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Cagliari, ad Empoli un altro «brutto sogno»

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Da oggi parte il ritiro dei rossoblù in vista della gara di giovedì contro il Sassuolo: la classifica resta rassicurante ma è il momento di affrontare i problemi accantonati negli ultimi mesi

Una vittoria, un pareggio e quattro sconfitte nelle ultime cinque giornate. Anche quei numeri su cui Rastelli e giocatori si sono adagiati finora condannano il Cagliari. “Abbiamo 20 punti, siamo in linea con l’obiettivo”, un ritornello che va in play da settimane. Eppure quei famosi venti punti non assicurano la salvezza, né possono essere un alibi per le ultime uscite dei sardi.

BLACK OUT – «Vogliamo riscattarci, non possiamo lasciare punti per strada», le parole di Rastelli prima della gara in Toscana. Quelle dopo non sono pervenute, l’allenatore campano era furioso per la sconfitta. Nessun riscatto, nessun punto: il Cagliari sembra averla persa, quella strada. Nessun miglioramento sul piano del gioco, anzi. In una situazione in cui regna il caos – tattico ed organizzativo – sembrano essersi moltiplicati i difetti e dimezzati i pregi di una squadra che ad inizio torneo, nonostante un gioco mai brillante, era riuscita a scalare la classifica. Oggi i rossoblù sono quasi irriconoscibili. Il gioco latita, godibili le rare trame offensive ma pressochè assente la manovra palla a terra in mediana. I pochi gol messi a segno nell’ultimo periodo hanno accentuato il numero dei palloni che Storari ha dovuto raccogliere in fondo alla rete, ben 39. Come non citare, poi, la difficoltà di fare prestazioni e punti in trasferta. Anche contro un più che modesto Empoli i rossoblù sono caduti con troppa facilità nella ragnatela, andando in svantaggio dopo pochi minuti e subendo la rete del ko nel loro momento migliore. Un momento migliore che è consistito in un possesso palla ed un attacco a testa bassa rivelatisi sterili.

UN ALTRO BRUTTO SOGNO – Il caos che regna oggi in casa rossoblù arriva da lontano. Come può una squadra che si era mostrata più che all’altezza della categoria ritrovarsi in una situazione simile? Assenze a parte, è la mentalità ad essere quantomeno discutibile. Prova ne sono le parole pronunciate da Rastelli nella conferenza stampa pre-Torino: «Domani si affrontano due squadre su due pianeti diversi» o il continuo ostentare la buona posizione di classifica nonostante il campo desse segnali allarmanti. Ultime, quelle nella conferenza di due giorni fa: «Il 5-0 contro il Napoli? Bisogna far finta che sia stato un brutto sogno». Un brutto sogno da cui il Cagliari non si è ancora risvegliato.

In un campionato che nei bassifondi mette in mostra valori tecnici adatti più alla cadetteria che alla Serie A, i venti punti dei rossoblù non rappresentavano un traguardo prima, tanto meno adesso. La salvezza è sempre stata alla portata dei sardi, ai nastri di partenza del torneo e tuttora, nonostante i sempre più frequenti campanelli d’allarme suonati in casa rossoblù. La caduta del Castellani seguita alla caporetto contro il Napoli ha dato un’ulteriore prova del momento di fragilità, soprattutto psicologica, della compagine isolana. Urge un cambio di rotta, serve iniziare un percorso per curare la fragilità del Cagliari, nascosta per troppo tempo dietro una classifica che inevitabilmente è diventata sempre più magra.

Per cui, questa volta, non si faccia finta che il 2-0 di Empoli sia stato solo un brutto sogno.

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