Mancosu a Dazn: «Mi godo il mio ritorno al Cagliari, nemmeno io ci speravo più» - Cagliari News 24
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Mancosu a Dazn: «Mi godo il mio ritorno al Cagliari, nemmeno io ci speravo più»

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Il giocatore del Cagliari, Marco Mancosu, interviene ai microfoni di Dazn Talks per parlare e rispondere alle domande dei tifosi

Il giocatore e centrocampista del Cagliari, Marco Mancosu, interviene ai microfoni del programma Dazn Talks per rispondere alle domande dei tifosi. Cagliarinews24 segue le parole del giocatore in DIRETTA LIVE riportandole testualmente.

LE PAROLE DI MARCO MANCOSU

SARDO E SOPRANNOMI – «Mi sento bene. E’ davvero bello essere tornato a Cagliari, anche il fatto di poter usare il mio soprannome perché tutti in Sardegna lo capiscono. Parlare in sardo, interagire, è davvero bello. Parlo in sardo con i magazzinieri e Deiola,

SOPRANNOME DEIOLA – «Lo soprannomino “pistacchio” per le dimensioni della testa. Io ho la testa grande e lui ce l’ha piccola, sono tutte cose cagliaritane»

A CASA – «Ho ritrovato i magazzinieri, sono storici. Anche la gente di Assemini la conosco da anni. Li ho conosciuti col tempo, dalle giovanili alla prima squadra, mi sento davvero a casa. La cosa che mi dicono spesso è “bentornato”. In molti si aspettavano il mio ritorno e nemmeno io ci speravo più. Mi godo il mio ritorno»

RETROSCENA – «Non si è mai concretizzato il mio ritorno al Cagliari, ma non voglio dare colpe a nessuno. Sono state fatte scelte diverse che non combaciavano con il mio profilo. Sono tornato al momento giusto, i miei 13 anni lontano da casa mi hanno fatto crescere e torno a casa con la capacità di saper gestire situazioni che incontrerò. E’ il momento giusto per essere tornato»

LIVERANI – «Sono molto facilitato dal mister. So cosa vuole, capisco cosa chiede e per me è semplice a differenza di chi magari c’è da due mesi. Non mi chiama “capitano” , ci sono gerarchie da rispettare»

RICHIESTE DEL MISTER – «Non mi dà specifiche indicazioni, è qualcosa che va oltre, ci ho messo un po’ a capirlo. Lavorando con Liverani penso che ci sia già lui che pretende tanto dai giocatori. Non serve una figura dove devi dare stimolo, lui fa tutto,. Mi trovo bene perché non devo pensare ad altro se non quello che faccio in campo»

SERIE B – «La Serie B è difficile, vincere un campionato non è semplice e non ho mai giocato in una Serie B così forte. Quest’anno ci sono piazze che hanno reso il campionato ancora più competitiva. Dobbiamo pensare a partita dopo partita e mettere più punti in cascina. Ora dobbiamo correre e vediamo a marzo come siamo messi»

CHI TEMI – «La Reggina mi ha dato l’impressione di essere una squadra forte, nonostante non sia stata messa fra le squadre temibili. Dico anche Frosinone e Brescia che possono dire la loro»

AMICI – «Deiola è colui con cui sono più amico. Ma ho trovato comunque persone molto simpatiche come Nandez, Pavoletti, Rog, Viola con cui ho legato subito e che sono l’anima dello spogliatoio»

LECCE – «Capitano del Lecce? Emozione unica. Ho dato tutto per quella maglia e loro mi hanno dato tantissimo. E’ un legame che resterà per sempre. Quel rigore è una macchia nella mia carriera. Mi sono preso le mie responsabilità, come sempre. e poteva capitare. Mi ha fatto male sicuramente ma il fatto che il Lecce sia salito l’anno dopo mi ha alleviato questa sofferenza. Essere ricordato per quel rigore? Il calcio funziona così, lo conosco. E’ più semplice ricordare un rigore sbagliato piuttosto che salire dalla C alla A. I fischi si sentono più degli applausi, ma è questo il gioco»

ESORDIO IN A E RITORNO – «L’anno dell’esordio in A è stato tutto molto veloce. Non avevo capito cosa stesse succedendo. Quello che accomuna l’esordio e il ritorno al Cagliari è il fatto che non volevo che fossero entrambi scialbi. Non era tanto da “vabbè ha esordito”. Non volevo solo timbrare il cartellino o “ho fatto il mio”. Dovevano essere cose da ricordare»

