi rientra in primo piano: è ormai abbastanza evidente come la paura di sbagliare porti spesso proprio all’errore, e i fallimenti precedenti hanno una certa influenza sugli eventi successivi. Angolare il tiro, tirare centrale, di forza o di precisione? Probabilmente nulla di tutto ciò potrà aiutare il rigorista: pensare troppo, e magari cambiare i piani in corsa, aumenta le probabilità di errore. Affidarsi all’istinto è a volte la soluzione migliore. Lo sanno bene i portieri, gli antagonisti per eccellenza di ogni tiratore. Sono ormai note le strategie psicologiche che questi mettono in atto prima del fatidico tiro: braccia aperte per distorcere la percezione della grandezza della porta, perdite di tempo per aumentare la pressione nell’avversario, offrire un angolo più sguarnito dell’altro per influenzare la scelta della direzione.

Che si tratti di scienza o di lotteria, o anche di un connubio fra i due, la squadra di Lopez dovrebbe approfittare di questa pausa di campionato per affinare i dettagli, in cui rientrano anche i rigori. Se il Cagliari dovesse continuare a viaggiare sulla media di un rigore assegnato ogni tre partite, gli errori potrebbero iniziare a costare caro in termini di punti e classifica. L’incornata di Pavoletti a tempo praticamente scaduto nella gara casalinga contro il Benevento, difficilmente si potrà ripetere in altre circostanze. E allora, il penalty sbagliato avrebbe pesato molto di più, sia per i due punti buttati al vento, sia per l’umore e l’entusiasmo utile per affrontare le partite successive. Perciò, anche questa settimana il Cagliari ha un fondamentale compito a casa da svolgere.

Carolina Cugusi

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