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Conferenza stampa De Rossi: «Mi unisce un bel legame a Ranieri, ha un’intelligenza acuta»

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Conferenza stampa De Rossi: le parole del giovane allenatore della Roma alla vigilia della sfida contro il Cagliari di Ranieri

Nella mattinata odierna si è svolta la conferenza stampa dell’allenatore della Roma Daniele De Rossi. Il tecnico dei giallorossi ha parlato alla vigilia della sfida dello stadio Olimpico contro il Cagliari di Claudio Ranieri, riporta TMW. Le sue parole:

SQUADRA E SINGOLI – «Avere una settimana piena è tanta roba. Anche se siamo felici che ricomincino le coppe sperando durino il più a lungo possibile. Abbiamo lavorato sulla condizione fisica e sulle nostre idee di gioco. Abbiamo spinto forte e i ragazzi hanno risposto bene di testa e gambe. I nuovi acquisti? Porteranno qualità, nel posizionamento senza palla e nel calcio. Mi piace molto questo. L’inserimento dopo tre giorni poi è quello che è. Smalling e Renato Sanches? Renato sta meglio, ma per Chris abbiamo modulato i carichi. Renato ha fatto tutti gli allenamenti con noi, ha completato il recupero e sta con noi. Poi staremo attenti perché è stato fermo, ma verrà convocato. Chris invece lo vedremo tra i convocati dall’Inter o Feyenoord. Lavoro psicologico su Sanches? Da quello che vedo mi sembra un ragazzo che sta bene, ha dimostrato subito disponibilità e lo staff lo curava già da prima che arrivassi. Lo vedo tranquillo. Sul passato non so dire».

RANIERI – «Mi unisce un bel legame a lui. Ho passato i due momenti più emozionanti della mia storia: l’anno che abbiamo sfiorato lo Scudetto e gli ultimi miei mesi da calciatori alla Roma. Mi ha accompagnato quando abbiamo salutato la nostra squadra del cuore. Quando questi momenti li passi con uno come lui è sempre un bel guadagno. Ha un’intelligenza acuta. Esci sempre arricchito da una chiacchierata con lui. Provo un affetto sincero per Ranieri».

DYBALA – «Ci sono giocatori che hanno un talento e una lettura della giocata tale che una libertà in più glie la devi dare. L’importante è che quando lui si abbassa, qualcuno occupi il suo spazio davanti. Alcuni giocatori, come lui, negli ultimi venti metri hanno un paio di indicazioni, poi fanno come vogliono ma è giusto così. Ho giocato venti anni con Totti e nessuno gli diceva dove posizionarsi. Quando aveva la palla sapevamo di doverci buttare negli spazi perché poi la palla sarebbe arrivata».

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