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Salvate il trequartista Joao Pedro

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Prima mezzala e poi mediano. Il nuovo modulo di Lopez rischia di sacrificare troppo Joao Pedro, schierato a Torino in un ruolo non suo

Qual è la differenza tra il primo Joao Pedro visto a Cagliari con Zeman e quello schierato ieri a Torino da Lopez? Probabilmente nessuna. Entrambi sono stati schierati in un ruolo che non è nelle corde del brasiliano. L’enigma tattico, che sembrava essere stato risolto da Massimo Rastelli, rischia di tornare nuovamente con il nuovo modulo di Diego Lopez. Ve ne avevamo già parlato: un possibile cambio di modulo del Cagliari rischiava di penalizzare il numero 10 rossoblù. Joao Pedro è stato nella gestione rastelliana uno dei migliori, anche grazie alla collocazione tattica dietro le punte e non più in mezzo al campo. Una differenza che si era già vista nel suo primo anno a Cagliari. Disastroso da interno di centrocampo nel 4-3-3 di Zeman, decisamente meglio in appoggio al centravanti nel 4-3-2-1 di Zola. Nel 3-5-2 di Lopez non sembra esserci posto per lui, se non a centrocampo. Perché il 3-4-1-2 visto contro la Lazio, in realtà, è durato solo pochi minuti, prima che JP10 arretrasse accanto a Barella e Ionita. Addirittura fuori contro il Benevento per 90′, l’allenatore uruguaiano ha provato a ributtarlo nella mischia ieri, ancora fuori posizione. Un pesce fuor d’acqua, in difficoltà e troppo lontano dalla porta, lui che con 4 reti stagionali (3 in campionato e una in Coppa Italia) è il capocannoniere della squadra. Nell’assalto finale di ieri, sul 2-1 per il Torino, ha addirittura dovuto fare il mediano nel 3-4-3, poi diventato 4-2-4 con l’ingresso di Giannetti. Già ammonito, ha rischiato in più di un’occasione il secondo giallo. È vero, il bene della squadra viene prima di tutti, ma sarebbe un peccato sacrificare quello che nelle ultime due stagioni è stato uno degli elementi migliori. Da trequartista, non da mezzala.

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