Marin: «Vi racconto la mia esperienza con la Romania ad Euro 2024. In Italia...» - Cagliari News 24
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Marin: «Vi racconto la mia esperienza con la Romania ad Euro 2024. In Italia…»

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Razvan Marin, centrocampista del Cagliari, ha parlato dell’esperienza ad Euro 2024 con la maglia della Romania e non solo

Il giocatore classe 96′ Razvan Marin ha rilasciato una lunga intervista per il sito di Cronache di Spogliatoio. Ora il centrocampista del Cagliari dopo aver vissuto l’esperienza di Euro 2024 con la maglia della sua Romania. Interrogato a riguardo l’ex calciatore di Empoli ed Ajax ha argomentato circa diversi temi, anche degli ultimi anni in Italia. Le sue parole:

ULTIMI ANNI IN ITALIA – «Sentivo il peso di essere uno dei trascinatori della Romania all’Europeo. Dopo alcune stagioni in Italia, non poteva essere altrimenti. Sono riuscito ad arrivare in buona forma e a mantenere un livello sempre alto».

ROMANIA – «A dire il vero non so cosa sia mancato. È passato troppo tempo dall’ultimo Mondiale: io non ricordo nulla, avevo appena 2 anni. Ho visto solo qualche highlights su YouTube, ma dopo EURO 2024 il nostro obiettivo è chiaro: centrare la qualificazione al Mondiale per dare anche un segnale di continuità al nostro calcio. Mai come ora ci sentiamo forti. Possiamo farcela: un Europeo del genere dà tanta fiducia. La cosa più bella è che la gente grazie a noi sia tornata a festeggiare in strada. Mi rende orgoglioso: abbiamo riunito un Paese. Il nostro popolo è molto caldo, ora si vede già in America… ma calma. La strada è lunga. Quando siamo rientrati in Romania, c’erano circa 400 tifosi ad aspettarci. Tantissimi bambini. E quando vedi queste cose significa che hai fatto qualcosa di importante per la tua gente. E non c’è cosa più bella».

EURO 2024 – «Un po’ di rammarico forse ce l’ho: abbiamo giocato molto bene i primi 20’ contro l’Olanda. Sentivamo di poter vincere. Poi è arrivato il momento di Gakpo. E la qualità fa sempre la differenza. Non so cosa sia mancato negli ultimi anni: EURO 2016 era stato il nostro ultimo torneo. 8 anni di assenza sono stati troppi. Siamo sempre arrivati vicini all’obiettivo, ma sul più bello perdevamo quel paio di partite che ci costavano la qualificazione».

I GOL – «Sentivo il peso di essere uno dei trascinatori della mia Nazionale. Di solito non sono uno che soffre la pressione, anzi mi piace. Ma contro la Slovacchia… quel pallone pesava 100 kg. Mi tremavano le gambe. Sapevo di essere il primo rigorista e avevo studiato i movimenti di Dubravka. Ma quando sei lì, senti sulle spalle il peso di un Paese intero. Pensavo ai 20 milioni di romeni che mi stavano dietro. Dovevo segnare per loro. Partita contro Ucraina? È stata un’emozione incredibile: non sapevo come esultare. Ho corso come un matto. Quando segni, da centrocampista, è sempre un qualcosa in più: fare un gol in un torneo del genere significa rimanere nella storia del calcio del tuo Paese. Ho ancora i brividi».

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