Ex Rossoblù
D’Aniello su Gigi Riva: «Mi è rimasto impresso il rifiuto alla Juventus. Rinunciò per l’attaccamento alla maglia del Cagliari»
Giuseppe D’Aniello, direttore operativo e gestionale della Ternana, ha ricordato la fedeltà al Cagliari dell’attaccante Gigi Riva
Oggi Varesnoi ha intervistato Giuseppe D’Aniello, ex segretario e direttore generale del Varese nonchè attuale direttore operativo e gestionale della Ternana. Il dirigente italiano ha toccato diversi temi tra un ipotetico tetto ingaggi, un ricordo del mito del Cagliari Gigi Riva e la situazione di Mancini. Le sue parole:
NAZIONALE/MANCINI – «Se si analizza l’aspetto prettamente razionale, diventa forse complicato oggi rinunciare ad ingaggi cosi favolosi. Però a volte, a mio avviso, bisogna guardare il contesto, il ruolo che si occupa ed il momento. Mancini era il commissario tecnico, aveva un ruolo importantissimo a livello internazionale. Essere allenatore degli azzurri è e deve essere l’orgoglio nazionale, dove ogni italiano si identifica. Nello specifico, non condivido il modo e la maniera adottate da Mancini, anche in vista degli impegni della nazionale che doveva affrontare: a mio avviso avrebbe dovuto nel caso gestirlo meglio. Questa è la mia opinione fatta con il cuore di tifoso italiano»
GIGI RIVA E CAGLIARI – «Posso dire sinceramente che leggendo le storie di tanti campioni di un calcio romantico, mi è rimasto impresso il rifiuto di Gigi Riva di andare alla Juventus per una cifra molto alta negli anni ’70. Il bomber rinunciò proprio per attaccamento alla maglia del Cagliari, ai suoi tifosi e alla Sardegna: credo che per lui quel trasferimento sarebbe stato vissuto come un vero tradimento. Un grande calciatore, un grande uomo e un grande dirigente sportivo che ha anche segnato la storia della nostra nazionale»
TETTO INGAGGI – «Le problematica che le società devono affrontare quotidianamente sono molteplici, non da meno il problema ingaggi che segue la logica del mercato legato alla domanda e all’offerta, in tal senso mi riferisco in modo esplicito a quanto accade in Arabia. Mio parere personale: prima o poi si dovrà far finire questo gioco al rialzo ed arrivare ad un tetto ingaggi. Certo mi rendo conto che non sarà un’impresa facile, ci vorrà del tempo, però a parer mio bisognerà intraprendere questo percorso».