Nicchi: «Serviva il Coronavirus per mantenere le distanze dall’arbitro?»
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Nicchi: «Serviva il Coronavirus per mantenere le distanze dall’arbitro?»

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Nicchi, frecciatina ai giocatori: «C’era bisogno del Coronavirus per dire che i giocatori devono mantenere una distanza dall’arbitro?»

Il presidente dell’AIA, Marcello Nicchi, è intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva parlando del ruolo dell’arbitro dopo l’emergenza. Queste le sue parole:

«La ripartenza? Gli arbitri sono determinanti, sarebbe come giocare senza pallone. L’unica cosa che stiamo facendo da mesi è mantenere forma fisica e mentale per dare il nostro contributo in caso di ripartenza di qualunque campionato. Negli ultimi giorni ci sono state decisioni finalmente puntuali, si sono stabilite date, ci stiamo preparando a questa evenienza. Il 28 saremo convocati dal ministro Spadafora e speriamo che arrivi la data per la ripartenza senza se e senza ma. Il nostro protocollo? Sulla sala Var ne abbiamo sentite di tutti i colori. Io spero che avremo un protocollo definitivo prima di partire. Gli arbitri verranno trattati come i giocatori e forse addirittura con più attenzione, perché siamo un movimento che si sviluppa a livello nazionale. Ci stiamo già organizzando in accordo con la nostra commissione medica. Io spero che questo virus ci insegni a cambiare un po’ gli atteggiamenti e avere più rispetto. C’era bisogno del coronavirus per dire che i giocatori devono mantenere distanza dall’arbitro per una protesta? E’ una questione etica che mi auguro sia assimilata da tutti».

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