Pavoletti a "Il Cagliari in Diretta": «Mi davano per spacciato ma Semplici mi ha dato la fiducia che mi mancava. Ora andiamo a fare la guerra a Milano»
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Pavoletti a “Il Cagliari in Diretta”: «Mi davano per spacciato ma Semplici mi ha dato la fiducia che mi mancava. Ora andiamo a fare la guerra a Milano»

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Pavoletti a “Il Cagliari in Diretta”: le dichiarazioni LIVE dell’attaccante rossoblù a due partite dalla fine della stagione

Leonardo Pavoletti è il protagonista de “Il Cagliari in Diretta“. L’attaccante rossoblù parla della sua stagione personale e di quella del Cagliari a due partite dalla fine del campionato. L’obiettivo salvezza è ormai a un passo ma va ancora conquistato. CagliariNews24 trascrive in diretta le sue dichiarazioni.


UMORE RIBALTATO – «Ci avevano fatto il funerale, non dico ingiustamente. Ce la siamo cercata ma nel momento critico ci sono due cose: o scappi e sfracelli la squadra o fai l’uomo, rimani e combatti. Noi abbiamo scelto di essere uomini, non più giocatori. Con la salvezza saremo fratelli per tutta la vita».

COSA È SUCCESSO – «Col Verona l’avevamo preparata bene, si fece la partita giusta ma ci girava male. Dopo quella partita abbiamo capito che solo insieme avremmo potuto fare qualcosa. Anche nel caso di una retrocessione, tutti avremmo fatto schifo, tutti saremmo retrocessi. Abbiamo unito le persone, abbiamo capito cosa fare: la squadra ha tanta qualità, il Cagliari a parte ieri sera, crea sempre qualcosa. Ci mancava la compattezza prima, schiaffo dopo schiaffo».

PAREGGIO – «Volevamo vincere, ma quale biscotto! Un punto ci serviva poco ma abbiamo consumato tutto quello che avevamo. Io oggi avrei voluto gridare alla salvezza ma siamo consapevoli della squadra che avevamo davanti. I risultati della serata ci hanno poi avvicinati alla salvezza».

SEMPLICI – «La fiducia dell’allenatore è sempre importante. Quella che mi è stata tolta nella prima parte di campionato è stata la fiducia umana. Quando ti fanno fuori umanamente poi anche il calciatore Pavoletti fa fatica. Quando è arrivato Semplici e mi ha dato fiducia, io ho respirato di nuovo. Mi ha ridato quello che mi mancava dopo l’infortunio e dopo i pochi minuti. Avevo bisogno di sentirmi di nuovo dentro il progetto. Il Mister ci fa stare bene, i risultati non sono un caso».

RINASCITA – «Sono rinato a Crotone, dopo quel giorno sono passato ai fatti. Con le parole non ti ascolta nessuno. È una catena di fiducia. Per dimostrare in campo, devo essere nelle condizioni per rendere, mi devi mettere in campo: non può arrivare una persona, metterti fuori e farti perdere di importanza».

PAVO CAGLIARITANO – «Piano piano sto entrando sempre di più nell’ambiente. Chiunque viene in Sardegna si innamora di questa terra, di questa città. Io vedo questa società con margini di. miglioramento e progettuali devastanti: come fai a non voler giocare nel Cagliari? Con il tempo la squadra diventerà sempre più grande e io voglio farne parte. Se sto bene voglio giocare, cinque minuti non mi bastano».

DISPIACERE – «Ci sono rimasto male ma mi spolvero le spalle. Tutte le volte riparto da meno uno. Se avessi avuto rancore non avrei più dimostrato nulla e sto dando il mio meglio per il Cagliari, per il mio allenatore. Il passato è passato, mi ha dato motivazioni in più. Quello che mi dava noia era il messaggio che passava: Pavoletti stava male? Ma quando mai! Non ho mai avuto un problema, non potevano darmi per finito. Scelta tecnica va bene ma per pensiero no».

LA PARTITA DI IERI – «Ieri ero davvero stanco, non ho protestato per niente e infatti Mariani a fine partita mi ha fermato per chiedermi se stessi bene. Non mi riconosceva. Ora andiamo a fare guerra a Milano».

ROG – «Oggi gli abbiamo fatto un bell’applauso. Lui è timido, era tutto rosso ma si merita questa accoglienza, ci è mancato».

LA SVOLTA – «La prestazione con l’Inter ci ha portato alla svolta. Dopo la vittoria del Torino, quella sera, abbiamo capito che si doveva fare qualcosa: punti e prestazioni. Ci siamo aggrappati a un solo pensiero e piano piano, con la nostra qualità, con lo stare vicini siamo arrivati alle vittorie, anche quelle più incredibili».

IL GOL DI CERRI – «Alberto è scappato dopo il miracolo, era nascosto talmente bene che non si trovava. Un gol così importante dopo un anno difficile l’ha portato a tante reazioni dentro di sè. Dieci minuti da solo e poi ci siamo abbracciati tutti».

MILAN-CAGLIARI – «Ora ci godiamo tutte le partite. Il Milan sta benissimo ma noi abbiamo dimostrato che ci siamo. Con quell’atteggiamento anche i rossoneri si renderanno conto che incontrare il Cagliari in questo momento non è facile. Sono sicuro che faremo una grande prestazione, vogliamo chiuderla domenica».

STAGIONE INTENSA – «Ogni stagione ha le sue sfaccettature, io cerco di tenermele sempre in mente per ricordare. Questa è stata difficile ma ci rende persone migliori».

CHI RETROCEDE – «Non so, non mi interessa più di tanto. Pensate a quelle squadre che ci pensavano in B e poi ci hanno visti trasformati. Questo è un bel periodo, con il presidente siamo diventati un blocco unico».

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