Conferenza stampa Mazzarri: il tecnico presenta Lazio-Cagliari
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Conferenza stampa Mazzarri: «Ho introdotto qualche principio del mio credo, voglio risposte. Su Nandez…»

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Conferenza stampa Mazzarri: il tecnico presenta Lazio-Cagliari. Le dichiarazioni della vigilia del tecnico rossoblù

Walter Mazzarri presenta Lazio-Cagliari in conferenza stampa a partire dalle 15.00.


SQUADRA E CONCETTI – «Ambiente eccezionale, accolto bene e strutture all’avanguardia per lavorare. Per essere serio non posso dare troppe indicazioni, sensazioni buone e il gruppo ha voglia di reagire dall’ultima sconfitta. Ho cercato di toccare certi tasti, ma in 3 giorni posso dire poco. Il primo dato sarà la gara contro una squadra importante in uno stadio importante»

PAVOLETTI E WALUKIEWICZ – «Pavoletti ha fatto oggi il provino per venire con noi, dobbiamo creare un anima dentro il gruppo e lui viene per stare con i compagni e sarà sicuramente in panchina. Gli altri hanno più minutaggio e quindi sono a disposizione»

OBBIETTIVI PERSONALI – «Se ha visto la mia carriera non amo i subentri, quasi sempre o sempre si è vista la squadra di Mazzarri, squadra che non molla mai fino al 97′. Questo spirito lo voglio al Cagliari, tengo a questo soprattutto. Domani c’è un test importantissimo, la mia prima verifica per vedere se qualcosa ho già trasmesso. Non mi pongo limiti, partita dopo partita, quando potrò lavorare meglio dopo la sosta capirò le vere potenzialità della squadra, vederlo in tv è diverso che allenarlo in prima persona questo Cagliari»

ERRORI – «Ho rispetto dei colleghi e non parlo del passato, ho visto le partite e mi sono fatto delle idee, ogni mister ha i suoi principi. Ho cercato dii portare due o tre cose che fanno parte del mio credo calcistico, vediamo domani se si vedrà qualcosa di nuovo»

ATTACCO – «Vorrei precisare che in carriera ho allenato con vari moduli e so usarli tutti, cucio il modulo in base alla rosa a disposizione, l’obbiettivo è far rendere al massimo. Chi ha seguito bene le mie squadre ho usato anche il 4-3-3 o 4-2-4, l’importante è essere camaleontici, prevedere un piano B sempre, tutto questo arriva con l’allenamento. Devo fare capire certe cose a seconda di come giochiamo in difesa, centrocampo e attacco, io mi considero un allenatore che deve iniziare in estate per questo motivo»

LAZIO – «Una squadra di vertice e forte la incontriamo dopo due sconfitte con squadre importanti, la troveremo arrabbiata e la miglior Lazio, la condizione la conosce solo Sarri. Mi limito a guardare i meccanismi e rispettiamo l’avversario, noi dobbiamo fare al meglio quello che abbiamo preparato, il calcio riserva delle belle sorprese, se lavoriamo insieme possiamo mettere in difficoltà la Lazio ma devo fare punti non parole»

SPUNTI OFFENSIVI – «Una squadra evoluta deve sapere come e quando attaccare in vari modi, in questo poco tempo ho fatto capire che dobbiamo soffrire in 11 e quando abbiamo la palla dobbiamo mostrare il nostro valore con palleggio, verticalizzazione e ripartenze veloci che sono quelle che fanno più male. Anche loro sono bravi a verticalizzare infatti dovremmo stare attenti a non perdere palla, devono ascoltarmi quando c’è da pressare alto o abbassarsi nel corso dei 90’»

CAGLIARI – «Da tempo ho un rapporto di stima con Giulini, una piazza come Cagliari mi ha stimolato perchè cerco le sfide dove c’è un bel pubblico. Una città importante che rappresenta la Sardegna, mi mette adrenalina. Sono tanti anni che ci si salva, il mio sogno legato a un progetto intelligente l’obbiettivo è crescere per dare soddisfazioni ai tifosi, siamo tanti anni che si soffre e non si gioisce»

NANDEZ – «Il calcio moderno ha bisogno di giocatori camaleontici, lui lo incarna, ha potenzialità per fare tutto deve solo crederci. Ora come ora il suo ruolo è sull’esterno, se avrò il tempo di farglielo capire può fare il trequartista o dentro al campo in mezzo. Le idee mie devono sposarsi con quelle dei giocatori, quando credo in un calciatore riesco a fargli esplodere. Nandez sarà accontentato per giocare sulla fascia»

LAVORO – «Da sempre come accetto un incarico mi focalizzo sul lavoro, tutto il resto lo lascio dire a gli altri, un po di carriera alle spalle c’è e non posso negarlo, ma è come fosse il primo anno in Serie A è arrivato un Mazzarri umile e motivato, lo assicuro ai tifosi perchè i giocatori l’hanno già capito. Sono un mister che guarda tutto, per far rendere giocatori singoli e poi squadra considero aspetto mentale, fisico, tecnico e tattico si deve migliorare su tutti gli aspetti. La testa è importante e ho parlato, allo stesso tempo abbiamo applicato i miei principi, ma in 3 giorni non si può fare tantissimo. Qualcosina la aspetto subito»

GIOCATORI – «Sarebbe ingiusto fare un nome, il primo allenamento l’ho fatto mercoledi pomeriggio, siamo andati in campo e ho guardato la squadra. Per il lavoro fatto si sono impegnati tutti, si sono allenati bene. Gli allenatori non parlano sui singoli, lo dico direttamente all’interessato»

IDEE – «Come ho detto prima, il Torino dei 63 punti è una squadra che vorrei emulare per il mio Cagliari. Una squadra che non mollava mai, abbiamo fatto le cose sopra le righe. Queste cose incarnano la mia carriera, come la Sampdoria che poi è andata in Europa, squadra tipica che ho avuto io. Ho sempre fatto capire che le mie squadre sono unite, organizzate e che non mollano mai»

DIFESA – «La carenza di centrali è giusta ma non creo alibi, chi va in campo deve dare risposte. Affrontiamo una squadra forte ma non mi pongo limiti, le scelte le saprete in campo non voglio dare vantaggi a Sarri che è un grande allenatore»

 

 

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