Bellini: «Sono arrivato qua nel 1974 e non mi sono più mosso. Contro il Sudtirol è una partita molto importante» - Cagliari News 24
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Bellini: «Sono arrivato qua nel 1974 e non mi sono più mosso. Contro il Sudtirol è una partita molto importante»

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Pino Bellini, ex giocatore del Cagliari, ha rilasciato delle dichiarazioni durante la trasmissione “Il Cagliari in Diretta”

Ieri sera Pino Bellini, ex giocatore del Cagliari, è stato ospite su Radiolina del programma “Il Cagliari in diretta” nel quale ha parlato del presente ma anche del suo passato in rossoblù tra il 1974 ed il 1987, intevallato da due prestiti. Indossando la casacca con i colori rossoblù ha trovato 222 presenze e 20 reti. Queste le sue parole:

CAGLIARI – «Sono arrivato qua nel 1974 e non mi sono più mosso, ho trovato l’amore ed una società tranquilla nella quale si poteva giocare senza problemi, come succedeva fuori, come sappiamo in piazze molto calde. Qui è sempre stato tranquillo, anche quando andava male nessun tifoso mi ha mai disturbato»

SUDTIROL – «E’ una partita molto importante, sono davanti a noi e se vogliamo evitare i play off dobbiamo iniziare a battere le squadre che sono davanti a noi altrimenti diventa difficile. Il Sudtirol è una bella squadra, nessuno si aspettava che potesse arrivare a certi livelli però io l’ho vista giocare e lo fa bene, molto quadrata. Bisoli ha messo su una buona squadra che gioca bene, messa bene fisicamente»

LA PARTITA – «Sono fiducioso per il Cagliari perchè nelle 11 partite che ha fatto Ranieri ha subito soltanto 6 goal, come lui ben sa i risultati si ottengono subendo meno goal possibili. Il bel gioco poi verrà. prima i risultati. Quelli poi vengono di conseguenza perchè acquisti tranquillità e sicurezza. Non azzardo un pronostico, il Cagliari gioca in casa con lo stadio bello pieno perciò sarà una spinta in più, vincere contro il Sudtirol sarebbe una cosa molto importante»

PLAY OFF – «Io ci spero anche se mancano poche partite. I nostri (pareggi promozione NDR) furono sfortunati, avevamo fatto un grande recupero nelle ultime 11 con 10 vittorie ed un pareggio. Avevamo recuperato 7-8 punti a Vicenza, Pescara ed Atalanta e quell’anno noi siamo stati penalizzati perchè ci fu un mio goal con il Lecce, 1-0, poi ci diedero la partita persa perchè fu lanciata un’arancia. Perdemmo al serie A per quei due punti li. Lo spareggio è un campionato a parte, noi ci eravamo arrivati stanchi. Noi avevamo anche giocato le prime due partite. Poi siamo saliti due anni dopo»

ROG – «Giocatore decisivo per i play off? Non saprei, a me piace Rog. E’ stato molto sfortunato per quel problema ma è un giocatore che ha qualità, corsa, forza e tutto quanto. Mi piace perchè non lo senti mai, quando va in campo da il massimo, non si lamenta mai, è sempre sul pezzo. Mi dispiace per tutti questi infortuni perchè poi quando sono seri come i suoi ti condizionano troppo perchè poi hai sempre paura di una ricaduta, di stare fermo dei mesi e non è facile. Speriamo che il suo problema muscolare passi perchè per il rush finale servono tutti»

MANCOSU – «Cagliaritano doc? E’ importante, è mancato quando è stato fuori. E’ uno di quelli che fa la fase intermedia tra attacco e centrocampo, è uno di quelli che da fastidio, è bravo e fa goal anche se ne ha sbagliati tanti però magari quello più che altro era dovuto alla condizione Man mano che sta giocando si sta vedendo la qualità che ha, ha segnato un goal bellissimo con l’Ascoli, lui è un giocatore tecnicamente valido. E’ intelligente, sa fare assist. Il Bellini di questo Cagliari? No no (sorride NDR), lui ha un ruolo diverso però quelle qualità sicuramente ce le ha.»

RANIERI – «Contributo in percentuale? Tanto, oltre a lui ad un certo punto penso che i giocatori abbiano capito l’importanza di giocare a Cagliari. Ranieri ha fatto cambiare mentalità, lui è uno che ti da tranquillità, non ti sta dietro, quando sbagli non ti sta lì a rimproverare mentre l’allenatore precedente, Liverani, non è di questo livello quì. Era uno che stava sempre a lamentarsi per gli errori dei giocatori, ci sono delle situazioni in cui i giocatori li devi accarezzare e fargli capire che anche se hanno sbagliato non è stato così determinante. Quando uno poi si arrabbia il giocatore la sente questa situazione e allora ogni volta che ha la palla ha paura di giocarla perchè ha paura di sbagliare ed essere ripreso, invece con Ranieri ho visto che questa cosa non c’è, i giocatori giocano tranquilli. Sicuramente ha capito che i giocatori del Caglari non potevano giocare come diceva Liverani, bisogna anche adattare il gioco ai giocatori che uno ha e Ranieri in questo è stato molto bravo. Non fa il gioco dal basso, con Liverani abbiamo preso 3-4 goal da passaggio sbagliato dal portiere».

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