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Conferenza stampa Nicola: «Atalanta? Affrontiamo una squadra forte, mercato? Ogni valutazione…»

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Conferenza stampa Nicola, l’allenatore del Cagliari interviene in conferenza stampa per presentare la gara contro l’Atalanta

Davide Nicola, allenatore del Cagliari, interviene in conferenza stampa per presentare la partita contro l’Atalanta, valida per la 16a giornata di Serie A. CagliariNews24 segue in diretta le dichiarazioni del tecnico rossoblù riportandole testualmente in tempo reale.

LE PAROLE DI MISTER NICOLA

ATALANTA – «Squadra contro la quale vogliamo giocare. Hanno qualità e prendono grandi meriti, c’è un grande lavoro di società, allenatore e giocatori. Sono una squadra accattivante per gioco espresso e mentalità a livello europeo. Sono una squadra forte, non so dove arriverà in campionato, dobbiamo sentire quella parte elettrizzata dietro di noi. Non incontriamo solo la capolista, ma una squadra contro cui fare tutto in maniera veloce»

CAGLIARI – «Dal punto di vista dell’identità e dei principi ci sarà il nostro Cagliari. Per questa partita abbiamo provato soluzioni diverse per quanto riguarda la progressione e l’intenzione di andare verso nuove idee e soluzioni. Vedremo, sono molto curioso»

FIORENTINA – «Prestazione buona, guardando alla loro prestazione in Europa, o chi gioca in Europa è inferiore al Cagliari o la Fiorentina è una squadra molto qualitativa e quindi il Cagliari ha dimostrato di giocarsela alla pari in tante situazioni. Dobbiamo avere la sicurezza di fare il nostro gioco indipendentemente dall’avversario. Noi dobbiamo costruire e migliorando i giocatori in ciò in cui sono migliorabili, senza perdere la fame e l’ambizione di poter fare risultato. Le qualità delle squadre che si incontrano poi si valutano, c’è chi ha qualcosa in più così come chi è alla pari o a chi siamo superiori»

SQUADRA – «Per me è importante pensare che la partita che viene è sempre la più importante. Occhio sempre alla Coppa Italia perché arriva un avversario che i ragazzi si sono regalati. A noi ora interessa l’Atalanta dove verranno impiegati i giocatori che io ritengo utili e che ci daranno la possibilità di interpretare una strategia di gioco»

ATALANTA/EVEREST – «Mi viene in mente il film dove un tizio per mantenere una promessa, scala l’Everest. Parte per un’avventura impegnativa che non la considerava tale, è arrivato dove voleva arrivare compiendo dei rischi. Noi sappiamo quanto vale l’Atalanta ma ogni squadra ha l’ambizione di fare la gara giusta per dimostrare che è in crescita, hai idee dietro. Dobbiamo mettere tutto ciò che ci serve per competere: fortunatamente questo è il gioco più bello del mondo, magari riesci ad inibirli. Vogliamo interpretare le gare per esprimerci al meglio. L’Atalanta contro il Real Madrid ha dato grande prova di quello che è il suo potenziale. Ha dimostrato che le qualità di certi giocatori possono incidere in ogni momento. Ormai le partite non possono giocarsi in un modo, cambia di quarto d’ora in quarto d’ora. Non bisogna perdere la convinzione di quello che si fa»

SORPRENDERE LA DEA – «L’Atalanta è una squadra difficile da sorprendere, si adatta alla forma tattica dell’avversario, fanno una pressione asfissiante. Bisogna essere abili a capire che sotto pressione le giocate devono essere fatte più velocemente, bisogna pareggiare la loro intensità fisica, con la palla non devi dare punti di riferimento ma non disorganizzati a tal punto da perdere equilibrio. Sono una squadra che costringe a pensare velocemente, eseguire passaggi di gioco con grande precisione. Si sorprende riconoscendo al massimo le situazioni di gioco e risolverle con precisione perché significherebbe non dare possibilità di creare problematiche»

OBIETTIVI E CRESCITA – «L’ottimismo si deve avere in funzione dell’obiettivo che ti poni. Noi sappiamo qual è il nostro obiettivo. Parlo di ambizione e crescita che si vuole raggiungere. Si deve avere la porta aperta, sapere che hai margini di miglioramento, per essere convinti di raggiungere qualsiasi livello. Questa ambizione la devi avere come atleta, come professionista, il gioco del calcio è bello per quello: si gioca in undici, c’è la palla in mezzo, attraverso organizzazione e gioco di squadra si possono raggiungere grandi risultati. Io ci tengo molto a questo, il problema nasce se tu credi che questo non sia fattibile. Crederci è fondamentale quanto allenarsi»

DEA – «E’ un piacere confrontarsi con squadre di questo livello che sono diventate tali perché l’hanno costruito nel tempo con un progetto e cambiando giocatori strada facendo. Non è l’Atalanta dei primi anni, oggi attendono, aggrediscono, sanno ripartire, hanno qualità e fraseggio. L’hanno fatto in otto/nove anni. Se si crede nei progetti e si è coerenti le cose si possono raggiungere. E’ un orgoglio incontrare squadre di questo genere»

EX ATALANTA – «Il fuoco negli occhi? Deve valere per tutti. Ciò che ho visto è che chiunque di noi è particolarmente orgoglioso di giocare nel Cagliari, tutto il resto è in secondo piano. Ognuno di noi, da ex, vuole fare del proprio meglio, per dimostrare che hai un valore. Il fuoco c’è in ognuno di noi, a prescindere di essere un ex o meno»

MERCATO – «Questo è un momento importante per partite ravvicinate. Ogni valutazione verrà fatta nel momento opportuno. Non abbiamo completato partite o analisi di giocatori che hanno giocato nelle ultime partite. Per il resto, serve coraggio per fare tutto. Il coraggio viene spesso visto come una virtù clamorosa. Il coraggio è nel gioco, nel modo di difendersi, l’ambizione di desiderare un livello che vuoi raggiungere e visualizzarlo per me è motivo di forte motivazione. Devi essere capace di esprimere te stesso senza farti troppi pensieri»

GIOCATORI E DIFESA – «Questa è la base: credo in ogni giocatore, più si conferma la fiducia del lavoro e più nella mia carriera ho dimostrato di avere ragione. Fase difensiva? Siamo andati a migliorare l’indice di incidenza, vogliamo di più, soprattutto quando siamo a squadra schierata, perché il gol preso a Firenze è stato preso a squadra schierata. Questa è la partita giusta per migliorarci, restare con la difesa schierata non basta, devi uscire con i tempi giusti, devi crearti lo spazio d’intervento. Per la fase offensiva, i tempi non sono ancora soddisfacenti in alcuni momenti. Un azione che può diventare pericolosa non lo diventa, il discorso è quello di provare e riprovare sul campo. Dobbiamo pensare di provarci e riprovarci, se sbaglio un tiro allora »

EDERSON – «Giocatore straordinario, bellissimo lavoro di Gasperini. Quando me lo ha portato Sabatini non potevo non pensare che questo ragazzo fosse destinato a palcoscenici importanti»

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