2014

Zeman in conferenza: «Juve forte, ma dobbiamo dare tutto in campo»

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Manca poco a Cagliari-Juventus e come di consueto mister Zeman si è presentato in conferenza stampa ad Asseminello, per affrontare l’ultimo capitolo del 2014: la Juventus di Max Allegri. L’ex tecnico rossoblù non sarà presente per via della squalifica che lo terrà lontano dalla panchina del Sant’Elia. Ecco le parole del boemo raccolte dal nostro inviato ad Assemini.

DAL PARMA ALLA JUVE – «A Parma è arrivato un punto fuori casa, anche se la prestazione è stata ancora un po’ condizionata dall’ansia. Nel secondo tempo avremmo potuto vincerla, è venuta fuori la nostra condizione fisica migliore. Ci è mancato il guizzo verso la porta avversaria. Per la partita con la Juventus non c’è di che preoccuparsi, hanno vinto talmente tanto che sappiamo di trovarci di fronte a una gara difficile. Il nostro dovere è provarci con tutte le nostre forze. Le motivazioni contro la Juventus le trovano tutti, ma non è sufficiente per sfoderare la giusta prestazione. Bisogna essere concentratissimi, giocare su ogni pallone e compiere meno errori possibile, sia dietro che nelle ripartenze. Loro sono tutti forti, inutile temere un singolo. Ripeto, serve applicazione per evitare che loro giochino a una porta come fanno quasi con tutti».

I DUBBI – «Con Conte in panchina facevano moltissimo movimento veloce, ora con Allegri fanno più circolazione di palla. La Juventus è sempre la Juventus, come 20 anni fa: sono partite che è bello giocare, sperando di fare risultato. Sarebbe una grande soddisfazione per tutti. Ibarbo? Sta nettamente meglio anche se nel corso della settimana ha fatto un po’ di differenziato, valuteremo. Caio Rangel a Parma ha dato movimento, ma ancora deve crescere piano piano per dimostrare quello che vale. Ha ottime qualità, servono partecipazione e impegno. Longo? Ha qualche problemino, ma è convocato. La squadra in generale ha bisogno di trovare convinzione in quello che fa, non è una questione di nomi. Da tre partite non facciamo gol, sono tante per una squadra che preferisce attaccare. Per me la rosa ha le potenzialità per giocarsela con tantissime altre, è normale che non riuscire a fare bene in casa è un peso. Quando fai le cose bene e non ti riescono ti si insinua la preoccupazione, per arrivare alla vittoria invece bisogna essere liberi di mente. Psicologi nello staff? No, ho visto esempi che non mi sono piaciuti e penso che sia mio compito dare la giusta fiducia ai ragazzi. L’assenza all’incontro fra ct e allenatori? La nazionale dovrebbe essere la cosa più importante, se non avessi avuto questa partita a breve sarei andato di sicuro».

Dal nostro inviato ad Asseminello, Sergio Cadeddu.

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