GIAMPAOLO E ALLEGRI – «Hanno l’esperienza per uscire da questi momenti complicati. Sono due allenatori che reputo tra i migliori che ho avuto. Mi volevano anche bene dal punto di vista dell’impegno, ero un ragazzino dopotutto. Spero che risalgano»

GOL PIU’ BELLO – «Quello a Napoli con il Lecce e con la Casertana in C»

SWITCH MENTALE – «Quando ho notato lo switch è stato negli anni della Casertana, stavo facendo campionato importanti, ho conosciuto il mio procuratore che mi ha aiutato a fare quello step mentale in più»

SUD – «Ho sempre giocato al sud? Mi piace, non c’è un motivo in particolare, ma mi piace più del Nord, mi caricano»

PERIODO BUIO – «Era un periodo in cui non giocavo benissimo, non volevo dare alibi, me lo volevo tenere per me. E’ stato un periodo in cui mentalmente ero molto debole. Volevo spiegare la mia situazione, sentire l’affetto della gente e il pubblico del Lecce me l’ha ridato»

MALATTIA – «Il lato positivo lo devi tirare fuori tu. Mi ha lasciato strascichi che sono diventati vantaggi. Qualsiasi esperienza negativa, nella vita, è per avere qualcosa di positivo dopo. Devi pensarla così»

IDOLO – «Kakà ha avuto un contributo importante per me, ero un fanatico. Ma c’è anche Zola, inarrivabile secondo me»

CONTI – «L’ho avuto come compagno. Daniele è stata una persona importante per me. Mi ha cazziato quando c’era da cazziarmi e lo ha fatto sempre quando c’era bisogno. E’ stato molto influente nella mia vita. Dopo Nainggolan è stato il più forte con cui ho giocato. Ho chiesto il permesso di poter indossare la 5, è un onore, lui è stato contentissimo ed è stato come un liberarsi da responsabilità pesanti»

CAZZIARE – «Alla Spal cazziavo tantissimo, ma qui c’è già il mister che lo fa»

GIOVANI – «Giovani ce ne sono tantissimi. C’è Luvumbo, mi piace tantissimo Obert. Non voglio dimenticarmi nessuno, ma c’è anche Desogus che (anche se è andato in prestito) è un giocatore che si farà sicuramente»

CONSIGLI DI LIVERANI – «Liverani mi ha cambiato la vita. Prima ero confusionario, giocavo bene ma mi ha dato molti modi di pensare che mi hanno aiutato, Prima per esempio facevo tanti tocchi e ora ne faccio meno e gioco meglio con loro»

RIMPIANTO – «Cerco sempre di non averne perché voglio pensare che sia andata così perché doveva andare così. Il Covid mi ha tarpato le ali perché dopo 14 gol in Serie A, il mercato era fermo, le squadre erano in costruzioni, noi ci saremmo potuti salvare con il Lecce, non c’era la rosa a disposizione per salvarci. E’ stato un evento più alto di me»

ERRORE – «Non è stato facile. Un rimpianto è stato incominciare la stagione con il Lecce, a livelli migliori di ocme sto giocando qua. All’inizio dell’anno del Lecce in Serie B ho fatto un gran campionato ma ho fatto l’errore di pensare “cosa ci faccio in B” e mentalmente stavo pensando diversamente e ho abbassato il focus. Questo errore non l’ho più fatto, ma gli errori si fanno per migliorare e fare esperienza. Siamo destinati a migliorare sempre e dobbiamo fare analisi in cui ammettere che abbiamo sbagliato»

AVVERSARIO PIU’ FORTE – «Dybala senza dubbio»

PIATTO PREFERITO – «Culurgiones anche se non so cucinare»

HOBBY – «Ho tolto la Play Station perché influiva sul mio lavoro. Mi piace molto il Padel»

FIGLIA – «Mi piace che mi figlia faccia sport, è una grande appassionata di tennis, ci guardiamo i match assieme, sono contento. Il nome Gioia? Nulla di speciale, piaceva a me e mia moglie. Lei rappresenta tutto per me perché non posso non pensare che tutto quello che faccio è in relazione a lei. Lei è la mia vita»

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