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Nainggolan: «A Cagliari mi sono sentito a casa. Il livello in Serie A si è abbassato»

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Radja Nainggolan, ex centrocampista di Cagliari e Roma tra le altre, ha rilasciato una serie di dichiarazioni sul suo passato

Torna a parlare Radja Nainggolan, ex centrocampista di Cagliari e Roma tra le altre, il quale ha rilasciato una serie di dichiarazioni sul suo passato a CaffettinoPodcast. Il calciatore belga ha ripercorso diverse tappe della propria carriera nella chiacchierata in compagnIa del direttore sportivo Walter Sabatini. Le sue parole:

AGONISMO – «Io non ho mai giocato con cattiveria o preso un rosso diretto, anche la situazione con Mattiello è successa perchè lui è entrato con la gamba tesa, sbagliando. Ero aggressivo come giocatore ma il mio è sempre stato puro agonismo però rispettando sempre gli avversari»

BARELLA – «Un giocatore in cui mi rivedo è Barella, è molto simile a come gioco io. E’ un ragazzo giovane che ho visto pure crescere a Cagliari, quando era più piccolo l’ho visto nelle giovanili e poi in prima squadra. Quando l’ho visto arrivare in prima squadra dalla primavera ho pensato che fosse l’unico che sarebbe pOtoto diventare un giocatore, aveva fame e non si sentiva arrivato. Ce l’ha fatta, è diventato un giocatore forte»

INCROCI – «Con Barella abbiamo giocato assieme all’Inter, a Cagliari ci ho giocato contro e basta. Quando ero a Cagliari lui era in Primavera. L’ho fatto prendere io al mio procuratore perchè gli ho detto che era forte, ci ha guadagnato bene»

ALLEGRI – «All’inizio quando sono arrivato a Cagliari ho avuto alcune difficoltà, venivo da Piacenza. Arrivo in Serie A e non conosco nessuno, c’era un ragazzo croato che parlava inglese; ti racconto una storia che fa ridere. Giocavamo contro la Sampdoria fuori casa, Allegri mi mette esterno sinistro del 4-3-3. Mi disse di tagliare dentro il campo perchè la squadra era fatta attorno a me, voleva che facessi la differenza. Io avevo ancora un telefono scarso, era il 2010. Nella notte cambia l’orario ed io avevo cambiato camera con questo ragazzo con cui avevo legato. Arriviamo tutti e due in ritardo perchè c’era stato il cambio dell’ora, io arrivo alla riunione ed ero in ritardo. Allegri mi ha messo in tribuna e fuori rosa, per tre settimane con la primavera. Poi mi ha ripescato»

BISOLI – «Dopo è arrivato Bisoli con il quale non avevo tutto questo legame, volevano fare lo scambio tra me e Parolo; lui era a Cesena. Bisolì bloccò tutto dicendo di volermi perchè il suo gioco è molto aggressivo, uomo contro uomo, botte»

CAGLIARI-PALERMO – «Mi ricordo che si girò la caviglia a Daniele Conti ed ho giocato davanti alla difesa contro il Palermo, partita finita 0-0. Io dovevo marcare Pastore che non ha toccato una palla. Io quell’anno poi giocai al posto di Lazzari quando rientrò Conti. Io li feci una bella partita, prima da titolare e prima di campionato. Loro avevano una grande squadra con giocatori come Ilicic, Pastore, Miccoli ecc»

CAGLIARI – «Io a Cagliari mi sono sentito a casa mia, un giorno l’ho detto al presidente che con il rinnovo a certe cifre sarei rimasto 15 anni»

SERIE A – «Il livello in Serie A si è abbassato rispetto a 7-8 anni fa. Ti faccio un esempio: quando ero a Cagliari se non facevamo 38 punti non ci salvavamo. Dovevamo vincere contro le grandi squadre e contro tutte le piccole per salvarci. Io con il Cagliari andavo a Milano e se perdevo 3-0 andavo vai con il sorriso perchè dovevi aspettarti risultati del genere. In questi anni invece qualunque squadra vada a Milano lo fa per vincere, le squadre non fanno più paura come una volta. Questo secondo me dimostra che il livello si è abbassato»

CELLINO – «Cellino è un uomo particolare ma ne capisce, uno dei pochi presidenti che ne capisce di calcio».

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