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Pavo-Joao, la coppia che funziona

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Il Cagliari ha ritrovato la via del gol contro il Bologna grazie alla coppia d’attacco formata da Leonardo Pavoletti e Joao Pedro

Due colpi di testa per scacciare la crisi del gol. Joao Pedro e Pavoletti sono al momento la miglior coppia d’attacco per il Cagliari di Maran. Da quando è rientrato dalla squalifica, il tecnico aveva sempre schierato il brasiliano alle spalle delle due punte. Sabato contro il Bologna, complice anche un Farias non al 100%, il numero 10 è tornato a fare la spalla di Pavo, dimostrando di vedere in modo migliore la porta rispetto agli altri attaccanti seduti in panchina.

PAVO-JOAO – La coppia formata da Joao e Pavoletti non è certo una novità in casa Cagliari. Nella scorsa stagione, Lopez aveva schierato più volte i due insieme lì davanti nel 3-5-2. I risultati avevano dato i suoi frutti, con due gol segnati dal brasiliano a Udine e Bologna. Poi la lunga squalifica aveva impedito ai due di migliorare l’affiatamento in campo. I due potranno migliorare in questa stagione, visti i problemi offensivi di Farias e Sau, mentre Cerri non sembra esattamente il profilo perfetto da affiancare al numero 30. Dopo tutto, lo scorso anno Joao Pedro è stato il terzo miglior cannoniere del Cagliari (alle spalle di Barella e Pavoloso) nonostante un girone di ritorno rimasto a guardare. E da solo ha segnato più di Farias e Sau messi insieme (5 contro 3).

JP IN ATTACCO – Contro il Bologna, JP10 è sembrato trovarsi a proprio agio nel ruolo di attaccante, segnando di testa – da vero centravanti – su invito di Castro, e andando vicino alla rete in almeno altre due occasioni. Non un caso, visto che il feeling con il gol è sempre stato forte e il brasiliano nasce proprio come attaccante. In Italia più volte hanno provato a trasformarlo in un centrocampista con scarsi risultati. Ne sanno qualcosa Zeman, Rastelli e lo stesso Lopez. Un disguido tattico mai passato invece nella testa di Maran, anche perché di mezzali quest’anno il Cagliari ne ha in abbondanza. La coperta invece è corta in attacco e lui sembra l’uomo giusto per allungarla, garantendo gol ma anche lavoro in fase di non possesso. Senza dimenticare che all’occorrenza e in caso di necessità può tornare a fare il 10, alle spalle di due attaccanti.

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