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Cagliari 1969/70, la cavalcata scudetto

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Dallo 0-0 della prima giornata contro la Sampdoria alla vittoria contro il Bari: la conquista della vetta, il pareggio nella “partita dell’anno” contro la Juventus… La cavalcata scudetto del Cagliari 1969/70

Dalla prima partecipazione assoluta in Serie A allo storico scudetto, tutto in pochi anni. È la storia di un calcio che oggi non c’è più, di una squadra di provincia capace di passare nel giro di sei campionati da neopromossa a Campione d’Italia. Nel 1964/65 il Cagliari non aveva idea di cosa sarebbe successo appena sei stagioni dopo. Nessuno l’aveva nemmeno sognato, come avrebbe potuto…

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Per saltar più in alto serve la rincorsa

Stabilizzatosi in Serie A, il Cagliari sfiorò lo scudetto già nella stagione 1968/69. La squadra di Scopigno, rafforzata dagli arrivi di Albertosi e Brugnera, si rivelò presto la sorpresa del torneo. La lotta spalla a spalla con Fiorentina e Milan, però, finì con il successo della Viola, che nel marzo ’69 sfruttò una sconfitta dei sardi per conquistare una vetta che mantenne sino a fine campionato. Il secondo posto con cui il Cagliari chiuse il torneo fu il miglior piazzamento della storia del club, motivo di festeggiamenti. Eppure lasciò l’amaro in bocca per come arrivò e soprattutto perchè la squadra del Filosofo era consapevole che avrebbe potuto vincerlo, quel torneo.

Cagliari 1969/70, la stagione giusta

Il Cagliari ci provò nella stagione successiva, rinforzato dagli arrivi di Poli, Domenghini e Gori e con un Riva che chiuse il campionato ’68/69 con la palma di capocannoniere. La partenza non fu delle migliori: 0-0 in casa della Sampdoria. Poi il Cagliari cominciò ad inanellare vittorie: soltanto Juventus, Inter e Verona rallentarono la corsa di Rbiva e compagni nella prima parte del torneo. Poi la sconfitta inaspettata a Palermo e la squalifica di 4 mesi di Scopigno, colpevole di aver apostrofato in maniera colorita l’operato dell’arbitro. Una mazzata psicologica per la squadra isolana, che perdeva per gran parte della stagione il suo carismatico condottiero. Seguirono due pareggi, contro Bari e Milan, poi il Cagliari riprese a pieno ritmo la sua corsa. A fine girone d’andata i sardi erano campioni d’inverno, con tre lunghezze di vantaggio su Inter e Juventus. Nel girone di ritorno il pareggio contro la Fiorentina e lo stop di Milano contro l’Inter permisero alla Juventus di avvicinarsi alla vetta.

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Juventus-Cagliari, la partita dell’anno (e di Lo Bello…)

Si arrivò alla 24ª giornata con i rossoblù in cima a 35 punti, i bianconeri a 33. E il calendario metteva di fronte proprio le due compagini che stavano animando un’insolita lotta scudetto. La partita dell’anno, così fu denominata la sfida di quel 15 marzo. In caso di vittoria la Juventus avrebbe agganciato i sardi, che speravano di uscire dal Comunale almeno con un pareggio. Le cose, però, si misero in salita: al 29′ Niccolai superò Albertosi con un autogol che portò in vantaggio i padroni di casa. Nel finale del primo tempo Riva, sugli sviluppi di un angolo, riportò il risultato in parità. Nella ripresa salì in cattedra l’arbitro Lo Bello: la Juventus fallì un rigore con Haller ma l’arbitro concesse la ripetizione (scatenando la crisi di nervi di Albertosi…) ed Anastasi dagli 11 metri segnò il 2-1. Riva, furibondo, si avvicinò a Lo Bello: «Gli chiedo che cosa vuol sentirsi dire per tirar fuori il cartellino rosso e cacciarmi. Mi risponde: Pensi a giocare», raccontò anni dopo Rombo di Tuono.

Secondo il racconto di capitan Cera, dopo aver concesso la ripetizione del penalty ai bianconeri il fischietto di Siracusa consigliò ai sardi di lanciare in avanti per Riva. Alla prima occasione utile, una presunta trattenuta in area, Lo Bello fischiò rigore per il Cagliari. Dagli 11 metri Riva trasformò portando il match sul definitivo 2-2. Ad allontanare ulteriormente l’episodio dai confini della realtà un aneddoto ormai celebre. Riva anni dopo raccontò di aver chiesto a Lo Bello: «E se l’avessi sbagliato?». Imperturbabile la risposta del fischietto: «L’avrei fatto ritirare».

12 aprile 1970: il Cagliari è Campione d’Italia

Fu un pareggio che permise al Cagliari di mantenere la testa della classifica. Tre giornate dopo, superando il Bari all’Amsicora grazie alle reti di Riva e Bobo Gori, la squadra sarda si laureò Campione d’Italia con due giornate d’anticipo. Decisiva, oltre alla vittoria della squadra di Scopigno, la sconfitta della Juventus in casa della Lazio. La vittoria fece esplodere la gioia dei tifosi, che si riversarono sul terreno di gioco prima e sulle strade della città poi. Il Cagliari era Campione d’Italia per la prima volta nella sua storia. Una vittoria che ancora oggi, dopo mezzo secolo, vive nelle menti di chi c’era e viene tramandata ai più giovani.

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