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Editoriale

Serie A TIM, -30 al via: Juve in pole nel campionato dell’incertezza

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A 30 giorni dalla partenza della Serie A TIM 2021-2022, la griglia di partenza non è mai stata così ingarbugliata e ricca di incertezze

Il conto alla rovescia ha preso ufficialmente il via a ormai un mese dalla partenza della Serie A TIM. Trenta giorni esatti infatti ci separano dall’avvio di un campionato che mai come in questo 2021 si sta delineando denso di punti di domanda e, al tempo stesso, di imprevedibilità. Complice anche un mercato al rilento e irto di salite ripide per quasi tutte le nostre compagini.

L’onore di aprire il campionato spetterà ai campioni d’Italia in carica, cui però è complicato affidare il ruolo di favoriti nella corsa Scudetto. La nuova Interdovrà infatti fare i conti con il cambio dell’allenatore e con un Simone Inzaghi chiamato per la prima volta in carriera a dover vincere o giù di lì. Senza considerare un mercato che non preannuncia nulla di esaltante, aperto dalla dolorosa cessione di Hakimi, uno che davvero ha spostato gli equilibri nel recente passato.

Ecco perché è giusto probabilmente considerare la Juve del ritrovato Max Allegri in pole position. Stop agli esperimenti in panchina e via libera all’usato sicuro, cui aggiungere un roster di prim’ordine, al netto dei nodi CR7 e Dybala da dirimere. E non di meno va considerata l’Atalanta di Gasperini, meccanismo consolidato negli anni che non ha intenzione di smarrire alcun ingranaggio e, anzi, ha già sigillato i tre legni con l’arrivo di Musso. E non ci faremo di certo “fregare” dalle parole di Percassi e da quell’obiettivo salvezza cui non crede oggettivamente nessuno.

Un passo più indietro ecco il Milan di Pioli, sin qui molto attivo nel tabellone calciomercato ma che di fatto dovrà dimostrare di poter sopperire alle partenze di Donnarumma e Calhanoglu, non proprio due qualunque. Ecco che quindi la seconda e terza fila rischia di diventare un mischione che comprende tre club in pieno rinnovamento, ma la cui ambizione è testimoniata dai top player della panchina prescelti. Spalletti e il Napoli, Sarri e la Lazio, Mourinho e la Roma in un ipotetico ordine di preferenza per aggredire i carri Champions League e, perché no, Tricolore.

Corsa all’Europa blindata ancora prima di cominciare? Possibile, se non addirittura probabile. Il Sassuolo ha perso De Zerbi (e perderà Locatelli) mentre la Samp ha perso Ranieri, in chiave rivelazione più facile puntare sulla Fiorentina di Italiano o sul Torino di Juric. Da Cagliari, Udinese, Bologna e Genoa è invece lecito attendersi un salto di qualità nella continuità, che faccia infine rima con tranquillità.

Nelle ultime file della griglia di partenza ecco dunque stagliarsi l’Hellas Verona che spera nel riscatto di Eusebio Di Francesco per non rimpiangere la partenza del mago Juric. Così come si preannuncia durissima la stagione dello Spezia, appiedata sul mercato dalla sospensione per due anni e con la scommessona Thiago Motta stuzzicante quanto pericolosa.

Motivo per cui le neopromosse in Serie A potranno coltivare speranze di impresa. La favola Venezia può contare sul fattore Zanetti, mentre l’Empolipur senza Dionisi ha dalla sua una struttura tecnico-tattica non lontana dagli standard del piano superiore. Forse la più lontana in questo momento è invece la Salernitana, cui un corposo mercato da qui a settembre sarà probabilmente d’obbligo: ma basteranno la grinta e la competenza di Castori per compiere il miracolo?

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