Faragò: «Roma-Cagliari? Può essere la volta buona per battere una big» - Cagliari News 24
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Faragò: «Roma-Cagliari? Può essere la volta buona per battere una big»

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Paolo Pancrazio Faragò sarà ospitato in una trasmissione di Radiolina: le parole del laterale destro classe 93′ ex Cagliari

Nella serata odierna Paolo Pancrazio Faragò sarà ospitato presso la trasmissione di Radiolina “Il Cagliari in Diretta”. CagliariNews24 vi riporterà le dichiarazioni dell’ex laterale destro classe 93′ in diretta oltre che in modo testuale. Cresciuto nel Novara, è stato un giocatore di proprietà del Cagliari dal 2017 al 2022. Le sue parole_

LE PAROLE DI FARAGO’ –

RITIRO – «E’ sempre un piacere tornare. Ho smesso una settimana fa ma da tempo mi portavo dietro dei problemi fisici. Ho smesso ed ora faccio un’altra cosa stimolante. Ha deciso il mio corpo, primo intervento nel 2019 poi 13 interventi, mi servivano i farmaci per fare tutti. Non era più fattibile giocare a calcio nonostante fosse un lavoro più che un piace da tempo. Decisione non traumatica, la stavo covando da qualche anno. E’ un trauma ma allo stesso tempo penso a molti con i quali ho giocato che non hanno giocato perchè si sono fatti male prima. Guardo il bicchiere mezzo pieno, sono contento per quello che ho fatto».

IL CALCIO – «Ho vissuto il calcio come una bella avventura. Io non mi sono mai goduto una vittoria, ho sempre pensato ai singoli errori fatti. Ripensandoci ora potevo godermelli di più, discutevamo per questo con mia moglie. Nel calcio ho stretto dei rapporti bellissime ovunque sia stato. Non mi aspettavo così tanto affetto dalle persone con le quali ho giocato».

NUOVO RUOLO – «No, ho pensato a come andarmene dal mondo del calcio. Con mia moglie abbiamo fatto la scelta di vita di restare a vivere in Sardegna, che amiamo. Il mondo del calcio mi avrebbe fatto viaggiare troppo. Ora come ora il calcio dietro la scrivania non mi attira».

TENUTE FARAGO’ – «Quando sono arrivato nei giorni liberi ho iniziato avisitare l’entroterra e poi i produttori. Ci siamo innamorati della natura e poi ho fatto il corso di somelier. Mi piaceva la vita di chi lavorava nell’ambiente ed ho pensato che mi sarebbe piaciuto produrre vino. Ho visitato molti posti nella zona della provincia di Cagliari e poi ho trovato la mia zona, tra Serdiana e Soleminis. Ho due soci».

CAGLIARI – «Impatto? Mi aspettavo una città pianeggiante ma è diversa. L’impatto è stato difficile, al secondo allenamento mi sono fatto male. Venivo da anni in Serie B in cui mi sentivo forte ma in A è stato difficile. A Novara facevo un altro ruolo, i primi sei mesi sono stati di apprendistato. Quando è arrivato Lopez ho avuto continuità ma l’impatto non è stato semplice. La differenza con la tifoseria del Novara, per i numeri, è enorme.».

LA CITTA’ – «Cagliari è diventata casa con mia moglie che è di Novara, lei ha fatto la specializzazione qui e lavora al Santissima. Dopo una passeggiata al Poetto abbiamo deciso di rimanere qua. Non so spiegare perchè ma solo dire che stiamo bene, abbiamo trovato il nostro posto nel mondo per il clima e le persone».

GRANDE MOMENTO – «Momento più bello quando, tornato dall’infortunio, ho parlato con Maran che era in emergenza. Mi ha detto che gli servivo nonostante non fossi al top ed ho segnato contro la Spal».

INFORTUNIO – «Il problema all’anca nasce dall’unione con la rottura di una membrana in allenamento. Ho fatto tanti interventi, tredici. Con la protesi finale 14. La difficoltà era una ma non tutti dicevano che il dolore venisse dalla stessa cosa, io mi sono affidato agli specialisti sempre. Prima degli interventi avevo la speranza di tornare ma poi dopo qualche giorno le cose non cambiavano, a volte peggioravano. Non era facile starmi vicino».

FAMIGLIA – «Mia moglie, con mio fratello ed i genitori sono state le figure molto importanti. Mia moglie conosce il lato più intimo delle cose, cose che non ho detto ai miei genitori per non farli preoccupare».

CAGLIARI-TORINO – «Ho sempre avuto mercati caldi da quando sono arrivato al Cagliari. Ultima partita allo stadio? Mi aspettavo di soffrire un po’ di più. L’inizio con il ricordo di Gigi Riva è stato toccante. Primo tempo brutto del Cagliari, molto meglio nel secondo, hanno giocato bene».

POSTO DEL CUORE – «A Cagliari direi Marina Piccola e dietro la Sella del Diavolo, se voglio staccare la testa vado lì. Ora sto bene quando vado in vigna, negli ultimi tre anni ci sono andato spesso. Ora è più faticoso perchè ci lavoro anche (ride n.d.r.)».

ROMA-CAGLIARI – «Il Cagliari può andare a Roma a fare la partita ed impensierirlI. Può essere la volta buona per il colpo contro una big, loro non sono molto in forma. C’è da dire che l’Olimpicoè caldissmo, ora con De Rossi ancora di più. Lui? Me l’aspettavo ma non così presto, anche per l’esperienza della Spal. La Roma aveva bisogno di altro dopo le scorie della scorsa stagione, l’unico modo per far accettare l’addio di Mourinho era inserire un giocatore come De Rossi. Partita all’Olimpico? Strano avere Totti affianco a me, Rudiger mi ha svegliato dal sogno con un bel colpo».

RANIERI – «Grande impresa di Ranieri l’anno scorso, ha unito tutti in un’atmosfera brutta. Li ha fatti diventare una corazzata con un grande girone di ritorno. Una sorpresa vederlo così da subito vincente, la grandezza ed il carisma di Ranieri di meno. Pavoletti? Non so cos’ho pensato sui gol all’ultimo minuto ma si vede che i giocatori avversari lo temevano, bravo lui».

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