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Quante chance ha il Cagliari di tornare in Serie A?

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Dopo la retrocessione, lui ha scelto di non andare via. E adesso sul braccio ha la fascia da capitano. “Lotto e non mollo”.

E nonostante sia consapevole dell’avvio poco brillante è sicuro che basti una vittoria per ripartire. Lui è Leonardo Pavoletti, uno di quelli in prima linea quando si tratta di buttare il cuore oltre l’ostacolo. Uno di quelli che quando entra in campo si vede, sgomita, accetta la sfida e non tira mai indietro la gamba. E infine sentenzia con un tocco di vena ironica: “Cagliari, ti prometto che sarò ancora Pavoloso”. Il futuro dei rossoblù potrebbe essere racchiuso nel temperamento e nelle parole dell’attaccante livornese che guardano al futuro prossimo e a quello anteriore. Perché la domanda di chi segue il Casteddu, a proposito di futuro lontano e impercettibile, è sempre la stessa: quante chance ha il Cagliari di tornare realmente in Serie A?

Calcolarle non è semplice, in quanto sull’argomento è davvero molto difficile fare pronostici. Lo sanno bene gli analisti, che studiano statistiche e tattiche. Lo sanno bene i tifosi, che vivono con ansia l’andamento di un campionato quanto mai incerto. Lo sanno infine gli appassionati di pronostici, che conoscono bene il mondo del betting e dei relativi bonus benvenuto per le scommesse, i quali fanno molta piú difficoltà del solito a prevedere l’esito della competizione. Oggetto della contesa, ovviamente, il Cagliari. Impelagato in zona play-off, distante ma non troppo almeno dal secondo posto, avrà la forza di risalire la corrente?

Finora la stagione dei sardi non è stata esaltante. Il successo esterno di Benevento con la classica firma dell’ex Lapadula, nella quinta di andata contro una diretta concorrente, aveva entusiasmato gli animi dei supporter. Ma sono arrivate le maledizioni della strega con le due sconfitte casalinghe consecutive (Bari e Venezia) e le capacità dei rossoblù di far male da allora si sono quasi anestetizzate. Un mare di pareggi e punti persi. Per fortuna il campionato è lungo, lunghissimo. Stefano Arrica, figlio dell’ex Presidente Andrea è sicuro che “Il Cagliari di adesso non dovrebbe stare dove sta. Merita una piazza più importante, merita la Serie A, assolutamente da rivivere. Spero che Liverani e la società si rimettano (soprattutto nei risultati) un po’ apposto. Deve farlo per tutti , soprattutto per me che sono il primo tifoso che può avere il Cagliari e la società nel cuore. Ecco, spero che il Cagliari torni dove gli compete”.

Intanto la pausa di fine anno avanza, e con la sosta arriverà anche il calciomercato di gennaio per puntellare la squadra: 4 attaccanti, 2 centrocampisti e 1 difensore. Potrebbe insomma materializzarsi all’orizzonte l’ennesima rivoluzione in casa Cagliari. I nomi che circolano vanno analizzati con molta accortezza perchè il margine di errore è sempre dietro l’angolo: spunta l’idea Cutrone per rafforzare il reparto avanzato, torna in pista persino Simone Zaza. Tra suggestione e realtà tiene sempre banco l’ipotesi Nainggolan e a questo punto c’è da capire se non si tratti solo di nostalgia, piuttosto che di rumors fondati. Nestorovski non trova spazio in A con l’Udinese e potrebbe accasarsi ai sardi, Maksimovic è tra gli svincolati e Ghoulam è ancora senza squadra. L’idea Balotelli è infine quella più pittoresca e scenografica. Da parcheggiare accuratamente per evitare illusioni inutili.

Confortano le parole degli avversari diretti come quelle di Mauro Pederzoli, ds del Parma: “I rossoblu? Hanno tutto per la promozione”. Circostanza o scaramanzia? “Il Cagliari è una squadra importante che rappresenta un intero popolo, una squadra forte che ha tutte le carte in regola per giocarsi la promozione. Nonostante la partenza frenata? Sono difficoltà che hanno avuto tutti, in Serie B. Ma non c’è nulla di compromesso, il Cagliari è destinato a stare in alto”.  Per Stefano Pioli: “Il campionato di serie B, com’è sotto l’occhio di tutti, è molto difficile ed equilibrato. A parte il Frosinone che si sta un pochettino staccando tutte le altre squadre sono lì in lotta”.

Il nuovo DS Bonato si presenta intanto ai microfoni dei canali ufficiali rossoblù: “Sono molto onorato di essere arrivato a Cagliari un società ambiziosa, una piazza di grande tradizione e passione, ci sono buone basi su cui lavorare e tanto lavoro da fare. Questo non ci spaventa perché siamo fiduciosi che nel quotidiano, mettendo tutto noi stessi, saremo in grado di raggiungere i nostri obiettivi. Arrivo positivo, perché grazie ad una full immersion di due giorni c’è stata la possibilità di conoscere tante dinamiche interne”. Per Nereo, poi, il fattore umano è fondamentale. Così come il confronto costante per accelerare il percorso di crescita nel medio-lungo periodo “Quando entro in una società il mio obiettivo è fare in modo che quando esco sia migliorata”, com’è successo soprattutto a Sassuolo. E allora benvenuto Nereo, che il tuo ingresso sia strategico per la rincorsa del Casteddu.

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