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Joao Pedro: «Restare a Cagliari sarebbe stata una scelta di cuore ma dovevo pensare alla mia carriera»

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Joao Pedro, ex capitano ed attaccante del Cagliari, quest’oggi l’italo brasiliano rilascerà delle dichiarazioni a Radiolina

Quest’oggi Joao Pedro è stato ospite della trasmissione “Il Cagliari in Diretta”, in onda su Radiolina. Vi abbiamo riportato le dichiarazioni del’ex attaccante e capitano del Cagliari in diretta LIVE. Il calciatore italo brasiliano si è accasato al Gremio dopo la non esaltante parentesi al Fenerbahce. Le sue parole:

SARDEGNA – «Mi manca tanto la Sardegna, è stato un pezzo importante della mia carriera. Vedo le foto di Cagliari e dei ragazzi che giocano e fa una strana sensazione. Record? Sono numeri espressivi perchè è bello fare un pezzo della storia del Cagliari. Nel calcio moderno è difficile stare così tante stagioni nella stessa squadra. Stare dietro al mito Riva è bellissimo»

L’ADDIO – «E’ stato difficile andarsene dopo così tanto tempo. Cagliari è parte della mia vita, mio figlio è nato e cresciuto lì. Il silenzio di quel periodo è dovuto a questo, è stata una scelta che purtroppo ho dovuto fare. Dovevo pensare a quello che fosse meglio per me. E’ stata una scelta personale che mi ha tolto molte notti di sonno, dovevo farlo per la mia vita e la mia famiglia»

RITORNO POST TURCHIA – «No, assolutamente. E’ una cosa di mercato normale perchè non è andata bene la stagione con il Feerbahce tra il mio infortunio ed altro. Possibilità? Sarebbe stato sicuramente una possibilità impossibile da ignorare. Offerte dall’Italia non ce n’erano sul tavolo. Io non volevo andare via dalla Turchia ma poi è uscito fuori il Brasile. E’ stata una scelta presa sul momento»

LA SCELTA – «Sicuramente ci sono sempre due strade. Ho pensato di andare via da Cagliari ma rimanere calcisticamente non sarebbe stato sbagliato. Sarebbe stata una scelta di cuore ma dovevo pensare alla mia carriera. Ora ho vinto un campionato e partecipato ad una Europa League»

SERA DI VENEZIA – «Ci penso sempre, sembrava bastasse una sola palla. Si parla sempre di quella sera ma ciò che è venuto dopo non è stato dovuto solo a quello»

EMOZIONI – «il silenzio a volte è meglio perchè meglio non dire niente che altre cose. Non volevo dire qualcosa tanto per dire. La sera di Venezia volevo parlare ma non me l’hanno fatto fare. Non mi sono assolutamente rifiutato, ero il capitano e la faccia della squadra. A quel punto non aveva senso parlare tanto per. Mia moglie si rende meglio conto di quello che abbiamo vissuto, quella retrocessione mi ha fatto male ed ha fatto vincere la negatività; nascondendo le cose belle che avevamo fatto»

PROMOZIONE CAGLIARI – «La serie B è difficile ma Cagliari è Cagliari. Sapevo che non fosse facile ma sapevo che ce l’avrebbero potuta fare. Ho visto che l’inizio non era stato quello che tutti si erano aspettati ma sapevo che il campionato fosse lungo. Ranieri vi ha dato una forza diversa con il suo arrivo»

GOL DI PAVOLETTI – «Ho visto l’andata ma durante il ritorno stavamo giocando anche noi. Ho controllato dopo ed ero incredulo. Ho scritto a Leo, è un ragazzo che ci tiene a Cagliari, se l’è meritato»

ULTIMI ALLENAMENTI AD ASSEMINI – «Quel precampionato l’ho vissuto come se la mia vita fosse in pausa, si era bloccato tutto. Le interviste di alcuni già mi avevano chiarito che non sarebbe stata solo una mia scelta. Anche io pensavo di prendere una strana diversa ma si è sempre detto ad ogni calciomercato che dovessi andare via. Soprattutto dopo le mie ultime buone stagioni con il Cagliari. In quel momento mi sono fermato un po’, non volevo che sembrasse che stessi scappando. Io non mi stavo preparando ad andare via anche se la gente lo diceva. E’ stato un momento molto particolare e personale. Non è stato facile digerire la retrocessione, non ho detto niente perchè ero molto dispiaciuto. Si parla sempre del fatto che dovessi rimanere e parlare ma non è tutto legato solo al calcio»

BRASILE – «Sono in una squadra a livello mondiale, quando è capitata l’occasione ero spaventato dal ritorno ad un calcio diverso come quello brasiliano. C’era anche un pizzico di malinconia perchè sono vecchio e così posso stare vicino alla mia famiglia. Volevo tornare a casa e respirare l’aria del Brasile. E’ stato difficile andare via da Cagliari e poi dalla Turchia ma sentivo che era il momento di tornare a casa. Con il Gremio siamo terzi, un po’ lontani dal Botafogo primo e a meno uno dalla seconda. Ce la giochiamo fino alla fine ma una squadra della nostra grandezza aspetta di vincere il campionato»

FIGLI – «Mio figlio è uno dei tifosi più grandi del Cagliari. Loro erano contentissimi di tornare in Brasile anche se non ci hanno mai abitato. Era importante che conoscessero la mia cultura»

CAGLIARI UDINESE – «La pausa farà bene dopo un inizio che non è stato il massimo. E’ importante giocare in casa e penso che mister Ranieri possa sistemare ciò che non è andato. E’ una partita che può dire tanto del proseguo del campionato del Cagliari».

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