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Cagliari, finalmente Sau

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Marco Sau ha ritrovato il gol a dieci mesi di distanza. Una rete pesantissima, che ha permesso al Cagliari di strappare un pareggio in rimonta e a lui di mettere alle spalle i problemi recenti

Il Cagliari ha dimezzato lo svantaggio da pochi minuti e tenta il tutto e per tutto. Su un cross dalla sinistra Faragò si allunga nel tentativo di battere Olsen, ma commette fallo sullo svedese. Al fischio arbitrale partono le proteste dei rossoblù, con capitan Ceppitelli e Srna che rimediano un rosso a testa e lasciano il Cagliari in nove uomini. Sembra la fine del ruggito d’orgoglio dei sardi, che solo pochi minuti prima con Ionita avevano finalmente trovato gratificazione e linfa per tentare di ribaltare la gara.

Novantaquattresimo minuto, il gioco riprende. La Roma ha la partita in mano ed il Cagliari sente di perdere secondo dopo secondo un’imbattibilità casalinga che dura dall’inizio della stagione. Il rinvio lungo di Olsen è smorzato dal forte vento, la palla non riesce ad oltrepassare nemmeno linea di centrocampo ed arriva a Ionita, che lancia senza troppa convinzione in avanti. La Sardegna Arena, scaldata dagli episodi precedenti, passa dai fischi per il possesso giallorosso ad un boato che cresce ad tocco palla di Sau. Non appena il moldavo calcia in avanti, infatti, l’attaccante barbaricino si infila tra Florenzi e Manolas, sfugge al recupero alla disperata di Fazio e fredda Olsen con un piatto piazzato.

Palla in rete, una sensazione che Sau aspettava da dieci mesi. Non segnava dallo scorso febbraio, quando contro la SPAL colse un passaggio di tacco di Castan per battere Meret. La maglia numero 25 vola, lanciata con foga nell’esultanza. E con quella volano via, almeno per qualche istante, tutti i pensieri dell’ultimo periodo. La Sardegna Arena è in tripudio. Aveva vissuto da vicino i tentativi di recupero dello svantaggio, si era accesa negli episodi a favore e ci aveva creduto ancora di più dopo il gol di Ionita. Molto meno dopo la doppia espulsione di Ceppitelli e Srna. Il gol di Sau va oltre l’aver colto un pareggio, oltre al punto in più in classifica.

Nella fredda serata della Sardegna Arena non c’è spazio per dare importanza ai freddi numeri. Lo ha dimostrato il Cagliari, rimontando lo svantaggio di 2 gol in 9 uomini, lo ha dimostrato Marco Sau mettendo in rete con gran freddezza un pallone pesantissimo. Sembrava che lo facesse tutte le settimane, era da 10 mesi che non ci riusciva. Le emozioni dell’attaccante si mischiano a quelle del pubblico. In quei minuti sono volate via tutte le preoccupazioni, tutti i cattivi pensieri. Ne è rimasto soltanto uno, difficile da lasciar andare anche dopo l’iniezione di adrenalina. «Hai una dedica per il gol? Sì, ad Astori». Poche parole, come sempre. L’ultimo gol l’aveva segnato il 4 febbraio, esattamente un mese dopo se ne andava Davide Astori. Sau aveva atteso quel gol per mesi, alla fine è riuscito a dedicarlo all’amico ed ex compagno in una serata che, anche e soprattutto grazie a quella rete, è passata da fredda ad incandescente.

 

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