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2014

Cagliari, che cosa non va?

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Si è rotto qualcosa nel sistema di gioco rossoblù. Mancano tanti punti al Cagliari che ha perso o pareggiato gare dove meritava di vincere. Ma nell’ultima partita contro il Chievo c’è stata un’involuzione preoccupante. Se prima si sbagliavano le tante occasioni da gol create, lunedì non c’è stato neanche quello. Gli undici scesi in campo erano completamente estranei al gioco e anziché rimontare l’uno-due micidiale dei clivensi giocando da squadra come a Napoli, hanno provato a risolverla individualmente. Ed è così che si perdono gare importanti. Ma che cosa non va?

DIFESA – I maggiori problemi nelle ultime gare, specialmente contro il Modena, una squadra di Serie B, sono arrivati dal reparto arretrato. Tanta insicurezza e inesperienza. Manca un difensore da affiancare a Rossettini. Ceppitelli aveva iniziato in modo convincente il suo campionato di A, ma dopo la partita disastrosa di Coppa Italia, Zeman ha preferito affiancare al difensore della nazionale Benedetti, che ha fatto capire dopo due buone gare contro Samp e Lazio perché il Cagliari ha provato a liberarsene fino all’ultimo giorno di mercato. Il problema difensivo nasce però anche dalle fasce. Balzano spostato a sinistra non è quello visto a destra nelle precedenti partite, mentre Pisano e soprattutto Murru non danno grandi garanzie sia in fase offensiva che difensiva. Il ritorno di Avelar sarà importante anche per garantire gli equilibri che sono mancati nelle ultime partite.

CENTROCAMPO – In mezzo al campo Zeman continua a puntare su Crisetig e Conti, nonostante nel corso della stagione entrambi abbiano mostrato difficoltà nel giocare insieme. Soprattutto il centrocampista scuola Inter non sembra essere a suo agio nel ruolo di mezzala. Però bisogna considerare che in quel ruolo, al momento, nessun altro dà grandi garanzie. Dessena, dopo aver saltato tutta la preparazione, è lontano parente del giocatore che il pubblico del Sant’Elia aveva apprezzato. Donsah convince, ma è ancora troppo giovane e inesperto per lanciarlo subito in Serie A, dopo appena un campionato Primavera sulle gambe. E Joao Pedro non ha nemmeno bisogno di ulteriori commenti. Al contrario a sinistra Albin Ekdal è la grande sorpresa di questa stagione, sempre più padrone del centrocampo rossoblù e imprescindibile in ogni gara.

ATTACCO – Guardando i numeri l’attacco del Cagliari è la nota lieta di questi primi quattro mesi. 20 gol fatti fanno del Cagliari il settimo attacco del campionato. Ma analizzando le singole partite non si può negare come venti gol fatti siano troppo pochi per le occasioni avute finora. Nelle ultime due di campionato, inoltre, si è rimasti a secco. Con la Fiorentina gli attaccanti rossoblù hanno sbagliato l’impossibile, mentre con il Chievo Bizzarri non ha fatto una parata degna di questo nome. L’assenza di Marco Sau inizia a pesare. L’attaccante di Tonara aveva fatto fino all’infortunio con il Genoa quattro gol, propiziandone due. Fondamentale in fase di costruzione e realizzazione, il Cagliari visto fin qui è un Cagliari Sau-dipendente. Senza Pattolino la squadra ha fatto fatica e Zeman non è riuscito a trovargli un sostituto. Longo non convince il boemo, nemmeno dopo la doppietta in Coppa, mentre Cossu falso nueve non garantisce i gol di Sau. In fase di non possesso chiama il pressing, partecipa alla costruzione dell’azione, ma quando si tratta di finalizzare fatica anche a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto. Sulle fasce Farias esegue alla perfezione i tagli zemaniani, ma se c’è qualcosa tra lui e la porta la prende sempre. Difensore o portiere che sia. Ibarbo pecca ancora di eccessivo egoismo. Emblematica l’ultima partita col Chievo. Anziché cercare il dialogo con i compagni, il colombiano provava dribbling tra quattro avversari che senza difficoltà riuscivano a portargli via il pallone. Quando ne ha l’occasione deve provare a saltare l’uomo, ma farlo a centrocampo con più difensori addosso rischia di diventare una giocata fine a sé stessa.

Arrivati a questo punto, è normale che ci siano responsabilità anche da parte dell’allenatore. Ma è anche vero che un progetto come quello di Giulini non si può arrendere alle prime difficoltà. L’ultimo Cagliari visto contro il Chievo è assolutamente da dimenticare, così come quello di Coppa Italia contro il Modena al di là del risultato. Zeman deve trovare nuovamente il giusto assetto e pretendere nuovi giocatori funzionali al suo gioco a gennaio se sarà necessario. Ma già contro il Parma sarà vietato fallire.

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