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Giulini: «Stadio? Speriamo nel 2023. Frustrante essere bollati come razzisti»

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Il presidente Tommaso Giulini, intervistato dal Corriere della Sera, ha parlato a 360º tra mercato, nuovo stadio e il caso razzismo

Al suo quinto anno da presidente del Cagliari, Tommaso Giulini sogna in grande. La cessione di Barella ha permesso al club di rinforzare la rosa di Maran per l’anno del centenario. Di questo, ma anche del nuovo stadio e del caso razzismo con l’Inter per Lukaku, ha parlato il presidente rossoblù nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

CALCIOMERCATO«Abbiamo reinvestito il 100 per cento per salire di livello. Barella l’ho visto crescere dalla Primavera alla Nazionale ed è stato molto bello, sostituirlo con Nandez e Rog credo ci abbia migliorato. Nainggolan è il regalo non previsto e pesa parecchio sul budget. Simeone lo volevamo in prestito, ma per l’infortunio di Pavoletti lo abbiamo comprato».

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STADIO«Il nuovo stadio? Se tutto va bene nel 2023. La burocrazia è enorme. Quello delle infrastrutture resta il problema più grosso».

RAZZISMO«Mi fa piacere che in Italia siano stati una sorpresa, rispetto all’estero: la parte più frustrante, con la storia di emigrazione che abbiamo, è essere bollati come una città razzista. Anche se sono stati pochi imbecilli solo al momento del rigore di Lukaku, o del bresciano Donnarumma, ciò non toglie che tutto questo vada eliminato. Come? Con più steward, con l’aiuto degli altri tifosi e la tecnologia».

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