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Capozucca: «Un mio giocatore alla Ternana è più forte di Petagna»

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Stefano Capozucca, direttore sportivo della Ternana ed ex dirigente del Cagliari, ha rilasciato una serie di dichiarazioni

L’edizione odierna del quotidiano La Repubblica ha riportato tutte le esternazioni di Stefano Capozucca. I direttore sportivo della Ternana (ed ex dirigente del Cagliari) ha rilasciato una serie di dichiarazioni. Le sue parole:

THIAGO MOTTA – «Sapeva che era arrivato al capolinea e si tolse lo sfizio di far esordire Rovella, ma il suo destino era già deciso da un paio di settimane. In un albergo di Milano c’era Diego Lopez che era stato fatto arrivare apposta da Montevideo. Qualcuno gli aveva promesso la panchina del Genoa, aspettò tre giorni in hotel una chiamata che non arrivò. Prima di Natale riprese l’aereo per l’Uruguay, Preziosi aveva scelto Nicola».

OPINIONE ALLEGRI – «Venne accusato di non aver cambiato Pandev e Agudelo che erano ammoniti. Ma si è mai visto un allenatore sostituire gli attaccanti perché hanno preso un giallo? Poi, prima dell’Inter, ha perso anche il derby e in società ero rimasto l’unico a sostenerlo. Così poco dopo venni cacciato anch’io. Ma solo un incompetente non si sarebbe accorto che Thiago Motta sarebbe diventato un mister importante. Prima di un Cagliari-Juventus, Allegri mi disse: ‘Se devo scommettere su un emergente, punto su Motta. Ha carisma, personalità, persino il fisico per diventare l’allenatore di una grande squadra’. Era il momento in cui tutti si riempivano la bocca con Italiano e De Zerbi e Thiago stava faticando allo Spezia».

GIOVANI TERNANA – «Raimondo, 19 anni, è un centravanti alla Borriello. È in prestito dal Bologna, ha già segnato 8 gol e, particolare curioso, tutti in trasferta. Si alterna con Favilli che a Genova purtroppo non ha reso a causa dei troppi infortuni. Ha fisico, protegge bene la palla e fa salire la squadra, ma dà anche profondità. Se sta bene è un centravanti da serie A, è più forte di Petagna. Lucchesi e Antenucci vengono dalla Fiorentina. Il primo è un difensore mancino alla Bastoni, quello dell’Inter, forte fisicamente e tecnicamente. Antenucci è un regista, è alto un metro e 71 ma anche di Barella, quando lo avevo al Cagliari, dicevano che non poteva giocare in serie A perché era troppo basso. E io ripetevo a tutti: vedrete dove arriverà, ha una forza nelle gambe straordinaria».

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