Shomurodov : «La doppietta? Sono contento ma ora ci sono dieci finali, sul futuro...» - Cagliari News 24
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Shomurodov : «La doppietta? Sono contento ma ora ci sono dieci finali, sul futuro…»

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Le dichiarazioni dell’attaccante del Cagliari, Eldor Shomurodov: ecco umo stralcio delle parole rilasciate dal rossoblù

Ha parlato l’attaccante del Cagliari, Eldor Shomurodov. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni rilasciate ai microfoni del Corriere dello Sport.

FELICITA’ – «Non posso dire dopo appena una partita se è tornato il vero Eldor Shomurodov. Ancora è troppo presto perché ci vorrà continuità, ma in questo momento sono felice».

STAGIONE – «Più che altro mi aspettavo di giocare di più a inizio stagione. Ma la colpa è la mia perché non ero pronto. Soprattutto fisicamente. Sono arrivato con pochi allenamenti e ho avuto poco tempo a disposizione. Credevo di tornare in forma prima ma non è andata come pensavo».

ANDARE AVANTI – «Spero sia solo l’inizio. E ora voglio fare tutto quello che non ho potuto fare fino ad ora».

PENSIERI – «Quando le cose non vanno bene, pensi un po’ a tutto. Ma devi cercare di cambiare subito mentalità e pensare positivo. Stare fuori era una sofferenza e mi dispiaceva non poter dare una mano alla squadra in un momento di difficoltà. Però parlavo con il direttore e con il mister che mi davano fiducia e mi dicevano che mi aspettavano tutti».

RANIERI – «Lui è riuscito a darmi più di tutti. Abbiamo un gruppo molto unito e anche i compagni sono sempre stati vicini, ma Ranieri ha saputo sollevarmi il morale. Toccando le corde giuste. Un giorno mi ha detto: “A Genova eri forte, un mostro. Adesso non so cosa ti sia successo. Non ha più fame? Io voglio vedere quello stesso giocatore”. Voleva prendermi in giro, farmi sorridere e allo stesso tempo stimolarmi. Beh, ci è riuscito ed è arrivato dritto al cuore».

DOPPIETTA – «Il più difficile è stato il primo perché non segnavo da un anno. E quando la palla è entrata in porta, non sapevo nemmeno come esultare. Ma il più importante è stato il secondo perché dopo i loro 2 gol, temevamo potessero pareggiare. Segnare di nuovo è stata una liberazione, per me e per il Cagliari, perché tutti volevamo vincere a tutti i costi».

10 FINALI – «Sono contento ma ancora manca tanto. Ci aspettano 10 finali e lotteremo al massimo per ottenere punti in ogni gara. A cominciare da Monza».

AIUTO – «Magari. Ma con o senza reti, io voglio essere di aiuto alla squadra perché lasci la zona bassa della classifica».

FUTURO – «Non è il momento. Prima viene la salvezza con il Cagliari».

COMBATTERE – «Sapevo di non aver fatto tanto bene. Ho dovuto lavorare anche per cambiare il mio carattere perché io sono uno tranquillo. Ma nel calcio, se non combatti, non ottieni nulla. E ora so che devo lottare per difendere i colori di una regione intera».

TIFOSI – «Ho capito da subito che qui si vive con un grande legame per questi colori. E sono orgogliosi di poterli difendere».

CAGLIARI – «E’ una bella città, con un bel clima e gente accogliente ma non invadente. Normale mi manchi casa mia, i miei amici e i parenti. Ma qui si gioca un calcio di alto livello, una Lega più forte rispetto a quella del mio paese. Dove il secondo sport più amato è la boxe».

RAMADAN – «No perché ormai sono abituato al digiuno intermittente, a svegliarmi prima del sorgere del sole, mangiare alle 5 del mattino e poi gestire le forze».

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