Hanno Detto
Usai: «Abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati, sono soddisfatto! Deiola è una figura romantica, un vero cuore rossoblù. Sui tifosi…»
Fedele Usai, Vicepresidente del Cagliari Calcio, ha rilasciato un’intervista alquanto interessante. Tanti i temi affrontati: le dichiarazioni
Fedele Usai, Vicepresidente del Cagliari Calcio, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Radiolina a “Il Cagliari in Diretta“. Sono stati molteplici i temi trattati nel format condotto da Valentina Caruso, Fabiano Gaggini e Alberto Masu. Ve li riportiamo di seguito:
STAGIONE – «Benissimo, si sta meglio quando pianifichi in Serie A. Abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati, siamo onesti. Sostituire uno come Ranieri non è facile, abbiamo ringiovanito la rosa. Da un certo periodo in poi non siamo mai stati sotto la linea di galleggiamento, è vero che ci siamo salvati, ma non abbiamo sofferto».
LAVORO – «Mi trovo in una località fantastica, ovvero Taormina, ma sono qui per lavoro. Sì sono un quartese doc. In mezzo c’è un po’ di tutto, anche tanto studio, sacrificio e un po’ di fortuna».
GIOCATORE FASHION – «Per me è Nicolas Viola. E’ complicato sugli sportivi: a Cagliari ci sono tanti giocatori che potrebbero fare i modelli per una campagna come Makoumbou. Su di loro è difficile fare fashion, non è così facile causa struttura fisica».
RAPPORTO CON GIULINI – «Io e Giulini ci siamo incontrati a Milano tempo fa, forse nel 2017, non ricordo bene la data. Io e Tommaso siamo amici, ho una grande stima per lui, è una stima che va per l’uomo. Lo considero mio amico, ci tengo a sottolineare un’altra cosa, tutti siamo sottoposti alle critiche, così come Tommaso. Io sono il Vicepresidente del Cagliari, ma penso che lui e la moglie fanno tante operazioni di beneficienza. Mio padre e mio nonno erano tantissimi tifosi del Cagliari. Io soffro quando la squadra gioca, è come andare dal dentista. Se ci sono partite importanti, io vado in curva perché riesco a scaricare la tensione, in tribuna non riesco».
TIFOSI – «Credo di essere abbastanza onesto nel vedere le cose. I tifosi devono avere il diritto di sognare specie quando chiedono di più. Se parlo in questa veste mi sarebbe piaciuta un’ambizione per la classifica. Sono soddisfatto perché era una stagione piena di incognite».
ROSA ATTUALE – «Non sono un tecnico e non so rispondere alla domanda. Certo è che una rosa più giovane, ha dei talenti importanti. Ciò non significa nulla, quando si scende in campo tali valutazioni lasciano il tempo che trovano. Credo che il punto vero sia il piano e qual è la strategia di crescita che ci deve essere? Il calcio è cambiato sia dal punto di vista della competitività per via delle proprietà straniere e non solo. Bisogna lavorare da creare una sorta di identità della squadra e della società che non significa una “sardizzazione” dei comparti della squadra e degli organi societari, ma creare un senso di appartenenza a partire dalle organizzazioni dei settori giovanili. Con la Primavera abbiamo alzato un trofeo stupendo, anche con l’Under 17 è stato fatto un lavoro importante. Gli arrivi di Zito e di Obert in prima squadra, malgrado il minutaggio di quest’ultimo, resta il fatto che il Cagliari deve continuare a investire sul settore giovanile e su prospetti che diano soddisfazioni. Ogni squadra ha il suo dna e il Cagliari lo ha per storia, non ha mai acquistato giocatori che hanno vinto palloni d’oro, ma bisogna creare il senso di appartenenza di cui parlavo, se facciamo questo possiamo sognare».
OBIETTIVI – «Partiremo dalla condivisione di questi obiettivi, come lavorare più ferocemente su investimenti a lungo periodo, senso di appartenenza e su giovani che abbiano una voglia importante di crescere e di venire a Cagliari per regalarci delle soddisfazioni. Il Cagliari è sana finanziariamente, ha creato negli ultimi 4/5 anni un comparto giovanile importante, molto apprezzato. Ha un centro sportivo di primo livello, queste sono cose importanti. Vedo società molto serie che stimo come dal Frosinone Stirpe alla Samp, aldilà della rosa che metti in campo è fondamentale ciò che viene dietro e ti permette di fare determinati percorsi».
INCONTRO GIULINI-NICOLA – «L’incontro ci sarà martedì. L’idea della società è ciò che ho detto prima. Siamo soddisfatti perché non era semplice sostituire Ranieri, abbiamo messo in evidenza talenti importanti. Ci sono asset societari precisi, è un tema centrale che affronteremo con l’allenatore».
CAMPIONATO – «Il campionato è stato molto duro e competitivo e ora ci stiamo ricaricando le pile. Sono soddisfatto di quello che ha fatto il nostro allenatore. Bisogna capire se alcune cose che potevano essere fatte diversamente, possano costituire la base per il prossimo torneo».
RINNOVI E GIOCATORI INCOGNITA – «Abbiamo fatto dei rinnovi importanti, sono contento per Deiola che è un vero cuore rossoblù. Mi dispiace vederlo così attaccato, rappresenta l’identità del Cagliari e non è bizzarro che nelle partite decisive, lui abbia giocato un ruolo fondamentale: quello è il suo destino. E’ una figura romantica, in un’altra parte del mondo tale figura avrebbe un apprezzamento più alto. Si merita il rinnovo per il ragazzo che è, detiene valori come l’etica, l’impegno e il sacrificio. Sono un impegno le tre uscite importanti, non voglio creare aspettative. Sono profili che apprezziamo, non dico che li avremo tutti, ma il Cagliari farà uno sforzo. A questi si aggiunge l’acquisto di un altro talento che ha dato meno per tanti motivi e bisogna capire perché, ossia Gaetano. Ha un talento di una classe cristallina, quando ha giocato ha inciso. Ho trovato lo striscione per Gianluca ed Elia molto vergognoso e abbastanza fuori luogo».
RESTO DELLA ROSA – «La valorizzazione di giocatori come Prati, Obert, Gaetano e lo stesso Luvumbo sarà il tema centrale dell’incontro con il nostro allenatore».
STADIO – «Quello che manca oggi è la costruzione dell’ultimo tassello che è la casa del Cagliari, ma guardiamo con un tale ottimismo».
GIOCATORE SIMBOLO – «Ho vissuto un momento particolare di tristezza a Venezia, è stato tremendo, quell’anno me lo ricordo in maniera devastante. Se mi chiedi se c’è un giocatore che ha segnato la mia vicepresidenza è Pavoletti, a Bari mi ha ridato una quantità di ossigeno importante».
SEMPLICI – «La domanda non è antipatica, ma corretta. Si impara anche tanto, mi piace la parola “convergenza” di strategia perché poi quell’errore lo paghi».