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Pavoletti: «Sono sempre più carico. Pronto per domenica»

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Leonardo Pavoletti è tornato a dare man forte al suo Cagliari dopo due infortuni. Il livornese è stato intervistato in una trasmissione radio dove si è raccontato

L’anno scorso è stato vittima di due pesantissimi infortuni che l’hanno tenuto lontano dal campo per quasi un campionato intero. E in questa stagione è pronto per riscattarsi e mostrare nuovamente quello che è tutto il suo valore. Leonardo Pavoletti è tornato per dare man forte al suo Cagliari e nella gara contro lo Spezia, dopo 553 giorni di astinenza, ha ritrovato anche la gioia del gol. In vista della gara di domenica contro l’Inter, il livornese è stato invitato ad una trasmissione radiofonica, Il Cagliari in Diretta di Radiolina, dove si è raccontato. Ecco le sue parole.

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IL RIENTRO DI PAVOLETTI – «Sono sempre più carico. Quello di domenica scorsa è stato un pareggio combattuto, dove abbiamo corso tanto, tirando fuori lo spirito di squadra che mancava da un po’. Questo ci da benzina per continuare al massimo. Ho avuto diverse occasioni, peccato non aver centrato bene la porta. La parata di Silvestri è stata strana, mi sembrava che la palla entrasse in porta e invece ha battuto sulla traversa interna ed è uscita. Mi sono un po’ girate le scatole (ride, ndr). Contro lo Spezia avevo un po’ di ruggine addosso, ero anche teso ed ho cercato di fare le cose un po’ più semplici. Contro il Verona invece mi son sentito più a mio agio, è stata la mia partita. Io non giocavo perché Simeone stava facendo bene e ad inizio campionato non ero prontissimo. Dovevo anche capire bene il mio ginocchio e all’inizio è stato difficile rientrare. Ero comunque molto concentrato e sapevo che alla prima occasione potevo fare bene. Oltre al gol, credo di aver fatto bene sia contro lo Spezia che contro l’Hellas».

MASSIMO IMPEGNO – «Son state settimane difficili causa covid. Abbiamo avuto tante assenze ma abbiamo dimostrato che ci sono ragazzi interessanti che sono già uomini. Tante volte il giovane per colpa della pressione non riesce a dare tutto ciò che può. Invece ce l’hanno fatta e siamo riusciti a dimostrare carattere. Anche in allenamento diamo sempre tutti quanti il massimo, perché teniamo alla maglia e al risultato».

IL RAPPORTO CON CAGLIARI – «Qui a Cagliari non mi è mai mancato il sostegno, anche nei momenti bui. Qua mi vogliono bene tutti, mi sento uno di qui, mi trattano veramente bene. Voglio ringraziare davvero tutti per questo affetto, perché fa davvero piacere ricevere così tanto calore. A prescindere dal gioco, credo mi abbiano accettato in questa città. Anche nel muro di casa mi hanno scritto “Pavogol 30” e questo fa sì che mi senta veramente a casa. Ho ricevuto tanto amore e calore e non posso che far bene per tutti quanti. Mi sento tanto sardo, sono già quattro anni qui e sto mettendo le basi. Ho altri due anni di contratto, vediamo poi anche la società cosa deciderà. Ma io ho voglia di rimanere qui, mi trovo davvero bene».

IL TACCO DI PAVOLETTI – «Forse il mio primo di tacco l’ho fatto quando giocavo in C, ma non immaginavo mai che avrei segnato così al mio rientro. Io sono un giocatore da area, la prima cosa che ti viene in mente la devi fare, che ti vada poi bene o che ti vada male. Dentro l’area devi giocare ad un tocco e la prima idea va sempre fatta. Quel tacco è stato davvero qualcosa di speciale».

SU NAINGGOLAN – «Nainggolan ci vorrebbe sempre, è uno che ti fa alzare l’asticella anche nello spogliatoio. Amava stare qui, trasmetteva questo amore a tutti. Chissà che il presidente non ci faccia il regalo a gennaio».

LA FASCIA DA CAPITANO – «Domenica ero più teso di fare il capitano che per la partita stessa. La fascia sarebbe spettata a me se non ci fosse stato Joao Pedro. Fa strapiacere, ma devi dimostrare di meritare quella fascia, io sono troppo spirito libero».

PAVOLETTI E IL 2020 – «All’Inter ho fatto 3 gol di piede. Chissà questa settimana se succederà. Questo 2020 è proprio strano: prima gol di tacco e poi quasi di rovesciata, non so come avrei potuto esultare (ride, ndr). Al gol di Marin lo volevo stritolare nell’abbraccio perché avrò fatto tre assist in tutta la mia vita ed è stato come se avessi segnato io (ride, ndr). Nei periodi un po’ così, una bella giocata o un bel gol ti dà una bella boccata d’aria, ti dà quello sprint in più per continuare a fare bene».

L’AVVERSARIO DI DOMENICA – «Sarà bello rivedere Barella. Per me è un grande amico. So bene quanto lui ci tiene al Cagliari e a Cagliari e sono curioso di vederlo. Sarà la prima volta che lo incontrerò in campo da avversario e non da compagno di squadra. L’Inter è forte, che punterà a vincere il campionato e noi dobbiamo essere tosti e far vedere tutto ciò che sappiamo fare. Potremo trovare un’Inter arrabbiata e, vista l’avventura che hanno vissuto in Champions, potremo avere di fronte o un avversario inizialmente debole o molto combattivo e in cerca di riscatto. Noi dobbiamo essere bravi in qualsiasi occasione e mostrare tutto il nostro carattere».

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