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Cagliari-Lazio e quei 7 minuti (e mezzo) di follia

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Il Cagliari esce sconfitto dalla Sardegna Arena contro la Lazio al termine di un recupero generoso in cui è successo di tutto

Si è interrotta sul più bello la striscia positiva del Cagliari. Dopo 13 gare senza sconfitta, i rossoblù sono stati battuti nel modo più beffardo e spietato. Il calcio è anche questo e il Cagliari lo sa, avendo vinto e pareggiato contro Sampdoria e Sassuolo proprio in extremis. Questa volta, come a Lecce, è andata male agli uomini di Maran, battuti al 98′ dalla Lazio in quello che si annunciava come uno scontro Champions. Resta l’amaro in bocca, visto che il gol di Caicedo è arrivato dopo 7 minuti e mezzo di recupero assai generosi concessi dall’arbitro Maresca. La spiegazione dell’ingresso in campo dei sanitari più i cambi sembra un po’ un’arrampicata sugli specchi per giustificare una valutazione errata.

LE PAGELLE DI CAGLIARI-LAZIO

FOLLIA – Sono stati 7 minuti e mezzo di follia. Non solo perché l’eccessiva corposità del recupero, ma soprattutto per quello che è successo in campo. La Lazio è riuscita a capitalizzare proprio in quegli ultimi di momenti partita tutto ciò che non era riuscito a fare precedentemente. Luis Alberto aveva chiesto il cambio, ma le sostituzioni esaurite di Inzaghi hanno costretto lo spagnolo a stringere i denti fino a ritrovarsi il pallone del pareggio su una mezza palla vagante al limite dell’area. Poi nei 30″, finali concessi per il cambio Nainggolan-Deiola, Jony ha trovato Caicedo per il 2-1.

CRONACA E TABELLINO DELLA GARA

ERRORI – Il Cagliari però non deve recriminare tanto sui quei 7 minuti e mezzo di recupero. Ma per tutto ciò che è accaduto prima. La partita era stata preparata bene e messa subito in discesa dal gran gol di Simeone. Forse si poteva evitare di abbassare così tanto il baricentro, ma alla fine la mossa di Maran di chiudere quasi tutte le linee di passaggio e colpire in contropiede stava funzionando. Peccato che gli uomini in campo abbiano sciupato troppe volte la chance del raddoppio, tra Nainggolan, Simeone e Joao Pedro, fino all’ultima incredibile occasione per Faragò, scivolato in area sul più bello. Quando non si chiudono le partite, è quasi naturale poi venire punti in questo modo.

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RABBIA – Resta ovviamente tanta rabbia in casa rossoblù. Perché la squadra di Maran ha giocato una buona gara contro la formazione che ora si propone come la terza incomoda nella lotta scudetto. Perché fino al 92′ erano tre punti in uno scontro diretto Champions, 4° posto a -1 dal 3°. Invece tutto è sfumato sul più bello. E il pensiero di aver subito un’ingiustizia per l’eccessivo recupero dell’arbitro fa perdere ancora di più la testa. La rabbia agonistica però deve restare dentro al Cagliari per chiudere nel migliore dei modi a Udine il 2019: con una vittoria convincente, di carattere e con una reazione per riprendere immediatamente l’ottimo percorso iniziato 14 giornate fa.

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