Sonetti: «Zenga l'ho allevato io, a Cagliari farà bene» - ESCLUSIVA - Cagliari News 24
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Sonetti: «Zenga l’ho allevato io, a Cagliari farà bene» – ESCLUSIVA

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A tu per tu con Nedo Sonetti: intervista esclusiva con l’ex allenatore del Cagliari, che ricorda i suoi anni in rossoblù e non solo

A Cagliari Nedo Sonetti è stato l’uomo della provvidenza con due salvezze a stagione in corso: nel 2002 in Serie B e nel 2006 in A. Poté contare soprattutto su un David Suazo stellare, che con 22 gol segnati superò addirittura il record di Gigi Riva per marcature in un singolo campionato. In esclusiva, abbiamo raggiunto l’ex tecnico del Cagliari per parlarci dei suoi ricordi in Sardegna, ma non solo. Sonetti, infatti, può essere definito come l’allenatore degli ultimi allenatori del Cagliari: Rolando Maran è stato suo vice a Brescia, mentre l’attuale allenatore rossoblù Walter Zenga è cresciuto con lui ai tempi della Sambenedettese.

Mister Sonetti, ha allenato il Cagliari in tre diverse occasioni. Quali sono i suoi ricordi in Sardegna?
«Ho dei ricordi molto belli della Sardegna. Ho passato momenti belli e brutti, anche perché con Cellino diventa difficile essere positivi. Ho ottenuto due salvezze. La prima in B, quando il Cagliari rischiava addirittura di retrocedere ed era nelle ultime posizioni. Poi in Serie A. Fu una bella stagione e ci salvammo con due giornate d’anticipo».

C’è una gara in particolare che ricorda con piacere?
«Ce ne sono tante. Abbiamo avuto dei momenti belli, forse la gara vinta in casa contro il Parma quando conquistammo la matematica salvezza in Serie A».

Nel 2006 Suazo era inarrestabile. Qual è stato il segreto per farlo segnare così tanto e fargli battere il record di Gigi Riva?
«Suazo era un giocatore straordinario. Ci tengo a salutarlo, come Esposito e Conti. Mi ricordo sempre di loro, alcuni mi chiamano ogni tanto e sono contento di risentirli perché abbiamo vissuto una stagione eccezionale. Suazo fece 22 gol e batté il record di Riva, fu una cosa indelebile e indimenticabile».

Quel Suazo è stato il giocatore più forte che lei ha allenato o ce ne sono stati altri?
«Ce ne sono stati altri. Per esempio Donadoni e Zenga, che ora è l’allenatore del Cagliari. L’ho avuto nei primi anni della sua splendida carriera. Sono contento che sia arrivato in Sardegna, farà molto bene».

Cosa ne pensa del campionato del Cagliari prima dell’interruzione? Le è dispiaciuto l’esonero di Maran, che è stato suo vice a Brescia?
«Mi è dispiaciuto molto. Maran ha fatto bene fino ad un certo punto, poi non si è capito cosa sia successo. Però sono anche contento che sia arrivato Zenga. Maran è un ragazzo serio, intelligente e preparato. Quell’anno a Brescia facemmo molto bene e il suo apporto fu molto significativo».

Maran poteva fare di più nel momento di crisi o come sempre è l’allenatore che paga per tutti?
«L’allenatore è solo al comando. Quando si vince sono tutti accanto a lui e naturalmente diventa protagonista. Quando si perde l’allenatore resta solo e nessuno lo può salvare».

Lei spesso è stato chiamato in corsa. Cosa deve fare un allenatore quando subentra?
«Quando si subentra ci vuole molta sensibilità. Intanto si cerca di capire il prima possibile la situazione della squadra che vai ad allenare, capire i giocatori più importanti o meno e i motivi per cui questi ragazzi non sono riusciti ad esprimere al massimo le propria potenzialità. Ci vuole delicatezza».

È quello che dovrà fare adesso Walter Zenga, che lei conosco molto bene.
«Si può dire che l’ho allevato. Sono contento che ora alleni il Cagliari. Non gli ho ancora telefonato perché aspettavo che riprendesse il campionato. Ora c’è poco da dire, ci vuole serenità e tranquillità. Allenerà con competenza e serietà come ha sempre dimostrato».

A proposito di ripresa del campionato, secondo lei è giusto portare la stagione al termine?
«Dipende da come va a finire l’emergenza del Covid-19. Spero si possa riprendere. Sarebbe drammatico se non si finisse il campionato. La situazione diventa difficile. Fare l’allenatore ora è un ruolo molto delicato».

Grazie per la disponibilità mister.
«Grazie a voi. Un saluto carissimo alla Sardegna, mi sono sempre trovato molto bene».

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