Serie A e calciomercato: ecco come cambiano le gerarchie in testa e in coda
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Editoriale

Serie A e calciomercato: ecco come cambiano le gerarchie in testa e in coda

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La conclusione di uno scoppiettante calciomercato invernale potrebbe cambiare il destino della Serie A

Il day after la fine della sessione invernale di calciomercato è tempo di giudizi e riflessioni su quel che sarà la Serie A dei prossimi mesi. Un gennaio particolarmente frizzante, in particolare nell’ultima settimana che ha forse riscritto le gerarchie del campionato.

Inevitabilmente lo sarà nei quartieri nobili, per quanto il primato dell’Inter sembra essere ancor più in cassaforte con l’arrivo di Gosens. Anche perché le prime inseguitrici hanno dormicchiato o giù di lì.

I cugini rossoneri si sono afflosciati e incupiti nella caccia a un difensore centrale che surrogasse l’infortunio di Kjaer. Ricerca conclusa nel vuoto, per l’amarezza condivisa del popolo milanista che si aspettava un colpo di coda per rafforzare la candidatura Scudetto.

Se il Napoli si è adagiato sullo stretto necessario e l’Atalanta ha finito per impreziosire la capolista, il vero grido di battaglia l’ha proferito la Juve con la bomba Vlahovic e la bombetta Zakaria. Probabilmente troppo ampio il divario che la separa dalla vetta, ma in chiave Champions League ci sarà da divertirsi.

Lotta nella quale spera ancora di inserirsi la Roma di Sergio Oliveira, mentre la Lazio chiude un gennaio in silenzio pressoché totale deludendo tremendamente Sarri e i suoi tifosi. Difficile, invece, capire come si riprenderà la Fiorentina dallo shock, ma la sensazione di aver buttato a mare molte delle chance europee è forte. Motivo per cui ci potrebbe anche essere spazio per qualche rincorsa a sorpresa: per esempio del Torino che in un sistema solido e collaudato ha inserito il talento emergente di Ricci.

Non meno appassionante si preannuncia la bagarre salvezza. L’Udinese ha sigillato la difesa, la Samp fatto fuoco e fiamme con il guizzo Sensi che può spostare gli equilibri e condurre i blucerchiati senza troppi affanni in zona bianca. Lo Spezia ha raccolto un bottino prezioso in gennaio, ma senza poter operare sul mercato dovrà contare solo sulle proprie forze.

E da dietro c’è chi spinge forte: il Venezia ha messo nel motore qualità e sostanza con i vari Cuisance, Nani e Nsamé, dal Cagliari ci si attendeva qualche rinforzo in più ma il valore assoluto della rosa era già ampiamente da metà classifica o poco meno.

Senza considerare le due rivoluzionarie doc. Il consueto tourbillon di casa Genoa lascia dietro di sé dubbi profondi: il talento non manca, ma gioventù e inesperienza di allenatore e giocatori avranno anche il tempo da sconfiggere. Al pari di quella Salernitana che Sabatini ha rivoltato come un calzino innalzando di parecchio il livello tecnico. Con la speranza che non sia già troppo tardi.

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