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Calcagno (Aic): «Il taglio proposto dalla Lega è solo una provocazione»

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L’Assocalciatori commenta il taglio degli ingaggi proposto dalla Lega Calcio: il vicepresidente Aic Calcagno respinge l’ipotesi

La reazione dell’Aic alla proposta della Lega Serie A per il taglio degli stipendi dei giocatori è ferma. Il vicepresidente Aic Umberto Calcagno, intervistato dai colleghi di LazioNews24, rigetta l’ipotesi su cui avevano concordato i club: «Più che una decisione è una provocazione visto che il comunicato di Lega non ha alcun valore giuridico. L’unica parte formalmente rilevante è la frase in cui si dice che la contrattazione non potrà che svolgersi a livello individuale con le singole società. E’ una semplice provocazione! Se le società hanno bisogno di riunirsi per dire che non vogliono pagare, avrebbero fatto meglio a dirlo prima e subito. L’organo che gestisce il campionato non ha alcun mandato per trattare le posizioni dei calciatori».

Calcagno esclude un accordo collettivo e rimanda a singole trattative: «Non può esistere una linea comune perché le situazioni anche in Serie A sono variegate:ci sono società, come la Juventus, che non hanno giocatori in scadenza di contratto e con cui quindi è più facile concordare le modalità in una situazione come questa, ci sono anche club che hanno giocatori in prestito o in scadenza ed ovviamente vivono situazioni differenti, così come in altre realtà la parte variabile del contratto (ad esempio i premi) ha un’incidenza tale da non permettere una contrattazione uguale per tutti. E’ materialmente impossibile concepire un’unica decisione per tutti. E’ già difficile trovare un accordo che metta sullo stesso piano i giocatori di una stessa squadra, figuriamoci se può essere mai possibile farlo all’interno di una categoria».

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