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Ventura: «I quattro anni di Cagliari sono stati straordinari. Ormai sono tifoso del Bari»

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Giampiero Ventura, ex allenatore della Nazionale oltre che di Torino, Bari e Cagliari, ha rilasciato una lunga intervista sui playoff

Nella giornata odierna è stata pubblicata l’intervista realizzata dal quotidiano Tuttosport con Giampiero Ventura, ex allenatore tra le altre di Torino, Bari e Cagliari. Le sue due ex squadre si affronteranno nel doppio scontro della finale dei playoff di Serie B 22-23. Queste le sue parole:

CAGLIARI-BARI – «Godibile, estremamente godibile. Il Cagliari per organico avrebbe dovuto accompagnare subito il Genoa in Serie A quindi non mi stupisce che sia in questa finale. Il Bari è la sorpresa del campionato perchè riuscire a chiudere terzo da neopromosso è un risultato clamoroso, avendo tra l’altro insidiato il Genoa per il secondo. Questo terzo posto consentirebbe ai pugliesi di essere promosso anche con due pareggi, eventualità da non trascurare in una sfida così equilibrata e considerando che il ritorno verrà giocato di fronte a oltre 50.000 spettatori»

FATTORE CAMPO – «Io ormai abito a Bari, ero allo stadio per la partita con il Sudtirol e mi ha provocato un piacere incredibile vivere da tifoso ciò che quando ero allenatore vivevo dal campo. Non mi vergogno a dire che ho anche esultato per il gol di Benedetti. Non è però solo una questione di tifo, di spinta che arriva dagli spalti, ma di spirito che ho visto nei ragazzi di Mignani. Hanno lo spirito giusto per la serie B, il fuoco dentro, la determinazione feroce. Tutti dicono che questa finale verrà vinta dal Cagliari, io mi limito a dire che non sarà così scontato. Fare il doppio salto vorrebbe dire rendere strordinaria una stagione che è stata già bella. E certi treni non passano spesso»

SARDI – «Lapadula in serie B è un extralusso. Basti pensare che uno come Pavoletti deve stare in panchina. Ma penso anche a Nandez: l’estate scorsa lo volevano tutti, l’Inter lo insegue da due anni, lui è rimasto sull’isola e nel vedere l’altra sera Parma-Cagliari ho visto anche in lui lo spirito che serve in serie B abbinato a una qualità da serie A»

RANIERI – «Il mio mantra è che nel calcio le idee non hanno età. Se uno ha capacità può metterle in pratica in qualsiasi momento. Ci sono allenatori giovani che sono già anziani e anziani che sono ancora giovani. Claudio ha fatto un grande lavoro, prendendo il Cagliari fuori dai playoff e portandolo fino a questa finale»

LEGAMI FORTI – «I quattro anni di Cagliari sono stati straordinari. Con Cellino ci siamo divertiti. Mi spiace ora sia retrocesso in C con il Brescia. Il segreto per andarci d’accordo? Essere sempre sinceri, se gli vendi fumo se ne accorge subito. Sono arrivato che l’ambiente era depresso, abbiamo vinto e fatto plusvalenze: lanciando un giovane Zebina pagato 600 milioni e venduto alla Roma per 20 miliardi, mandando O’Neill alla Juve, rilanciando Muzzi. Ma sono amico anche di Giulini. Bari ormai è la mia città e posso dire di essere un tifoso di questa squadra. Mi ha adottato, naturalizzato, quel calcio offensivo che proposi con gli esterni di centrocampo sulla linea dei due attaccanti è un bellissimo ricordo, lo stadio era sempre pieno, la gente si spellava le mani».

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