Ranieri: «Ci si aspettava un miracolo da me. Ho pianto perché Cagliari per me è speciale» - Cagliari News 24
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Ranieri: «Ci si aspettava un miracolo da me. Ho pianto perché Cagliari per me è speciale»

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Claudio Ranieri, allenatore del Cagliari, è stato ospitato all’Università di Cambridge per una lezione sulla sua carriera

Nella giornata di ieri il tecnico del Cagliari è stato ospitato presso l’Università di Cambridge per tenere una lezione, riporta l’edizione odierna de L’Unione Sarda. Mister Claudio Ranieri si è aperto tra passato, presente e futuro, toccando diversi momenti della propria carriera. Le sue parole:

LACRIME – «Perché Cagliari per me è speciale. La gente si aspettava un miracolo da me, ma non puoi sapere in anticipo come andrà. Quando abbiamo vinto a Bari questa paura è scomparsa, per questo ho pianto»

CAGLIARI – «(“Allenare è” ndr) avere un’idea e spiegarla ai giocatori, parlare con i media e i presidenti. Quando ho iniziato andai a Cagliari, una squadra che si trovava in Serie C, ma in cui aveva giocato Gigi Riva, uno dei giocatori italiani più famosi al mondo. Tanti amici provarono a convincermi a non andare, dicendo che non fossi pronto. Ma io dovevo provare per capire. Siamo partiti dalla C, siamo stati promossi in B e poi in A, dove, a fine andata, avevamo solo 9 punti. In tanti pensavano fossimo già retrocessi, ma io non mi sono mai rassegnato, incitavo i ragazzi a crederci. E ci siamo salvati con una giornata d’anticipo»

DUBBI SUL RITORNO – «Nei momenti di difficoltà, ho trovato forza e coraggio ripensando proprio a quegli anni in rossoblù. E quando il Cagliari era in difficoltà e mi ha chiamato, ho avuto dubbi. “E se le cose andassero male? Cosa accadrebbe? Perché rischiare la carriera tornando a Cagliari?”. Poi ho letto l’intervista a Riva, che diceva “Claudio è uno di noi”. Ho capito che il mio egoismo non poteva fermarmi»

ALLENARE – «Provate a immaginare. Voi siete qui all’Università, con milioni di sogni. Io sono stato un calciatore normale, non un campione, poi ho iniziato ad allenare, ma non sapevo se potessi essere in grado di farlo. Perché una cosa è giocare e un’altra allenare»

LAPADULA – «Gianluca ha segnato 21 reti in campionato e altre 4 nei playoff. Ma soprattutto è un ragazzo eccezionale e gli voglio un gran bene».

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