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Cagliari, come contrastare il 3-5-2 dell’Inter?

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Il Cagliari domenica affronterà alla Sardegna Arena l’Inter di Conte. Il 3-5-2 lo scorso anno è stato il modulo che ha messo più in difficoltà i rossoblù

Un inizio di campionato complicato, reso ancora più difficile dalla sconfitta all’esordio contro il Brescia. Ora il Cagliari è chiamato al riscatto contro una delle squadre più attrezzate del campionato, l’Inter, che invece lunedì ha vinto 4-0 contro il neopromosso Lecce. Come se non bastasse mancheranno Cragno e salvo miracoli Pavoletti, i due migliori giocatori della passata stagione rimasti in Sardegna. Il terzo invece sarà dall’altra parte con la maglia nerazzurra, ma la storia di Nicolò Barella è un’altra sfida nella sfida insieme a quella di Radja Nainggolan.

3-5-2Maran dovrà soprattutto fare i conti con il 3-5-2 di Antonio Conte. E non solo per le qualità degli interpreti e per la capacità del neo-tecnico nerazzurro di rivitalizzare calciatori come Candreva. Il 3-5-2 è stato uno dei moduli più ostici al Cagliari nella passata stagione. E il fatto che quello nerazzurro in fase di possesso diventi un vero 3-3-4, con in aggiunta l’inserimento di una delle due mezzali in area (un 3-2-5 per parlare di numeri in pratica), non facilità le cose. Con il 4-3-1-2 tradizionale, i rossoblù rischiano di concedere troppo spesso l’uno contro uno agli attaccanti, cosa da evitare soprattutto con lo strapotere fisico di Lukaku. E sui cross esterni (più di 20 nella partita con il Lecce) gli inserimenti dei centrocampisti potrebbero portare anche ad un’inferiorità numerica con i saltatori.

CAMBIO MODULO – E se Maran cambiasse modulo? Nel precampionato il Cagliari ha provato in diverse occasioni il 3-5-2, salvo poi abbandonare l’idea con gli arrivi di Nainggolan e Nandez. I meccanismi, a dire la verità, non sono mai sembrati ben oliati, anche se i risultati delle amichevoli estive non sempre portano una controprova attendibile. Mettersi a specchio è una soluzione che è già stata adottata nello scorso campionato (contro il Genoa nel match salvezza di Marassi). La difesa a 3 faciliterebbe i raddoppi su Lukaku e permetterebbe sulla sinistra a Pellegrini di avere più copertura. L’altra ipotesi potrebbe essere quella di rinforzare il centrocampo in modo da garantire più aiuti, più raddoppi (soprattutto sulle fasce) ed evitare eccessivi duelli individuali contro giocatori magari tecnicamente più forti. Un 4-3-2-1, per esempio, considerando anche l’assenza quasi certa di Pavoletti. Il centravanti livornese è uscito per un problema al ginocchio contro il Brescia e difficilmente potrà recuperare per domenica. L’alternativa si chiama Cerri, che però contro l’arcigna difesa a 3 nerazzurra potrebbe faticare parecchio sui duelli aerei. Maran potrebbe pensare ad affidarsi unicamente a Joao Pedro viste le difficoltà degli altri tre attaccanti. Despodov lotta per restare, ma è stato escluso dai convocati delle ultime partite ed è al momento ai margini; Han è andato in tribuna contro il Brescia; Ragatzu invece è entrato bene negli ultimi minuti, ma è improbabile pensare ad una maglia da titolare contro l’Inter.

NAINGGOLAN – Il deus ex machina potrebbe essere Radja Nainggolan, il grande ex della partita. Il centrocampista belga, dopo aver giocato davanti alla difesa nelle prime due gare stagionali, potrebbe essere spostato più avanti, sulla trequarti, lasciando spazio a Cigarini in regia. Sia nel 4-3-1-2 alle spalle del tandem Joao Pedro-Cerri, sia nel 4-3-2-1 o in un 3-5-2 (che diventerebbe 3-5-1-1). Con il doppio trequartista (magari in coppia con Birsa), il Ninja può alternarsi con lo sloveno nell’accorciare in fase di impostazione ma soprattutto permettere ai rossoblù di non soffrire eccessivamente la superiorità a centrocampo dell’Inter. A specchio (con il 3-5-2), invece, potrebbe fare sia l’unico trequartista alle spalle di Joao Pedro con un centrocampo magari folto con Nandez, Cigarini e Rog e il modulo che diventerebbe un 3-5-1-1. Altrimenti resterebbe in mediana, ma con più libertà di avanzare. Soluzioni tattiche alle quali Maran dovrà pensare, oltre ovviamente ad un preciso piano gara per contrastare la forte Inter di Antonio Conte.

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